034 ALLA CHIESA DI S. MARTA. » gh vigjnt. Studio Liurentii Patarol anno » 1719. ». L’edizione è dedicata a Cosmi:) III. Voi. V. p. 156. Granduca di Toscana dal Falugi fiorentino abate ^allombrosano, impressa a Firenze ucl 1705, in 12.mo. Voi. V. p. 121, colonna 2j linea 14. pag. 12 — correggi — pag. 3. Voi. V. p. 122, col. prima, linea prima. Antonio — correggi — Antonino. Voi. V. p. 129, colonna prima. Devo convenire con quelli che dicono esser mirto Pietro Divido nel 4 novembre 1610, anziché con quelli che Io fanno morto nel gennajo 1611. —^ In effetto negli Estratti di Monsignor Gessi più volte citati sotto il di VI novembre 1610, si legge: » È morto » il Cav.r Pietro Duodo eli’ era persona ho* » noratissima et di buona mente; et inorono » ancora molti altri ritrovandosi gran nu- li mero d’infermi iu Veuelia; il che questi me-» dici dicouo provenire dalla siccità passata • et humidità presente ». Voi. V. p. 130, col. 1, e 2. Gli eruditi compilatori dei Cenni storici sulle Famiglie di Padova. — ( Puntata XIII, ove della famiglia LAZARA) hanno fatto lunga menzione dclV Accademia Delia di cui fu fondatore Pietro Duodo ; dandone gli statuti e la storia, e in line l’elenco perfetto degli aggregati fino al 1768 sebbene abbia continuato 1’ Accademia a sussistere fino agli ultimi anni della Repubblica, cioè al 1795. E qui a ragione si dolgono i benemeriti compilatori , di non avere potuto darne il compiuto elenco fino al 1795, essendo riuscite vane le ricerche da loro fatte a’ Conservatori dell’ Archivio Civico antico della Municipalità di Padova, ove gli atti di questa celebre Accademia si conservano} per registrare anche quelli clic aggregati furono dal 1768 in poi; dei quali però alcuni ne posero coll’ appoggio di un altro raccoglitore. E dissi a ragione si dolgono; imperciocché ad uomini volonterosi d’illustrare cogli scritti la patria, dovrebbero essere aperti tutti gli archivii ; ben sapendosi che la loro prudenza ed avvedutezza non abuserebbe di cotale permesso. Per la somma cortesia di S. E. il Cavaliere Luigi Savioli fu Presidente del Tribunale di Appello, uomo, come ognun sa. dottissimo, ho potuto vedere ed esaminare la originale edizione delle Rappacificationi di Rinaldo Corso} impressa in Correggio del 1555, la quale è in 4. piccolo ( non in 8.vo ) di carte 48 ossiano facciate 96 non numerate. Il frontispicio è DELLE PRIVATE RAPPACI-FICATIONI DI RINALDO CORSO dottor delle Leggi con le allegationi ( la giustizia e la pace nel mezzo e il motto IVSTITIA ET PAX OSCVLATAE SVNT ) e abbasso IN CORREGGIO MDLV — senza nome di stampatore. — Segue la dedicazione dell’ Opera all’ illustrissimo Senato Vinitiano. In fine è un sonetto a M. SIMONE GIAGCARELLI, sottoscritto Rin. Corso ; una breve lettera latina del Corso a’ lettori premessa agli scolii, in data prid. non. octobr. MDLV, e un avviso latino dello stesso Corso sotto le sigle R. C. al lettore per iscusare i falli dell’impressore, datalo ex pruedio nostro apxid Paglini GALLO-RVM ; e dietro questo Avviso é la CENSV-RA DEL LIBRO per la conexione degli er* rori. La ristampa, che accennai, è affatto materiale, non essendosi curato l’editore di collocare a luogo le correzioni, il perchè om-mise la ristampa dell’Avviso di R. C. e del-l’errata - corrige. Di più si vede che l’editore non avendo caratteri greci, lasciò fuori varii passi greci dell’ originale, e vi sostituì la traduzione latina, come alle pag. 86, 90, 92, 95, nei numeri 170, 216, 217. 251, 283. Voi. V. p. 138. col. 2. Un. 23. Da queste parole del Vasari venne forse 1’ errore di taluni di credere che Gabriele Giolito fosse anche intagliatore in legno, anziché solo impressore. —; In fatti a p. 224 del libro Traité liistoriqui et pratique de la gravare en bois par l. M. Papillon. Paris 1766. 8.vo T.l. si legge: R. Gabriel Gioito { così ) de Ferrari a beaucoup gravé en bois ù Venise. M. de Marolles dit a'Voir cu de ses gravures de V anneè 1552. Foyezson premier Catalogue page 152. Ma a me non consta che il Giolito abbia mai intagliato in legno ; almeno non ho veduto stampe incise col suo nome. Molte stara-