ALLA CHIESA DI i •temere clic il Re d* Ungheria avesse a partirsi dall’ amicizia della Repubblica, uè ad aderire a’ nemici di essa. Finalmente ottenuto il permesso di ripatriare, e giunto a Bulla nel 6 luglio 1518 Antonio Suriano o-ratore in luogo di lui, giunse il Pasqualigo, siccome narra il Sanuto, a’15 agosto 1512 in Venezia sopra una insta armata; e a’16 Testilo di scarlato montò l’arringo e cominciò a far la sua relazione con oplima len-gua et schietti, per modo che fu lodato; ma pjr esser 1’ ora tarda non ne disse un terzo riserbandosi di compirla un’ altra volta. E infatti nel 4 settembre di quell’anno 1512 il Pasqualigo ( per servirmi delle identiche p troie del Sanuto ) » andò in renga e com-» pi la sua relation« zercha quelle cosse (di » Ungheria ) e dii Conte Palatino ( Emcrico » Deperen ) che venuto in Corvatia qual e » ben perpetuo et il primo homo in Ilonga-» ria e il Cardinal Strigoniense scrivendoli si >• ricomanda et come I’ Ongaria e stile arme » adesso e qui vicino a la Dalmatia peritò » e boo aver intclligenlia insieme voria in-» tendersi e aver ajuto contro Turchi item » benelizii a uno suo fiol et item disse el » vieu qui do oratori, uno per li prelati l’al-» Irò per li baroni e bon charezarli et dis-» se la conditimi di quel re qual non vai » nulla ni ha governo el conseio governa » lunga ria e disse lui e al governo e a po-» ter e la caxon di la inimicilia fata contra » la signoria nostra dii Cardinal Strigoniense » c a roma qual erra tanto nostro e altre » particularila e come e stato in questa le->• galion mexi. . . zorni . . . laudo il suo » segretario Costantin Cavazza in conclusiom » oplima relation e con bona lengtia lo lau-» dato jtisla il solito dal principe “ ( Sanu-t>. Diarii XI\r. 470. 471. 472. XV. 46. 17.) Quanto a lettere scritte da altri al Pa-s pialigo ed inserite fra’Dispacci di lui, solivi, fra le altre, le seguenti : (notando che più lettere talvolta spettano a taluno degli scriventi ) — Di Andrea Both de Bagna ( Regnorum Dalmaliae, Croaliae ac Sclavo-niae Banus et Capitaaeus Segniensis. - da Octochiaz. 1509. — Di Girolamo de Cer-notis cavaliere, cittadino di Albe - da Octochiaz. 1509. — Di Vincenzo Guidoti, segretario per la repubblica Veneta a Buda. 1509. — Di Pietro Baiaci, duca di San Saba - da Tos. V. . ANTONIO ABATE. 521 Golgonsa. a. 1509. — Di Giovanni Curia-chovich, conte Corbaviensc - da Obro\ az. 1509. — Di Luca Grampo, intcrnuncio del Reverendissimo Strigoniense a. 1509. (dirette al Guidoti) — Del Conte Gregorio di Blarjaja. da Octochiaz. 1509. — Di imeneo Deperen, conte palatino c luogotenente del Re di Ungheria. ( ex Castro nostro \al-po. 1510). — Di Ladislao, Re. 1510. — Di Tommaso (Bakacz, o Bacoczi) tituli Sancii Martini in Montibus Cardinalis Slrigo-niensis et patriarchae Constantinopolitani. da Strigonio. 1510. — Di Ach. (Achille Grassi), episcopi Civitalis Castelli Refèren-darii et legati Apostolici - da Olmiz. 1510. — Di Filippo More, Oratore del Re di Ungheria appo la Repubblica Veneta - da Bu* da. a. 1511-12. — Di Giorgio ( Szakama-rio ), \escovo di Cinquechiese ( Quinqueccle-siensis ) - da Wysegradio. 1512. E quanto a Documenti, ccconc alcuni. 1. Lettera di Massimiliano imperatore de’ Romani a Uladislao re di Ungheria e B oc-mia, in data da Augusta 25 aprile 1510, la quale comincia . Per literas fidelis ticìbis di-lecti Sigismundi Sihnaijpercz Consiiiarii et Oratoria nostri ... In questa Massimiliano dissuade il re di Ungheria ad esser favorevole a’ Veneziani, anzi lo persuade a prender 1’ armi contro di loro per ricuperare la Dalmazia. 2. Lettera di Ferdinando re di Aragona, di Sicilia, e di Gerusalemme a Massimiliano imperatore de’ Romani , in dala di Madrid 28 febbrajo 1510 la quale comincia: Milti-mus vobis multas salutes sicut illi quem mul-tum amamus ... Gli offre ajuto d’ armi e di navi contro i Veneziani. 3. Brano di lettera di Paride Grassi scritta a nome di Sua Santità a’16 di agosto 1510 ad Achille Grassi ( suo fratello ) vescovo di città di Castello, il qual brano comincia : Poi intendendo Sua Santità che lo episcopo de Modrussa . .. Questo brano è relativo al vescovo di Modrusa (Siinone Begni, Zaratino) il quale falsamente avea dello che se il re di Ungheria volesse ricuperar la Dalmazia, Sua Santità avrebbe aderito a quanto quel re credesse di fare. Ordina quindi Sua Santità che se il vescovo di Modrusa si permettesse di replicare cotale falsità, il Papa Io priverebbe del vescovado , prescrivendogli di più che se ne disdica. E >’ era un so- 66