S. IACOPO 4. VNIVERSIS FIDELIBVS PRAESENTES LITERAS INSPECTVRIS NOTVM SII QVOD CVRENTIBVS ANNIS DNI MILLE TRECENTO ET..........PROCVRATOR RE- VERESDISSI P.....DjNI ANTON1I..... CONCORDIESSIS.....HVIVS MONASTERI! S1NGVLARI.........PER SANCTIS- SIMVM IN XTO PATREM I>. DOM....... CIVM PAPAM NONVM HANC ECCLESIAM .....DE PA.....CISTERCIENS1S OR . ........ELENSSIS DIOCESIS VISSITAN- TIBVS......PENITENTIBVS ET CONFES- SIS.........MANVS ADIYTRICES . . . ................CONCESSIT....... QVAM QMLIBET CONS....... Dice il Coronelli ( T. II. 56. Isolario ) : » Fuori della porta della chièsa dalla parte »'sinistra verso il convento si vede in una » pietra di marmo quasi del tutto consuma-» la dal tempo, e dalla vicina salsedine del-» l’acqui; intagliato un triregno da ponte-» lice, • con una iscrittione ( che si giudica » Brève Pontificio d’Indulgenza ) nè si pos-» sono leggere che le seguenti parole, an-» che con grande stento : YN1YERSIS FIDE-» L1BVS PRESENTES LITERAS INSPECTV-» RIS NOTVM S1T QVOD G.VBER. DOMIÌNI, *> e dopo alcune righe, che non si possono » rilevare: DIOECES1S,' dopo altre CONFES-» SIS ET COMMVNIONE REFECTIS, ed al-» tre poche in" righe discontinúate, e verso » il mezzo si legge MILLE TRECETIS. » Fu però più sperto lettore di questa pietra il celebre padre Francesco Antonio Zaccaria della compagnia di Gesù, il quale a p. 45 del volume I. Excursus litlerarii per Italiani (Venetiis. Remondini. 1754. 4.) la riferisce cou minori lacune, e tale quale io qui sopra F ho ristampata. E dice sembrare essere questa una Indulgenza conceduta a chi farà DI PALUDO. 497 elemosina per la ristaurazione del tempio di S. Iacopo di Paludo posto sotto la diocesi Torcellense. Erra poi lo Zaccaria nel dirè che questo tempio post medium secuhnn XIV traditimi fuit Franciscanis Conventua-libus, giacché abbiamo veduto che fu dopo la metà del secolo XV cioè del 1456. Non risulta l’epoca certa in che fu rilasciala tale indulgenza, ma si può dedurre dal sapersi che ANTONIO Panciera fu eletto vescovo di Concordia nel 1593 e vi stelte fino al 1402, e che BONIFACIO NONO fu e-letto papa nel 1389 o vi stette fino al 1404. Ommettendo di parlare di BONIFACIO ( eh’ era Napoletano, nominato già Pietro Tomacelli, e del quale più Brevi d’indulgenze -e altro riferisce il Cornaro rilasciati alle Yenete Chiese del 1390 al 1404, come puossi vedere nell’ Index Clironolorjicus p. 19. 20. 21.), dirò qualche cosa del vescovo poi Cardinale, ANTONIO PANCIERA, detto anche PANCIA-RINO, o de’PANCIERINL E questi era figliuo- lo di Andrea di nobilissima famiglia di Por-togruaro. Studiò nella Università di Padova, e ne riportava laurea di dottore. Portossi a Roma dove, preso 1’ abito chericale, Bonifacio Nono nell’anno terzo del suo pontificato fecelo piovano della Chiesa di S. Vito di Laubac. Fu poscia arcidiacono del Capitolo di Concordia. Lo stesso Bonifacio il fece suo Segretario di stato, e premiollo delle sue buone prestazioni collo eleggerlo Vescovo di Concortlia nel 10 luglio 1595 ( 1 ) ; egli però dimorava per lo più appo la Corte di Roma. Ammirata dal Capitolo di Aquileja la somma dottrina di ANTONIO, a pieni voti elesselo nel 27 febbrajo 1402 patriarca in luogo Mi Antonio Gaetano che .vi aveva rinunciato per essere stato fatto Cardinale. E questa elezione fu confermata da Bonifacio. La stessa Repubblica Veneta facendo estimazione del Panciera, scndo doge Michele Steno, lo ascrisse, alla sua cittadinanza, e con esso Andrea suo padre ed eredi, ( 2 ) e (i) L’autore delle giunte all’Dghelli ( T. V. p. 35g) dice che fu eletto vescovo di Concordia nel io luglio i3q2 (due) ma pare più esalto l’anno i393. (a) Malamente il dottore Antonio Zambaldi di Portogruaro a p. 294 del libro Monumenti Storici di Concordia scrive: che la Repubblica Veneta fece A'obile Veneto il patriarca Antonio Panciera. Non già nobile, ma si cittadino Veneto lo fece, ed ecco le parole degli Avvogadori di Curami chiamati ad informare sopra la supplica che questa famiglia del 1777 presentò alla Repubblica per essere ascritta alla Nobiltà Veneta, come fu : Insignita inoltre ( questa famiglia ) delle più illustri dignità Ecclesiastiche, Vescovile di Concordia , Patriarcale di Aquileja-, e Cardinalizia rimarcasi con due speziose rispettive Ducali del serenissimo doge Steno sjno nell' annn i/jo2 p. maggio emanate, col consentimento di tutti gli ordini e consigli della serenissima Repub- Tom. V. 65