ALLA CHIESA DI S. 29 settembre iG 12. F. Paol.o consultato per le appellazioni dei Greci al Tribunale — Suo consulto sul possesso da darsi a monsignor Sarego della chiesa di Adria. 13 ottobre IG12. Mons. Sarego ha lettere del possesso temporale della Repub. pel vescovado di Adria con la conditione che fra sei mesi in Collegio si dovessero presentare le Bolle Apostoliche. » Non aveva F. Paolo in epiesto latto minima cosa di oppositione ; ma egli ambisce per la,malignità sua l’occasione di delrahere alle cose di Roma. » 50 marzo 1613. Ho inteso » (dice il Nuncio ) che le Scritture offerte al sign. duca di Savoja dall’ ambasciador Veneto che ivi risiede, sono scritture composte da Fr. Paolo servita al tempo dell’ Interdétto, ma che non furouo pubblicale uè mandate fuori perchè cessò 1’ occasione «. 4 maggio 161J. Vien dello al Nunzio che il duca di Savoja ha dato ordine che sieno in Venezia pagate cento doble a fr. Paolo servita acciò scriva in favor suo in quello ehe pretende nelle Terre soggette al vescovado di Asti. 25 maggio 1613. Le cento doble sborsate per ordine del duca di Savoja a F. Pao- lo Io furono per mezzo di un nobile di casa Molino. 3 agosto 1613. » Dottor Pellegrino rimosso dalla carica di Consultore per aver conteso con Fra Paolo in Collegio intorno una causa ch’egli diceva essere ecclesiastica et non ha-ver la Repubblica a mettervi mano dicendo : I rate Paulo , vi è un testo canonico chiaro, et io che ho 80 anni non Voglio per questo pregiudicare all2 anima mia «. 7 settembre 1615. Differenze tra i Leggi-sti di Padova ed il dottor Marta terminate in Collegio a favore di quest’ultimo. » In questa occasione disse Fra Paulo non esser maraviglia se non si ritrovava il Privilegio perchè neppure il suo nome era nel libro o Rollo de’ Teologi di Padova essendone stato levato. Esaminato il notare si è verificato ciò sussistere essendo stato il nome di Fra Paulo levato con nllre carte, ma senza scoprirsene 1’ autore ; liberato il nolaro non a- MARIA DEI SERVI 6 li vendono alcuna colpa, essendo i libri appo i Priori dei Teologi «. A luglio 1614. Matrimonio fra un nobile de’ Loredani ed una nobile de' Pasqualighi, non ostante impedimento di affinità in secondo grado avendo il Loredano avuto prima per meglio una cugina della moderna sposa, consigliati da Fra Paolo e da Fra Fulgenzio dicendo che potevano farlo nè vi era impedimento. Consumalo il matrimonio, per consiglio di altre persone religiose e molti parenti gravi, si dispongono a domandare la dispensa da N. S. sul dubbio che venga opposta la illegittimità della prole , e levatagli la nobiltà. (Fu questi Bernardino q. Andrea Lorcdan -che sposò Betta Pasqualigo q. Giacomo ). 5 gennaro 1615. Scrittura dei Gradenighi sopra l’abazia di S. Cipriano passala dui Collegio a Fra Paolo onde vi studii sopra. 15 giugno 1615. Parte del Senato con cui le monache di San Servolo passano sino ad altra provvisione alla Umiltà, chiesa e convento già de’ pp. Gesuiti. Reclaifii del Nunzio in Collegio e lunga e veemente esposizione a Pioma; dicendo che si è sentito con scandalo universale delle persone di buona mente ed in particolare di ministri de’ Principi che la fretta di questa risoluzione proviene da Senatori mal alletti che vogliono con questi mezzi levare la speranza del ritorno de’ pp. Gesuiti senza aspellare ordine preciso di N. S., e che molti del Pregadi sono ingannati da F. Paolo e dalle persuasioni del Procurator Nani. 19 marzo 1616. Fra Paolo Servita ed il dottor Treo consultori di Stalo hanno consigliato che la Republ. possa far l’esazione anche sopra gli ecclesiastici, cd hanno assegnalo un caso successo al tempo di Eugenio IV., e anco dell’ anno 1605 la Repub. fece contribuire gli ecclesiastici per le mura di Verona, e Papa Clemente se ne dolse, ma poi, come dicono essi, si quietò. 14 gennaro 1617. Manifesto di Mons. Marcantonio De Dominis stampato in lingua latina e fiamminga, come scrive il Nunzio di Fiandra (1). Proibizione di dello Manifesto (i) Non soltanto questa notizia abbiamo intorno al D? Dominis nell’est l at to (lui Gm»<- i anche le seguenti, | ., quali potranno a taluno servire