SANTA TERNITA. 270 p. 3o. — Crcscìmbenì (Voi. II. Parte II. pag. 207. ) —- Quadrio (II. ig3. ) — Foscarini ( Letter. pag. 3ig. nota 275.) — Agostini (Scritt. I. XVI.) — Morelli (Operette 1. 182.) — Bettinelli ( Parnaso Veneziano. Ven. 1796. p. 21. nota 12. ) i quali tutti già non fanno che replicare quanto raccolsero dall’ Allacci. X. Cristoforo Cocco figliuolo di Nicolò q- Zuanne e di Chiara Canal q. Andriolo, nato forse poco dopo il i4°9 anno del maritaggio di suo padre, entrò nel Maggior Consiglio l’anno 1429- Uomo era di assai ingegno e di buona letteratura fornito. Egli scrisse una Epistola a Francesco Barbaro insigne nostro scrittore e suo grande amico, colla quale gli accompagna la copia di una lunga letteraj o piuttosto Orazione da esso Cocco indirizzata al Cardinale Giuliano Cesarini, il quale come legato apostolico era spedito da Eugenio IV. a Ladislao re di Polonia ed Ungheria per esortarlo cogli altri principi Cristiani a prendere le armi contro Amuratte Signor de’Turchi. Interessante è questa Orazione, perchè il Cocco lodando il Cardinale ci dà notizia degl'importanti carichi da esso sostenuti; fa menzione delle sue legazioni nelle quali, suscitate guerre e sedizioni fra i Re ed i popoli, la sua. sapienza seppe reprimerle; indica le fatiche e il grave studio da lui sostenuto nella spedizione germanica contra i Boemi; come sopì lo scisma di Basilea ; come liberò Eugenio IV. dal timore ch’ebbe di Amadeo (Vili, già Duca di Savoja) pseudopontefice; come conciliò le differenze ch’orano insorte fra i padri nel suddetto concilio, cui era stato spedito da Martino V., e per morte di questo , confermato da Eugenio; come placò Sigismondo contro alcuno di quei padri. Dice poscia, che fatta consulta da’Veneti Senatori fu eletto Capitano di questa guerra Alvise Lorcdan, e che sebbene esausto 1’ erario per le continue guerre, nondimeno si allestirono di tutto punto XIIIf triremi (tarnen triremes Xllll scite fcictas ex LX eligi jussimus quae ad inopina-tos casus in navalibus, armis, missilibus, telis, opìbusque paratae consistimi. Continua a esporre quale sia stata la pubblica letizia per la scelta del Capitano Loredano, e delle speranze di tutti nel buono esito dell’impresa. Lauda lo stesso Loredano e altri di sua casa cioè Pietro, Geòrgia, e un altro Alvise. Piicorùa Francesco Comlulmaro (Cardinale legato del Papa appo i Veneziani per la detta guerra contra il Turco) come personaggio animatissimo per la libertà del nome Cristiano ; e tor-nardo al Capitano Alvise Loredano, scrive: qui si non adesset, ab extremis usque terris e>-set vocandus, quo optima fortuna sua tum sa-pientia tum animi magnitudine et usu prope quotidiano nullo priscorum inferior bellum ad-ministraret. In fine fa elogi anche ad Uladi-slao re per l’incredibile suo coraggio ad intraprendere tale guerra ec. Nè la lettera di Cristoforo al Barbaro, nè la lettera ovvero Orazione di Cristoforo al Cardinal Cesarini furono stampate. Della prima si deduce l’esistenza dalla Risposta del Barbaro la quale fu stampata ed è inserita a pag. CCCLXXXI1I della Diatriba praeliminaris (A. M. Quirini Cardinalis ad francìsci Barbari et alioruin ad ipsum epistolas) nella quale lo ringrazia del-l’Orazione suddetta comunicatagli, nella quale non solum clarissimos et praes/antissimos viros et vivas et mortuos ejfers in coelum laudibus sed magna etiam cuni dignitate orationis inceri-dis illustres prìncipe^ ei optimum quemque contra Turchos ad benèmererklum de R. P. Christiana ec. Lo esorta poi a cultivare gli studii di umanità e di erudizione, che gli torneranno di grande ornamento e di ajuto onde poter benemeritare della patria e di tutti i buoni; soggiungendo in fine di aver raccomandata la causa di esso Cocco a Jacopo Becheto (questi fu segretario di Nicolò Arcimboldo uno degli ambasciadori del Duca di Milano a Venezia venuti nel settembre 144^). La data è Mccliolani VII idus maii, senz’anno, ma il Querini nel luogo citato stabilisce il 1444-E in effetto nel Codice membranaceo Marciano del secolo XV (era già Morelli) n. LXXI. classe XIII, dopo la data VII idus maias avvi pure l’anno 1444- 1° quanto alla epistola od Orazione del Cocco al Cesarini, il Qite* rini non ne riporta che un fragmento a pag. CCCLXXXV, tratto da un Codice della Biblioteca della Salute di Venezia. Questo Codice stesso, o altro simile passato poscia in potere di Apostolo Zeno, cartaceo ms. in 4 ° del secolo XV esiste ora in S. Marco ( Cod. Misceli, num. LXXV. classe XIV) e contiene: i.° l’Epistola di Francesco Barbaro al Cocco soprallegata e già stampata, a.0 la Lettera od orazione del Cocco al Cesarini. 3.J la Risposta del Cesarini al Cocco. La Lettera del Cocco al Cesarini comincia : « Reverendissimo ia