GL’INCVR ABILI. 363 q. Luca q. Marco, (i) e di Dianora (dicono gli storici della Vita di lui) ma gli alberi pa-trizii dicono più veramente Leonora Morosini di quella famiglia che carica lo scudo di una sbarra, figliuola di Carlo q. Nicolò di Santa Tornita, sposata ad Angelo Miani nel wjya. Suo padre Angelo abitante a S. Vitale. Dopo avere sostenute le cariche di capitano delle galere della Marca quando nel i ^83 i Veneziani presero Comacchio, (di che vedi anche il Sanuto nella Guerra di Ferrara p. i4 e 20), fu nel i486 podestà e capitano di Feltre, ove ebbe inscrizione onoraria per avere eretto una nobilissima fontana in quella piazza, (Dal Corno. Memorie pag. i56). F11 poscia provveditore al Zante, ed era da ultimo del Pregadi. Morì del 14y6 essendo stato ritrovato appiccato ad una scala a Rialto, come notano le dette Genealogie. Ebbe due mogli, l’uoa figliuo- la di Eustachio Tron, l’altra di Carlo Moro-sini. GIROLAMO era nato da questa seconda del <481, in Venezia e propriamente nella parrocchia di San Vitale («). Fu 1’ ultimo de' tre fratelli Luca, Carlo, Marco. Giovinetto rimasto privo del padre, mentre la repubblica era in guerra con Carlo Vili, re di francia, sentendosi pieno di vigore marziale, implorò ed ottenne di potersi accompagnare come ven-turiere a’ veneti provveditori in campo, il che fu del 1495-96. Abbandonata quindi la vedova madre si recò frall’armi, non senza però essere da essa vivamente raccomandato a’valorosi capitani Luca Pisani, e Melchiorre Trivisano che in quell’anno 1495 erano stati eletti a provveditori, come bassi dal Bembo (I.80) e fu alla famosa giornata seguita al Taro nel detto anno 149^- Non ho trovato però finora alcuno storico nostro che ricordi il nome dèi (i) Onesto Marco q. Zuanne Miani fu bailo a Costantinopoli nel 1427, ed ivi morì l’anno appresso *4a8, come dal Registro degli Ambasciadori appo la famiglia Gradenigo. Uno de’rami discesi da lui abitava a San Viiale, come or ora vedremo, e un altro abitava alla Carità, come chiaramente apparisce nella Vita di Jacopo Tintoretto scritta dal Ridoliì (pag. 69. edizione separala 1642) ove leggesi : *> che il Tintoretto ancor giovinetto (era nato del i5ia) dipinse nelle Case di Cha Miano alla Ca-” rità un fregio intorno ad un mezato figurandovi in una parte il corso dell’hnmana vita; in altro * il ratto di Elena, con altre invenlioni ne’rimanenti; contrafacendo in quelli le maniere di Bonifa-» ciò e dello Schiavonc con quali pratticato havea. u (a) Il chiarissimo sig. professore D. Giuseppe Cadorin nel min). 7 del Vaglio di Venezia 16 febbr;ijo i83g, anno quarto, ha provato che la Casa di Sai 1 Girolamo Miani non altrove, come alcuni erroneamente la immaginarono, e la dissero, ma sta a S. Vitale dietro la chiesa in calle Miani al civico numero 2408 divisa in due ordini. Questa verità il Cadorin la scoper-e nei pubblici libri dei Censo antico e moderno su’quali sono appoggiati i diritti di proprietà pubblica e privata. Una delle più antiche note è questa: n 15f4■ febb. m. v. Messer Girolamo Miani (questi è il Santo) del fu ■* Angelo q. Luca dà in nota all’ufficio delle Redecime nella sua comlition la sua caxa di statio a ” S. Yidal. — Questa casa era abitala da’suoi maggiori fino ab antico, ed uno di questi portava d’or-■» dinario il nome di Vitale in onore del santo titolare della parrocchia. Vitale Miani che viveva " nel 1415 era fratello di Marco bisavo del nostro San Girolam». Vitale dividendosi da’suoi frali tei li abbandonò la casa paterna, e formò il ramo di casa Miani a S. Giacomo dall’Orio, mentre » Marco formò quello a San Vitale. Da Marco venne Luca, da Luca Angelo padre del Santo. Dun--1 que è probabilissimo che questi ivi avesse i natali, trovando eh« nel 1481 i suoi genitori dimo-» ravauo in Venezia a S. Vitale, nè altre case possedevano in tale silo fuori di questa. Dato ch’ebbe ■» il Santo un addio alle cure del mondo, la proprietà della sua casa passò a Giovanni Alvise Miani * figlio di Luca suo fratello il quale morì del 1518 (cioè del i5ig come vedremo). « Dopo varii passaggi sempre in famiglia Miani questa casa era posseduta da Giacomo q. Marco Miani da S. Giacomo dall’Orio. Morlo questo Giacomo non nel >794? raa nel *79° come dissi, la casa di S. Vitale rimase in sua Dilla fino al 5i marzo 1808, nel quale Chiara Maria da Riva vedova ed erede di lui •onferniò di possedere la casa suddetta divisa in due ordini a S. Vitale al num. 2408 affittata a Nicolo Pellegrini. Del i8i5 la casa passò in Ditta Silvestri Giammaria Canouico di Nona per la morte delia n. d. Chiara avvenuta nel 27 dicembre i8i4- Questa casa finalmente nel 1828 passò alla fraterna di S. Giacomo dab’Oiin, Tappresentala dal Patriarca di Venezia come Presidente della Commissione di Pubblica Beneficenza e v’era anche del 1839, epoca in cui scriveva il benemeritissimo delle patrie oose professore Ab. Giuseppe Cadorin. = La casa di cui si tratta r.h’avea il numero antico nero 2408, ora (1844) ha il numero rosso 2869. A. ed è abitala dall’ingegnere Giambat. Meduua. Vi si va per un elegante ponticello dal campo di S. Vitale.