S. MARIA DELLE VERGINI. se però Ego bene novi hominem. Descrive un combattimento piacevole con premii a’vincitori che furono Roberto Obizzo, Annibaie Pa-pafava, e il patrizio veneto Marcello ; il teatro di tale combattimento fu nella corte del Capitano, ed era maestro di campo il conte Enea. Dossat (il cardinale), 1099, da Roma. Dotti Matteo, 1607. Duca (il) d’Urbino, (vedi Rovere). Duodo Pietro p. v. i5g8, da Venezia; celebre fondatore dell’Accademia Delia. Eliseo frate, 1621. Servita amico di Fra Paolo. Era da Treviso e provinciale della Marca Trivisana. Emo Giorgio, p. v. 1601 e 1604. Favorino Giuseppe, 1608, da Ferrara. Epistola latina elegantissima, in cui fa 1’elogio di Bernardo Colle medino dotto bellunese. Fracchetta Girolamo, 1615, scrive da Napoli. Egli era nativo di Rovigo, ed autore di varie opere. Francesco Maria duca (vedi Rovere). Francesco vescovo (vedi Giustiniani). G. B. arcivescovo (vedi Agucchi). Gardellino ( vedi Cardellino ). Giacomini Lorenzo, 1597, da Firenze. Girolamo frate, 1604, 3 luglio, da Roma (e vedi Pallantieri). Ricorda un Trattato intorno alla controversia de Auxiliis stampato da Paolo Beni umanista di Padova, per il quale fu chiamato a Roma al Sant’Officio, e formatone processo, del cui esito però si sperava bene, attese le raccomandazioni dell’ amba-sciator Veneto. Girolamo vescovo ( vedi Pallantieri ). Giustiniani Angelo, 1622, da Venezia. Giustiniani Francesco vescovo di Treviso, 1630-1622, da Treviso. Giustiniani Giovanni figlio di Francesco p. v. i6a3, da Venezia. Era nipote del Lollino. Giustiniani Marco p. v. i6o3, da Venezia. Di questi due vedi la Storia di Batista Nani. Gradenigo Agostino vescovo di Feltre, 1634. Gradenigo Andrea p. v. 1610, da Venezia, e 1623. Oraziani Antonio Maria vescovo di Amelia o Ameria, 1598, da Venezia. E' d’uopo però osservare se è questi, giacché la lettera che vidi originale, dice vescovo di Amasia. 45 Grillo Angelo, 1620-1620, da Roma. Scrittore di lettere e poeta. Era di famiglia Genovese. Grimani Antonio vescovo di Torcello, 1616, da Venezia, poi patriarca d’Aquileja scriveva da s. Vito nel 1624 e 1625. Grimani Giovanni patriarca di Aqnileja, da Udine. Grini Domenico, 1621, era Bellunese. Gualdo Paolo, 1612-1619, da Padova. Guilandino Melchiorre, fu professore a Padova. Lettera senza data, ma forse del i5g8 con cui rimanda al Lollino il Sodino dicendo et bene per il 2 capo del IV libro son rimasto scandalizato, avendo da quello comperso, che tutta l'opera sia scritta odnnag a [là. di' à.K^ofj.ctTiKMC, ; più non voglio liberare P. M. della promessa di farmelo bavere potendo. Hardale M. 1607, da Roma. Laudivio vescovo (vedi Zacchia). Liceto Fortunio 1612-1618-1619-1620-1621-1623-1624. Nato a Rapallo nel Geno-vesato. In alcune di queste lettere parla della sua opera De spontaneo viventium or tu ; e dell’altra De reconditis antiquorum lucernis, che (ann. 1618) non aveva ancora compiuta, mancandovi il quarto libro. In un’altra dei 161 a gli presenta un esemplare dell’opera De his qui diu vivunt sine alimento. In altra piange la morte di Andrea Morosini storico. Lollino Giovanni fratello del vescovo, 1622, 2 dicembre. Lettera melancolica, perchè va passendo (cosi) la mente in pensieri di morte et con febre et senza sempre freneticando. Lugo Zerbino vescovo di Milo, 1614, poscia vescovo di Feltre. Marco vescovo del Zante e Cefalonia, 1616. Dimostra al Lollino la sua gratitudine per tante istruzioni letterarie e religiose ricevute. Miari Candido, 1601, da Brescia. Milesio patriarca (scismatico ) di Alessandria 1597, da Costantinopoli. Era cognominato Piga, ed originario di*Candia. Avvi sue omelie e lettere a stampa. Milio Quinzio ( Giovanni ) Germano. Epistola latina colla quale il Milio si congratula col Lollino della elezione sua a vescovo, e gli accompagna una ecloga in lingua greca. Non vi è anno, ma la data è X hai. februarii. ( Sta mss. a pag. 144 e seguenti del codice da me sopraindicato al num. i4). Minucci Minuccio, i5gi-i6oo, da Roma.