33a NOTE AL PROEMIO. gni cognizione musicale, ed assai male anche istrutto de’ fatti de’quali pur volle scrivere. Questo è ben vero (e vo’che tu il sappia) che se combinazioni sinistre non avessero fatta languire in progresso ed inaridire alla fine quella nobile pianta che posta venne nell’anno 1811. con molta solennità da me stesso, con altri molti egregi! cittadini della musica scelti cultori, e da noi soli coll’ opera e colla spesa coltivata, nè fosse alcuni anni dopo miseramente anzi perita dopo aver già messi bei fiori, anzi dopo aver quasi condotte a maturanza saporosissime frutta, avrei forse io goduto il sommo contento di mettere ad effetto P idea che stavami fitta in cuore di ristabilirvi (e non dubito con generai sorpresa e gradimento) il tutto Veneziano esercizio e divertimento de’sacri Oratorii, poiché mene offeriva acconcii mezzi la Chiesa di S. Rocco e S. Margherita eh' era applicata alla residenza dell’ Istituto medesimo, opportunissima per l’interna sua costruzione ; e dagli allievi delle scuole di canto e di suono fornir già poteasi quanto al pieno bisogno occorreva di perfetto concerto in voci ed in istromenti. Ma vano è che a lungo si parli di ciò che voleasi, e non si è potuto poi fare. Sorga chi il possa, e buon augurio oggi siane il rinascente suntuoso spettacolo della regatta cui tu assisterai lietamente, mentre a me non lice sennon da lunge contemplar col pensiero. di HovìgD il 5 Giugno 1843. V affctt.m° tuo amico F. CAFFI.