635 ALLA CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO. musicarti auxistis, locupletasti!), atipie variis ornamentili illustraslis. Voi. III. p. 460, Un. 24. Lecchi — correggi — Secchi. Voi. III. p. 479. IV. 684, 704. Bellissimi documenti intorno all’ architetto Aristotele Fioravanti e alla famiglia sua recava in pubblico il chiarissimo Michelangelo Gualandi, con erudite annotazioni, nella Serie V. p. 3, 4, 402, 403, 104, 405, 106, 107, 483, 486 e seguenti fino 198 delle Memorie originali italiane risguardanti le Belle Arti. Bologna. 4844. 8.to. Voi. III. 482, col. 2. IV. 685, col. 4. Il conte Leopoldo Ferri a pag. 203 della Biblioteca Femminile Italiana ricorda di Elisabetta Lazzaroni Veneziana la seguente o-pera : Specchio di Cristiane virtù, che traila della presenza di Dio e delle Otto Beatitudini. Opera spirituale. Vienna. ( Yenezia ). senza anno e nome di stampatore, in 12, e dice : La pia autrice dedicò questa sua Opera alla Regina degli Angeli — e il Libro non può essere più rozzamente stampato. — Quest’ è dunque un’ opera della Lazzaroni diversa da quella che ho io indicata a pag. 482 e meglio a pag. 685 , da me posseduta. Il che si avverta perchè tanto quella del conte Ferri, quanto la mia hanno lo stesso cominciamento nel frontLspicio : Specchio di Christiane virtù e la data di Vienna (che però è Venezia come si deduce anche dalla qualità della carta e de’ caratteri) in 42. Voi. Ilt. p. 483 c 545. Di Pietro Lazzaroni vedi anche a p. 487, 488 del Catalogo de’Codici manoscritti della famiglia Capilupi di Mantova dell’ ab. Giovanni Andres. (Mantova 4797, 8.vo. ) Voi. III. p. 186, inscr. 101. Ristaurato per le cure del parroco di S. Stefano don Francesco Rosello* distintissimo che fu letterato Veneziano, ¡’Oratorio, di cui qui parlo, già addetto alla Confraternita de’ Zoppi, vi fu entro portata una immagine in' pietra di San Michele Arcangelo, la quale già era nella vicina demolita Chiesa, e vi si pose sotto la seguente epigrafe dettata dal eh. ab. Pietro Beltio Bibliotecario della Marciana, ora defunto, divi michaelis imago ab ABA MAXIMA TEMPLI TITVXO ARCHAJiGELI DICATI UECEPiS A FVKDAMESTIS DIRVTI HOC IN SACELLO OUM CLAVDORVM SODAUTIO FIDELIVB VEKERA- tiom asdìo'4841 restitvta. Di fuori poi sopra la porta laterale di questo Oratorio vi fu pur allora collocata questa lapide, dettata parimenti dal Beltio: D. 0. M. j SVB TIT\L0 AMNVNCIATIOMS DEIPARAE | ET S. MI-CIIAELIS ARCHANGELI. La matricola della Confraternita de’ Zoppi, codice membranaceo in fol., dei secoli XV -XVI -XVII si conserva appo il benemerito raccoglitore di patrie antichità Domenico Zoppetli (1) mio pregevolissimo amico. Io la vidi e comincia : In nomine patris et filii et spiritus sancii Amen. Al nome de dio. eterno. Amen. Mille cccnovantado adi primo de mwembrio fo concesso per la nostra magnifica excelsa dogai signoria de Ue-nexia et parie prexa inlro el conscio didiexe ad lionor e laude de la gloriosa verzene ma* ria et del vangelista precioso misier san marcito chavo e protetor nostro et del archan-zolo gabriel el qual ne dia grafia che nui possiamo rczer e governar questa benedeta fratemitade la qual sie messa in la glesia del anzolo Gabriel la qual scuola e e sera clamada de poueri zoti desposenti. Avvi a p. 28 quello squarcio che ho riportato che pone il principio di lai luogo all'anno 920; ma esso è in copia del secolo XVII che nessuna autorità dimostra sebben dica che è cavato da una scrittura antiquissima. La Confraternita era propriamente di zotti, sebbene vi fossero de zonfi ( cioè monchi ) e degli orbi; ma per legge della matricola rinnovata anche del 1492 non si poteva c-leggcr gastaldo alcuno che fosse zonfo o cieco, ma bensi un zotto over slanchalù mendicante e non de ultra condition , perrhè el (i) Morì Domenico Zoppetti nel 26 agosto 18^9 alla GiuJecc.i 01' era rifugialo per salvarsi dal bombardamenti di Venezia. — Benemerito pel ricco suo museo (.già descritto nella Venezia e sue Lagune ) che donò " oer legato alla Città nostra*