*64 SANTA TORNITA. piscopatus pvedicti, ee. Rinunciò il Cononicato i56o, e morto 1633, Ia> cui sepoltura è nella «Ji Padova nel i582 a’29 novembre a uo ne- Cattedrale di quella Città con epigrafe ripor-pote Bernardino Cocco, e visse poscia tra«.- tata già dal Salomonio ( Ins. Urbis, p. 20. ). quillamente in Roma col' titolo di Cherico di Fu Antonio Cocco prelato distinto nella. Camera fino alla morte che seguì nei primi scienza dei sacri canoni, e fornito di buona giorni del marzo 15.83 ( tre ), rendendosi, letteratura. E celebre il libro da lui compo-ove poteva utile anche colà alla Sua repub- sto contra gli errori de’Greci moderni, che blica. In effetto in un mio Codice Annali del- dedicò a Gregorio XUL dal quale era granfa Repub. Veneta dal 1578 al 1586 leggo sot- demente amato, e dal quale aveva, circa l’auto l’anno 1583 (tre):, si scrisse al Segretario no 1576 ottenuto quel Chiericato di. Camera, in Roma che ringraziasse Monsignor Coccho che si è sopraccennato, con ¡speranze assai deW avviso datogli. E altrove in quell’ anno, maggiori. 11 libro ha pev titolo: i/istoria de lettere da Roma dicevano fralle altre cose-che Graecorum reeentiorutn haeresibus. Esso fa a-l’Arcivescovo Cocco, essendogli domandato dal scendere fino a XXXI. gli errori. Qtiest’ope-Piipa se l’Ambasciator (Veneto), porteria qual- ra fu censurata da Leone Alktcei il quale di -che nuova commissione intorno al negotio di minuendo il numero di quegli errori tratta il Aquileja (cioè del Patriarca Giovanni Grimani) Cocco da ignorante, dà impostore, da uomo disse che credeva di no, et il Papa con bocca senza giudizio, il quale abbia credulo di ob-di riso rispose : bisogna pur finirlo un giorno, bligarsi il Papa col multiplicare gli errori de’ Da questo Codice sappiamo anche l’epoca del- Greci. Ma insorse Riccardo Simone il quale la morte del Cocco. Imperciocché sotto il di riportando alla lettera tutti i supposti XXXI, 1,0 marzo 1583 (tre) lettere dell’Oratore di errori, fattosi partigiano del Cocco lo giusti-Rotna dicevano: che era morto VArcivescovo fica in quasi tutte le opinioni5 e rimprovera Cherico di Camera in pochi giorni. E il Se- all’Allacci di averlo accusa,to con tanta sfron-nato scriveva all’Oratore, che facesse quanto tatezza per dar nel genio a’Greci, e per ren-potesse a beneficio del Codio (Bernardino) dersi benevolo Papa. Urbano Vili, che allora Canonico di Padova nipote deW Arcivescovo aveva formato il disegno di, riunire la greca morto. E quest’ epoca è pur confermata da’ alla Chiesa, latina per le vie più dolci. Osser-necrologj Zeniatii nella Marciana ove leggesi : vava però il Simone che siccome il Cocco nati 1583 ( ottantatre) marzo il R.mo d. Antonio era istrutto nella teologia degli antichi, tutto Cocco q. Bernardino q, Antonio Arcivescovo così ha riferito alla teologia scolastica, e alle de Corfli, Ciò serva a dilucidazione di quan- decisioni del. Concilio di Trento, ch’egli ha to dice Monsignor Dondirologio nella Serie creduto essere la regola sopra cui devesi con-de’ Canonici di Padova ( pag. 62. ) Lasciò, dannare d’ errore quanto non vi fosse confor-morendo, fra gli altri nepoti il sudd. Bernar- me ^ quindi ha con troppa facilità condannato dino Cocco f. di Leonardo q. Bernardino, eh’ ciò che non si accomodava agli usi della era, come si disse, Canonico d,i Padova, nato, Chiesa. (1). Un’altra opera della classe legale (1) Il libro di Antonio Cocco, del quale qui si parla, è dallo slesso Cocco indicato ih una sua lettera stampata, diretta al lettore e premessa al libro : Gennadii Scholarii patriarchae Constantinnpolitani de-fensio quinque capitani, quae in Sancta Oecumenica Fiorentina Synodo continentur Fabio Ben e voi enfio Senensi interprete. Romae 1637, 8.vo. Dopo la dedicazione del Benvoglienti a Gregorio XIII. in data di Roma Iial. novembris 1679 vi è la lettera del Cocco: Antonius Caucus Archiepiscopus Cor-cyrensis Camerae Apostolicao Clericus Lectori; nella quale dice che trovandosi- pochi anni addietro al suo ministero iu Corfù, e conoscendo a fondo come la pensassero que'greci circa la fede e la religione, s’accorse che i loro riti e dogmi si discoslavauo nella maggior parte dalla cattolica verità ; e quindi volle per ozio notare i loro errori e tramandarli in iscritto; perlochè compose il libro De haeresibus junioruin graecorum, e lo dedicò a Gregorio XIII; conchiude poi che Fabio Benvoglienti suo familiare e domestico, gli fece vedere l’opera di Gennadio circa l’autorità del Papa, opera interessante e valevole a ribattere le opinioni de’ Greci, la quale esso Cocco procurò che fo^se stampata ec. Ma il libro del Cocco, eli’ io sappia, non fu mai pubblicato integro colle stampe ; solo si sono estratti da esso e stampati tutti o parte de’suddetti Errori. Un Codice di esso è descritto nel Catalogus Codi-curn mss. Bibliothecae Regiae. Pars Tertia Tomus Tertius. Parisiis i744i f"'- a PaS- 410 noni. 356c£ così : Codex cartaceus quo continetur /lntonii Cauci Pallidi Veneti et Architpiscopi Cont rae liber de Graecorum recentiorum haeresibus, ad Gregoriani XIII. Pont. Max. Ad calcem sul ij-