s. ANGELO DI CONCORDIA 0 DELLA POLVERE IN ISOLA E. S. ANGELO DELLA GIIDECCA. I. S. ANGELO DI CONCORDIA. Sla nelle noslre lagune mezzo miglio distante dall’isola di s. Gcorgio in Alga, un’altra ¡sola detta CONCORDIA o CONTORTA, già dedicala a S. Michele Arcangelo, detto S. Angelo; ed eravi Chiesa e Monastero. Il Dandolo (Lib. IX. capo VII. particella XX. pag. 246. T. XII. R. I.) dice che Domenico Contarmi doge (il quale regnò dal 4043 al 4070.) ne fu fondatore, e vi pose abitatori dei monaci. L’asserzione del Dandolo è consona a tutte le antiche cronache; una delle quali, cli’era di casa Zeno, aggiunge che que’monaci furon levati dal Monastero di S. Zenobio. Come poi e quando a’ monaci siensi sostituite le monache non apparisce (4). Il Cornaro riferisce tre nomi di badesse Iralli da pergamene antiche, cioè, del 4598 Fiordelise Balestriera; del 4418 Costantina; del 4424 Costanza Balestriera, intorno al cui tempo raffreddato l’antico fervore, e subentrata la corruttela de’ costumi, era il cenobio divenuto uno de’ più liberi che allora ci fossero. Per porre un rimedio a cotanto male, il vescovo Loronzo Giustiniani (che poscia patriarca divenne) fece circa il 4437 che alcune dolio più savie del Monastero di Santa Croce della Giudecca passassero in quello di S. Angelo di Contorta, e vi rimettessero l’aulica disciplina : ma ciò fu inutile, poiché queste rigettarono qualunque progetto di riforma. Allora il prelato rappresentato l’emergente ad Eugeoio IV. sommo pontefice, questi con Breve 29 agosto 4440 soppresse nel Monastero di S. Angelo di Contorta la carica di badessa, e ordinò al Giustiniani di trasferire in altri chiostri dòl medesimo istituto le monache. Costoro però ebbero ricorso al Senato, il quale nel seguente anno 4441 decretava die si fer-masser pure in S. Angelo quelle donne; ma che però il vescovo avesse autorità di punire quelle che co’ loro costumi turbassero 1’ onestà e il decoro del luogo. Ciò malgrado continuaron esse nel libero lor modo di vivere: il perchè col successivo decreto 4448 (2) diede il Senato ampia facoltà al vescovo di fare quanto credesse poter ridondare all’o- (i) Flaminia Cornaro ( Eccl. Pen■ I■ 6. J non avendo ben ponderate le parole di Marino Sanuto, dice che ripugna l’asserzione del Sanuto a quella del Dandolo: Marinus Sanu/us refert ab hoc principe (Dominico Con-tureno ) fundalum fttisse monasterium et Sanctimonialihus traditum reditibus adjectis. Ma il Sanato non dice già che il Contarini abbia fondato e dato quel monastero a donne monache : esrli invece scrive cosi: (R. I. T. xxir. ['• 4-6.) Ancora fece (il doge Domenico Contarini) edificare la chiesa e 7 monastero di ?■ Angelo di Concordia dove son monache religiose: intendesi che al tempo del Sanuto (cioè del 1490. circa) eran monache: non già che il doge ve le avesse poste. Il Cornaro poi non potè rinvenire nè nelle pubbliche nè nelle privale cronache come siensi introdotte monache in quel cenobio dello stesso Ordine di S. Benedetto, di cui erano i frati. (3/ Non 1^48 come per errore nelle Notizie storiche d*l Compro p. 53G ; ma si i449 come a p. 10. 11. del Tomo XIV. delle Chiese dello stesso autore.