343 GL’ INCV nache della Umiltà Maria Vergine del Rosario dipinta ad olio dal Canal con gusto e forza tale che ricorda la maniera della scuola antica. Nel Palazzo Pisani a Stra, in uno rie’ Cortili dipinse a fresco a chiari-scuri i dodici Cesari, con altri Romani croi. Nella Chiesa di Vescovana nel Territorio Padovano hannovi del Canal tre comparti a fresco con fatti della vita di S. Giovanni Decollato. E nella Galleria Silvestri di Rovigo si nota un suo modello esprimente M. V. col morto Redentore in grembo sulle nuvole, e sotto S. Giov. Evangelista, S. Sebastiano, e S. Maria Maddalena. Alessandro Longhi suo biografo scrivente nel 1762 dice che vive in Venezia sua patria, carico d' impegni tanto ad olio, quanto a fresco sì per le chiese, come per le case patrizie. Morì nel 1767. Il Meschini ricordava le dette pitture clic oggidì pur sussistono in S. Martino, in S. Giovanni in Olio, e ne’Ss. Apostoli. E il Bar-toli quella della Galleria Silvestri; e il Rossetti quelle del Palazzo di Stra. 11 Tieozzi altro non disse di lui : Allievo del Tiepolo e mediocre frescante operava in Venezia circa il 1 y5o. 3. Giambatista Canal figliuolo del testé nominato Fabio, non di Antonio, come malamente dicono e il Bartoli nelle Pitture di Rovigo, e il Federici nelle Memorie Trivigiane, nacque nel 1 74^* *n patria, ed ebbe a maestro il proprio padre, il quale allievo di Giamb. Tiepolo detto il Tiepoletto, come si è detto, non sapeva allontanarsi dal manierismo di quel tempo. Il figlio però seppe fino dai primi anni cambiare tenore e attenersi più alla ragione c alla verità, che all’effetto. Più che dipingere ad olio amava Giambatista di condurre grandi opere a fresco, e quanto al colorito superava gli emuli suoi ; e le sue opere quasi mai non disgiunte dalla bellezza sempre vera, non abbagliano l’occhio, ma lo appagano, spezialmente per quei felici e naturali passaggi del colore. Così poi piacevano i suoi lavori che se ne voleva avere in ogni edificio o che nuovo sorgesse, o che si riducesse a nuova forma. Si contano fino a settanta i soffitti per chiese da lui dipinti ; anzi quando lavorava a Po-stioma, luogo del Trivigiane1, nel 1817, egli diceva che ne avea fatti presso che cento soffitti. 11 T rivigiano ove pel corso di sessaut’ anni operò sempre, ne ha certamente più d’ ogni altro de’veneti territorii. Ed era così pronto che in soli quindici giorni potè compiere R ABILI. il soffitto della Chiesa di Enego nell’anno 1802. Non solamente poi le volte e le pareti delle chiese, ma le volle ancora e le pareti de’pa-lazzi privati erano da Ini dipinte. Lavorò eziandio fuori di stato, come a Trieste e a Ferrara. E sebbene non ogni lavoro suo sia di eguale merito, spezialmente perchè negli ultimi anni era divenuto mezzo cieco, e nondimanco volea operare, pure nei suoi dipinti mantenne sempre l’antico suo sapore di colorire. Il candore poi del suo costume, e della dolcezza de’tnodi, e la maestria nell’arte il fecero amare e consultare da’più. Fra’quali fu Giuseppe Borsaio chiarissimo pittore ornatista vivente, e professore dell’Accademia nostra, che molte volte il Canal ebbe a parte ne’suoi lavori, e che volentieri approfittava de’consigli e degli ammaestramenti del Canal. 11 Canal morì nel 3 dicembre i8a5, e furono onorate le sue esse* quie da tutto il Corpo Accademico al qual« apparteneva. Noterò quelle Opere del Canal che pervennero a mia cognizione collo spoglio di varii autori di Guide. A Venezia. Nella Sagrestia di S. Moisò S. Giovanni Evangelista. In S. Geremia. Le due figure di S. Cecilia e di Davide a lato degli Organi. A1 Ss. Apostoli. Una tavola di altare con N. D. nell'alto e abbasso i Sauti Lodovico e Silvestro, opera fatta nel 1772. Allo Spirito Santo. Nell’Aitar Maggiore a guazzo lo Spirito Santo fra gli Angioli. A S. Eufemia. Quadro colla visitazione di N. D. ove si legge I. B. C. F. (Ioannes Ba-ptista Canal fecil) 1771- --Il soffitto con S. Eufemia in gloria * con altri fatti. Dipinto l'anno 1764. Nel palazzo del Conte Giuseppe Mangilli oggi abitalo dalla famiglia Mangilli Valmarana, alcune stanze, e spezialmente la Sala cogli affreschi alle pareti rappresentanti vari fatti di storia romana; e il soffitto mitologico, con tali bassirilievi a chiaroscuro che si possono con tutta verità dire paoleschi. La Sala del Palazzo Battagia, ora Paran-Fadini a S. Jacopo dall’Orio sopra il Canal Grande. La Sala nella casa a S. Maria Formosa oggi abitata dal sig. Domenico Angeloni Bar-biani.