ALLA CHIESA »"conto galere, c che però il Granduca re-» trattasse l’ordine suo. Fu risposto alla let-»'tera del Granduca molto amorevolmente » dicendo in sostanza che quando noi haves-» simo sodisfattone che procuraremo anco di » darla a S. A. dicendo poi in scrittura al-» 1* ATiioso che sua Signoria stando qui po-» trebbe essere strumento di questo buono • effetto alludendo alle riconciliatiofti. Fu co-» rounicato il tutto all’ Abioso chiamato in » Collegio, il quale ringratiò quanto si disse . della sua persona, e quanto al star qui, • che lui starla volentieri se le lettere del Granduca che lui aspettava quella sera non comandassero che lui ripartisse, ma che M partendo o stando faria sempre buon- olfi-tio. Insomma se li usò parole, che le mo-5) strorono desiderio che lui restasse de qui...“ Nel mese di giugno successivo leggesi: „ Il M Granduca di Toscana lece dire all’ Abioso >t in sostanza doppo le parqle di cerimonia, che quando si revocherà l’ordine dato »Ili !} Capi di mare in proposito di combattere le sue Galere, venendosi poi con partiti honesti, lui sarà pronto all’ accomodamen-„ to . . . S’ hebbe negotio col vescovo di Pi-J} stoja agente del Granduca e finalmente „ s’ appuntò in questo modo, che quando il Granduca confermasse quello che haveva n già detto al Borizzo Segretario nostro in „ Fiorenza mandato a posta per tale effetto „(fu Luigi Buonrìccio spedito nel 1572, come dalla storia del Morosi ni che ho c i-„ tata ) di non voler andare nelle nostre Iso-() le e Porti se non in caso di grandissima „ necessità, che all’ bora l’ordine nostro s’in-„ tenderia revocato et auderìa poi in conse-„ guenza la restitutione delle robbe tolte so-„ pra diverse navi.... L’Abioso vescovo di „ Pistoja espose a nome del Granduca, che lui „ darebbe ordine che non danneggiassero, „ ma che ben trattassero tutti li Vascelli „ Venetiani, et all’ iucontro anche li nostri „ rivocassero li ordini di non offendere le sue „ Galere le quali non anderebbono mai nelli „ nostri porti se non spinte da necessità, nè an-„ co in quelli che non fossero guardati dalli no-„ stri soldati .... Si deliberò per Senato che si eleggessero due Savj ( furono Marino Grinzumi, e Francesco Barbaro) l’uno del Consiglio, 1’ altro di Terraferma per trattare col vescovo Abioso agente di Toscana per l’acco- >ELLA CROCE. 5oo modamento del negozio delle Galere ed anco per la restituzione delle robbe... Solto il dì 25 luglio, si legge: » Il negotio di Fiorenza an-» dava raffreddando facendo quel duca diman-» de stravaganti, et in fine disse che quando » la Signoria non li volesse conceder alcupe » cose che lui dimandava intorno il navigar » delle sue Galere in Levante, clic sino alli » 15 del mese di agosto lui Abioso dovesse » stare e poi partirsi senz’ altro. Li fu ri-» sposto che el Granduca per sua previden-» tia conosceva che la Signoria non poteva » abbandonare la protettone de suoi sudditi, » e che havendo concesso, che potessero eu-» trare ne suoi porti haveva concesso assai, » e che però loro erano testimoni! a se stessi » et al mondo tutto di non aver mancato di » fare 1’ accomodamento et che andando sua » Signoria a Fiorenza sarìa testimonio delia „ buona volontà della Repubblica, la quale ,, s’eserciterà sempre per comodo dell’A. S... Finalmente solto il dì 9 agosto successivo si legge Avendo 1’Abioso agente del Gran-„ duca mostrata una lettera die il Granduca „ li commetteva che se per li 15 d’ agosto ,, non eonchiudcva con la Signoria a modo „ suo senz’ altro se ne partisse , li fu col ,, Senato risposto, che poiché S. A. non vo-,, leva che la Signoria havesse cura de suoi „ sudditi non volendo haver rispetto se nou „ a Navi veramente Venetiane de nobili e „ cittadini, escludendo P altre , che non si „ poteva accomodare a così dura conditione, „ et andando sua Signoria a Fiorenza sarìa „ testimonio a quel Signore della buona vc-„ lontà nostra. L; Abioso rimase mollo sopra „ di se, e disse che aspettava risposta dal dose, e dalla A. S. e dopo falli varii strar J5 tagcnmii di parlar col Procuratore Cavai. Foscarini Savio Grande , e fallo anco ai> „ dare il Segretario di Spagua 111 Collegio, „ et in Camera del Principe dicendo a nome „ del Re che S. M. s’ offeriva d’ interporsi „ per 1’ accomodamento, lilialmente spirò il ,, tempo. Nota , che questo Abioso disse a „ ms. Giacomo Foscarini a longo ragion,v „ mento, che quando questo stato li facesse „ buttare a fondo le suo Galere, che lui per „ vendicarsi haveva modo di travagliar lo ,, stato con li suoi medesimi accennando al-„ I’ Avdgaro “ ( cioè al famoso Ottavio Avo-gadro di Brescia figlio di Pietro q. Gitola>