SANTA TERNITA. premessi ad ogni uno de'dodici canti sono del sopraricordato Don Antonio Menessali che ha il suo nome nella lettera dedicatoria ; e li a gli associati de1 quali avvi un elenco, il primo è il serenissimo Doge Grimani. Il Menessali era dotto prete Veneziano Accademico agiato di fìoveredo, col nome di Leonlippo. Orazio Arrighi Landini, fra gli agiati Dorinio, a p. VIII. del suo poema il Tempio della Filosofia in cui s:illustra il sepolcro d’ Isacco Newton (Venezia, 1755, appresso Marco Carnioni, 8.°) dice che gli eruditi argomenti premessi a ciascuno de’tre libri del suddetto suo poema sono grazioso dono del signor D. Antonio Menessali sacerdote Veneziano coperto sotto il nome Accademico di Leontippo e lo chiama degno soggetto pieno di gentilezza e di sapere non meno che di onestà e di vera amicizia. Avvi in .questo poema del Landini anche un sonetto del Menessali che epiloga e restringe tutto il poema. 4. Il Davide re d’Israele poema eroico sagro di Antonio Bianchi servitore di gondola Veneziano ; seconda edizione ; ricorretto , con aggiunta dell’Oratorio Dramatico intitolato: Elia sul Carmelo. In Venezia appresso Girolamo Marconi a S. Salvatore. MDCCLI (1751) in 8.°. Fu sì fortunata la prima ediz. in 4*°5 che sen-dosene spacciate tutte le copie, .convenne nell’ auno stesso far la seconda, la quale è dedicata al patrizio Angelo Maria Labia. E corredata di alcune terzine di un capitolo del Bianchi diretto al professore di Padova Clemente dottore Sibilliato ; di un sonetto del Bianchi in vernacolo Veneziano improvvisato in villa sotto gli occhi del Labia; e di un altro sonetto pur Veneziano in comprovazione ch’essp Bianchi sapea poetare anche improvviso. Segue un sonetto dell’abate Vincenzo Sironi al Bianchi; il privilegio dalla stampa concessogli dal Doge Pietro Grimani, 20 novembre 1751, ove si vede che un terzo della pena de’contraffattori doveva esser devoluto all’Accademia de’Nobili della Giudecca. Da ultimo vengono poesie del Menessali, di Zuanne Bianchini barcajuolo, di Don Giuseppe Marconi, dell’abate Giambatista Monti di Bologna, e di Angelo Lazarì e dell’autore stesso Antonio Bianchi in risposta ad alcune di dette poesie. In fine avvi V Elia sul Carmelo dello stesso Bianchi, fatto ad istanza di alcuni monaci Casincnsi di S. Georgio Maggiore, come dice il Bianchi stesso a pag. 29 della Formica. 5. Il Davide canti XX. con argomenti allegorie ed annotazioni di Antonio Bianchi Vene- ziano gondoliere. In Venezia MDCCLXIX. presso Antonio de Castro, a spese dell’autore, ia.°. In questa terza edizione, [il poema da dodici canti fu prolungato a’venti, ed è tutto riformalo, giuntevi le allegorie e le annotazioni. In queste annotazioni il Bianchi nomina varii suoi amici e conoscenti, come Giovanni Moli-nari suo compare stretto all’autore anche pel vincolo dell’ uniformità di genio per gli studii e dell’amore dell’onesto ; Cristoforo Pedrocchi ; Domenico Bnffo giovine per ogni massima degno d~' imitazione ; Giovan Batista Buriini veneto professore di ottica, e Biagio Buriini suo fratello; Giuseppe Pasinetti confetturiere; e Domenico Maggiotti uno de’ più benemeriti nella pittura ec. In fine avvi elenco delle cose stampate fino allora dal'Biancbi. (Vedi in seguito). 6. Osservazioni contro-critiche dii Antonio Bianchi sovra un Trattato della Commedia Italiana e delle sue Regole ed attinenze, dato nuovamente, in luce dall'autore delle Lettere Critiche (ossia Giuseppe Antonio Costantini) come prodotto da più conferenze censorie fatte sovra la Commedia intitolata: Il Marito Dissoluto, con un esame sopra la Dama o sia la Saggia Moglie. In Venezia presso Pietro Valvasense, 1752,8.° Con queste Osservazioni il Bianchi intende di difendere Francesco Griselini autore della Commedia: Il Marito Dissoluto, ch’era stata criticata dall’avvocato Giuseppe Antonio Costantini nel suo Trattato della Commedia Italiana uscito in Venezia presso Giuseppe Bettinelli, 1752, 8.° Con tale occasione il Bianchi si scaglia contro una Commedia altre volte composta dal Costantini, intitolata la Dama ossia la Saggia Moglie. Il Costantini poco dopo pubblicò una Lettera apologetica dell’autore delle Lettere Critiche in risposta all’ illustrissimo signore NN. sopra il libretto intitolato : Osservazioni contro-critiche di Antonio Bianchi sopra un Trattato della Commedia Italiana dell’antedetto autore. In Venezia MDCCLII (1752) presso Pietro Valvasense, 8.° È dalla Villa di Cendone 26 ottobre 1752. In questa Lettera il Costantini difende sè stesso, ma offende insieme di molto il Bianchi, dicendo che nè il poema del Davide, nè le Osservazioni contro-critiche sono lavoro del Bianchi. Da queste accuse il Biaqchi si difese nell’opuscolo che citeremo più abbasso la Formica e nella prefazione al poema il Salomone, sostenendo, che il Davide, e le Osservazioni, e il Salomone sono lavori suoi, ed esibendosi a qualunque prova e disfida coll’autore delle Lettere Critiche•