-114­ elogiati per la loro condotta i governatori di nave Ferigo Nani, G. B. Basadonna e Natale Donà. Da tempo la salute di Lorenzo Venier non era buona ed il Senato credette di accogliere il suo desiderio di lasciare il comando. Fu perciò nominato a succedergli Pietro Barbarigo col grado di Capitano Generale da Mar nel Marzo del 1618 (fig. 24). Il Barbarigo era uomo che dava piena garanzia di saper esercitare il comando con la energia che era necessaria; egli però ritardò fino al maggio la sua partenza da Venezia e per~ ciò fino a quell'epoca si prolungò la permanenza del Venier nell'Armata. Nei mesi dell'inverno 1618 l'Ossuna continuò a compiere imponenti preparativi navali perchè, supponendo che riuscisse a buon fine la congiura ordita contro Venezia, voleva avere a disposizione forze ' navali sufficienti per occupare tutte le sue coste. Egli aveva dei suoi emissari anche nell'Armata vene­ziana non solo sui vascelli olandesi, ma anche sulle altre unità, tanto è vero che si pensava che tra gli artificieri stranieri ve ne fossero alcuni che avevano incarico di incendiare le navi veneZIane. La prova che sulle navi che combattevano sotto le inse­gne di -S.' Marco vi erano dei traditori è fornita da numerosi documenti esistenti nel R. Archivio di Stato di Venezia citati a più riprese -dal Romanin -(I). Figura principale di questi traditori che agivano sotto le direttive -dell'Ossuna era il corsaro di Normandia Giacomo Pierre che riuscì a farsi inviare sull'Armata malgrado l'Amba­sciatore di Venezia a Roma scrivesse al Senato che quel corsaro « merita tanta poca confidenza quanto è pieno di coraggio et « ardimento (e che) cerchi di essere al soldo della Repubblica « affÌnchè sia a mezzo di rendere qualche servigio al Duca di « Ossurta èd agli Spagnuoli ». Il Romanin riporta 'anche u~a lettera di Lorenzo Venier al Consiglio dei X nella quale è detto che fra i Capitani dei vascelli « vi è quello del Naranzer piccolo nominato Hendrich de Ve- I (1) S. ROMANIN: Storia documentata di Venezia. VoI. 7°.