Gii) ALLA CHIESA DI S. SEBASTIANO DEI GEROLIMINL va l’abbazia di Sa« Gallo di Moggio nel 1843, Egli teaevala iiuo dal 1513. In effetto Marcantonio Nicoletti scrittore di varie Vite de’ Patriarchi di Aquileja, inedite tutte, per quanto credo, in quella ove tratta del FicedmUnato cF Aquileja sotto Berlingero Germano, a pag. 9G e 97 del mio Codice N. 1653, dice come, scudo nei 1515 abate il Podacataro fu ristaurato il Santuario delle Reliquie di quella chiesa: Quejf tot Santuario acciocché paresse e più venerabile e più manifesto agli òcchi de’ devoti fu in più bella forma accomodato in una colonna sotto della quale a sempiterna benedizione deir autore si leggono scolpite queste parole : LIVIO PODAMTHARO CIPRIO PRAESVLE PIEN-TISSIMO LVCREFIl PALE OTTI BONONIEN-SIS GVBERNATORIS CVRA M D XIII : dice inoltre che il Podacataro nobilissimo del Regno di Cipro già abbate di Mozzo s’ acquistò gloria immortale, imperciocché essendo suo vicario Giambalisla Liliano dottore d’ e straordinaria eccellenza, e governatore Tommaso Rizzardi, questi nobile di Gemono, quello di S. Daniele, ristorò questo Monastero non molto per vecchiezza lontano dagli ultimi termini, facendo di cAò in un marmo sopra la porta della Sala del Claustro scolpire questa sempre benedetta Memoria : MONASTERIVM HOC A VODORL1CO PATRIARCHA AQVILEIENSI EX TESTAMENTO CHEZELINI CO MIT 13 ERECTWI MLXXII IAM RVINOSVM LIVIVS PODACATHARVS ABBAS PIE INSTVARAVIT IOANNE BAPTIST A LILIANO VICARIO ET TUO MA DE RIZARDIS RECTO RE M D XL Vili. ( Quanto all’ epoca certa delia fondazione di tale abbazia, quanto a Foldarico, o Fodal-rico, o Fodorlico patriarca, quanto a Chezze-lino, o Canzellino, o Cacctino, o Ezzelino conte Palatino di Carintia, veggasi il p. de Rubeis nel Monumenta Ecclesiae Aquilejensis e il Liruti nel T. IV delle Cose del Friuli, ove dell’ abbazia di Moggio ( Mosacensis), e quanto al Liliano, vedi nello stesso Lirutj ( Tom» IV. Notizie da'Letterati Friulani). Fui. IF. p. 144, col. 1, num. 1. Nel Tomo 33. 5. Rime di diversi, codice a pernia ( sec. XVI ) era già Contarmi, ed oggi della Marciana vi è : Ludovici Podocatha-ri Cyprii epigramma ad Guarinum Fero-nensem per Ioannem Pannonium, cum Gua- rii li Responsione. E osservava l’ab. Iacopo Morelli nella ms. illustrazione di quel Codice, che sono que’due epigrammi che si leggono a carte 424 dei versi latini di Giano Pannonio (Venetiis. Scottus 1553. 8.vo), ma senza che vi sia nominato il Podacataro. Ora quel Codice ci svela il nome dell’autore. Della famiglia Podocataro si fa menzioue anche nell’ opuscolo Cenni biografici sopra il sacerdote Conte Pierantonio Podocataro Cristianopolo canonico della Cattedrale Ra-silica Lauretana defunto li 22 giugno 1833 l'accolti a cura di un suo amico. Loreto. Rossi. 1833. S.vo. Fol. IF. p. 149. Un. ult. Il chiarissimo Francesco Zanotto nella Gazzetta Privilegiata del 4. dicembre 1841. N. 277 descrisse il Quadro di Paolo Fero-nese rappresentante Sun Marco e Marcel-liano condotti al supplicio ; nella occasione di parlare della bella copia fatta di questo quadro dal valente signor Giuseppe Gallo Lorenzi Consigliere Accademico. Lo Zanolto prende con ciò motivo nella e-rudita sua descrizione di far vedere 1’ errore degli scrittori che quella famosa tela indicarono come rappresentante il Martirio di S. Marcellino, mentre fu di S. Marcelliano, come nel Martirologio a’18 giugno; e fa vedere nello stesso tempo come Paolo Veronese non fu fedele alla storia nella sua dipintura. La copia del Lorenzi fu fatta per la Duchessa di Sutherland ; il qual Lorenzi copiò similmente con molla maestria nell’anno scorso 1845 l’altro quadro di Paolo Veronese esprimente il martirio di Sun Geor-gio dall’ Originale che esiste in Verona nella chiesa del titolare. Fol. IF. p. 150, col. 2. A quanto ho detto intorno a Paolo Veronese si può aggiungere che nel Codice Miscellaneo classe XIV num. CLXV della Marciana avvi a p, 75 Lettera autografa di Pao- lo Caliari a Francesco Soranzo, in Sant’ Andrea della Soranza, scritta da Venezia in data primo giugno 1584 con cui lo ringrazia delle sue prestazioni per lui e gli raccoman-de i suoi affari litigiosi, e familiari. Non trattando di cose d’arte credo di ommet-terne la copia, bastando tale indicazione per chi volesse trascriverla.