I94 santa Ces. Catt. etc. (In Mantova nella stamperia di S. Benedetto per Alberto Pazzoni, 1736, 4>° )• Di questo Discorso, che non vidi, si fa un buon giudizio nelle Novelle Letterarie (pag. 187, anno 1736, num. 24) dicendosi che è assai giudizioso; e che l’assunto è tanto più degno del suo autore, quanto che viene esposto con finezza di spirito e con singolarità di erudizioni sacre illustrato. 2. Prediche Quaresimali di Giovanni Donati dottore in Sacra Teologia, Canonico della Cattedrale e Vicario Generale delta Diocesi di Pota. In Venezia, 1748, 4-°i presso Andrea Potetti. La dedicazione è a Monsignor Balbi Vescovo di Pola. Uno de’ motivi del dar alla luce queste prediche fu quello che non potendo l’autore per la sua debile tempra ed organizzazione di corpo resistere più a lungo alle consuete fatiche d’intraprendere viaggi in rigide stagioni, e di declamare dal pergamo per il lungo corso di quaranta giorni, pensò di desistere dal predicare in una età in cui per avventura altri si credono essere sul pià bello della carriera. Il Donati però non potè veder compiuta la stampa di tali sue Prediche, avvegnaché essendosi per diporto autunnale portato egli da Pola in Albona, ivi mori nel 17 ottobre 1748 in età d’anni 45. Di tanto ne avvisano le Novelle Letterarie suddette a p. 36i, 36a, num. 46 del 16 novembre 1748, le quali aggiungono che è notabile nella edizione delle Prediche del Donati la serie d¿'copiosissimi ed interessanti indici premessi, 1’ uno di tutti gli argomenti, l’altro di lutti i passi della Sacra Scrittura de’ quali l’autore ha fatto uso, e il. terzo delle cose notabili ; dal che appare l" estrema diligenza del concionatore. FRANCISCO SAVINA | RARAE PROB1T. YIRO 1 IOANN. ET MARCVS J FILII PATRI OPT. 1 MDXLVI. L’abbiamo nel Codice Palferiano e nel Gradenigo con qualche differenza, mentre il Palfero lesse MIRAE anziché RARAE. Stava nella Cappella del Rosario, De’SAVINA qui ricordati non ho memorie particolari. Forse uno di questi è quel Savina che ricorda Paolo Manuzio in una lettera a suo fratello Manuzio in data 8 novembre 155o, colle parole: E" morto il Savina quel che an- TERNITA. dava di continuo con mio suocero (cioè con Girolamo Odoni ). Vedi Lettere Manuziane inedite. Parigi, 1834; Pag- 10, 1 > )• ^ questi, forse , è quello stesso Savina a cui Baldassare Stampa dirigeva un sonetto sugli occhi della sua donna, inserito a p. 23 tergo del Libro Terzo delle Rime di diversi. (Venetia, al segno del Pozzo i55o); il qual Savina potrebbe appunto esser morto nell’anno stesso della edizione di quelle rime. La Famiglia SAVINA, un ramo della quale abitava anche nel 1591 in questa parrocchia e propriamente in Campo delle Gatte come appare dal Necrologio 15g 1, 4 aprile, è una delle antiche nostre e distinte cittadinesche. Non badiamo alla notizia dell’origine che dicesi di Grecia; teniamo soltanto per fermo che fino dal 1 289 un Ziliolo de Savina era notajo e segretario ducale; che del 1379 al momento della guerra di Chioggia Bonaventura cancellier della Signoria e Giovanni Savina suo fratello, della contrada di S. Domenico di Castello, offerirono lire 1200 di prò di Imprestido, e questo ogni anno a guerra finita, e balestrieri sei sull’armata per mesi due pagali da loro (Sanuto pag. y36): malgrado però tali offerte fatte colla veduta di essere ammessi al Maggior Cou-siglio, non vi rimasero. Antonio Savina prete Veneziano, notajo, cancellier ducale, canonico e vicario generale della Basilica di S. Marco, e Giudice sulla esazione delle Decime, fu eletto nel i4^9 parroco di questa chiesa di S. Ternita; poi del 1472 di quella di S. Maria Zobenigo, e del 1496 fu promosso al Vesco» vado di Chissamo nel Regno di Candia, tenuta intanto da lui in Commenda la Chiesa di S. Maria Zobenigo, giusta la consuetudine di allora, fino alla morte sua seguita nel i49& (Cornaro, III. 378, IV. 35g, e Creta Sacra parte III. pag. i65, e Orsoni, Piovani di Venezia eletti a Vescovi pag. 67). Ad Antonio, al Patriarca di Costantinopoli, e ad Antonio Zio vescovo di Retimo, ossia Calamonense, come delegati Apostolici inviava Alessandro VI. per la esecuzione la Bolla 4 maggio *49^ colla quale stabilisce la elezione e la instituzione de’ titolati della Chiesa di S. Giovanni Elemosinario di Rialto, e fu partecipe la Chiesa stessa dei privilegi goduli dalla Ducale Basilica. (Corna-ro III. 184, 197. Orsoni pag. 67 e 86). Fra i dislinti ancora di questa famiglia si fu Girolamo Savina priore dell’Abbazia di b. Maria di Misericordia, e confratello della Scuola dello stesso nome, uomo di santa vita, e