SANTA dus a pueritia deo devotus. Ma nella ristampa di Venezia per Nicol aura de Franckfordia, 15i6, in 4.° rivista ed accresciuta dal p. Fra Alberto Castellano dell’Ordine de’Predicatori si legge allo stesso lib. III. e allo stesso num. CKLVI. Gerardus episcopus et marlyr Venetiarum ci-vitate ex nobdibus parentibus videlicet de domo Sagre* patrilia oriundus, a pueritia deo devotus ec. Quindi non il Natali, ma il Castellano aggiunse il cognome Sagralo al nome Gherardo. 11 Wion nel riportare le suddette Testimonianze di diversi autori ne va notando eziandio gli errori e di epoche e di fatti, e corregge, per esempio, il suddetto de’ Natali il quale anche nell’edizione 14^^ dice essere Gherardo stato canonico di San Marco, mentre non ne fu. Dopo il Wion abbiamo P opuscolo : Vita del glorioso Santo Gerardo Sagredo nobile veneti ano monaco dell’ ordine di Sin Benedetto, et abbate del Monasterio di San Georgio Maggiore, vescovo di Canadio, primo Martire et A-postolo dell’ Ungheria, descritta da Guido Casoni. Li Venetia appresso Domenico JSicolini, i5c)$, 4-° coll’effigie storiata del santo incisa dal Porro. Il Casoni dedica a Giustina Sa-greda monaca nel Monastero di S. Mauro in Burano adi 12 giugno 1098. Quest’opuscolo non è che un estratto dal Wion, e acci'esce poi con altri nomi 1’ elenco degli autori datoci dal Wion. Trovo che questa Vita del Casoni sia stata ristampata nel 1612, in Venezia pel Sessa, ma nou la vidi. Fuvvi anche il Bucelino che dettò ; Vita et res praeclare gestae S. Gerardi Sagredi patritii Veneti ascetae atq. abbatis S. Georgii vulgo Majoris, Canadiensis poslea Episcopi, magni Ungarorum Apostoli, proto-marlyris Veneto-rum, Cultus Mariani promotori's mirifici, genere, vitae sanctitate, et miraculorum gloria vere illustrissimi_ Authore R. P. F. Gabriele Bucelino Benedictino Imperiali$ monasterii TVeingarten-sis Asceta priore S. Joan. Bapt. in oppido Rhaetiae Veldtkirch. Typis monasterii Sangal-lensis. Anno salutis MDCLXXII, 4-°5 dedicata a Domenico Coniarmi Doge di Venezia da TERNITA. 185 Gallo principe e abbate Sangallese. A pag. 48 vi è con dedicazione dello stesso Bucelino a Pietro Sagredo procuratore di San Marco uu epilogo della vita del Santo considerato come Vergine, Confessore, Martire, Apostolo, Prole* tu, e Patriarca •, e vi sono poi- sparse le lodi di casa Sagredo. Non v’hanno documenti, ma vi sono delle buone riflessioni critiche su varii passi della Vita del Santo. Moltissimi poi son quelli che nelle loro opere parlarono o poco o molto di San Gherardo, e spezialmente gli Scrittori di Vite di Santi, gli Scrittori dell’ ordine Benedettino, e delle uose Ungariche si ecclesiastiche che profane. Il voler tessere un catologo di tutti sarebbe assai lunga fatica: ma chi ne volesse un elenco sufficiente il vegga nel sopracitato Wion, e nel nostro Andrea de’ Vescovi ossia de’ Episcopis il quale compilò un catalogo de’ Santi, Beati e Venerabili Veneti, fin dal 1698 sulle memorie lasciate dal fu patriarca Giovanui Tiepolo, catalogo che, sebbene inedito, gira per le mani di molti. Fra gli scrittori degli annali o cose Ungariche, oltra il Bonfinio già riportato nel-l’elenco del Wion, avvi Melchiorre lnchofer (Annales Ecclesiastici Regni Hungariae. Romae. Grignani 11>44 fol. agli anni io3o-36-3y'42~47) il quale sembra avere con particolare diligenza e studio raccolto da’precedenti scrittori quanto potò intorno alle gesta di S. Gherardo, non senza molte osservazioni critiche. Uno de’ più antichi è Giovanni de Thurotzio o Thwrotz (nato circa 1420) la cui opera impressa fino dal 1488 fu ristampata daLBongarsio nel 1600, e anche inserita a p. i3o cap. XL del libro Scriptores Rerum flungaric. veteyes ae genuini ec. cura et studio Ioan. Georgii Schwaiultneri. Vin-dobonae 1766, in 4‘°- Questo Thwi’Otz ricordando il martirio di San Gherardo scrisse : Bea-tus Gerardus monachus de Rosatio natione ye-necensis; la qual voce de Rosatio non è ancora ben noto che cosa voglia significare (1). Ay vi pii re un altro antico Pietro Ranzano (che morì nel i-492) la cu* istoria è inserita nel suddetto libro a p. 45° ; ^ quale autore nel capo (1) È incerto perchè il Thwrotz chiami San Gherardo coll’aggiunto Monachus de Rosatio natione Ve-neciensis. Se non inlese dire de Sagredoy si può conghietturare collo storico Melchiorre lnchofer nei suoi Annali ecclesiastici di Ungheria, all’anno k>3o, che il Twrotz lo chiami monaco di Rosazio perchè da- questo luogo possa essersi ultimamente parlilo Gherardo, giacché Rosario, ossia Rosazzo è Abbazia antichissima della Yeneta Giurisdizione nel Friuli: Monachum vero de Rosatio appellai quod fortasse ultimum inde profeclus sit. Est autem is tòcns in ditione Venela non longe Foro Julii. Ma però veggasi in fine l’osservazione di un anonimo sopra questa conghieltura dell’ lnchofer. Tom. V. a4