584 . ALLA CHIESA DI S dalo per 1’ eccessiva sua petulanza, onde la provvisione fatta d’ordine di Nostro Signore : della sua carceratione è stata utilissima. II ; Nunzio promette che parlerà a Venezia iu modo da far conoscere che non gli si è violata la ll-de. i 1610. 27 detto. Dice il Nunzio : Era in cosi cattivo concetto in Yenetia Fra Fulgen-lio Zoccolante che la sua carceratione per quanto ho inteso et jni viene riferito non è stata biasmala £t. la colpa viene data a lui che con gli errori et impertinentie sue se 1’ habbia cagionata. 1610. 17 luglio.. Si accenna la sentenza della eondanna/.ioné di F. Fulgenzio, e le parole di Ottaviano Buono sovra questo particolare. ( Il Procacci me ne avrebbe inviata copici, se la morte non l'avesse impedito). 16tO. 21 detto. Si parla sulla condanna di Fra Fulgenzio, o varii sentimenti sulla medesima. spezialmente dai suoi divoti chiamati da lui stesso Fulgenziani. ( Anche qui fu delusa la mia speranza di aver la copia dei varii pareri, promessami dal Procace iy. Finalmente per non lasciar nulla ommesso di ciò che può riguardare la infelice line del Manfredi, ecco quanto si legge negli ufficiali Dispacci che Giovanni Mocenigo cavalieri, ainbasciadore a Roma, scriveva al Senato 'in data 3 e in data 10 luglio 1610 : (In quello 3 luglio 1610:) » Domane si » fa abjurar palesemente in chiesa di S, Pie-» Irò fra Fulgenlio et viene anco creduto » che dapoi 1’ abiuratione sarà dalo uelle » numi del giudice secolare coinè quello che » abiuro anco quando venne in questa città » benche secretali}ente, et che dicono «esserli » stale ritrovate patenti del Re d’Inghilterra » per il suo passar in quel Regno con let-» te're falsificate de’ suoi superiori et altre » cose che lo condannano «. (In quello del 10 luglio 1610). » Dome- # niea dapoi disdare, come scrissi a V. Se-» renila che si sarebbe fatto, nella chiesa di » S. Pietro abgiurò fra Fulgentip, alla quale » abgiuralione concorse 1111 numero infinito » di popolo. Fu fatto intimare a tutti li su-» periori delle Religioni perchè vi si rilro-» vassero presenti, et intendo da quelli che * hanno sentito a leggere il processo che x per scritture di propria mano che furono » ritrovate nella sua cella procurava parti- . MARIA NUOVA. 0 coiarmente d‘ estenuare et annullare 1’ au-» torità del Pontefice. Esso non seppe di » dover far questa abgiuralione, se non due » bore prima che lo volessero condur iu S. » Pietro , et credeva anco che con qualche » penitenza salutare o di poco maggior im-» portanza dovesse esser assoluto, et perciò » quando sentì prima nella lettura del pro-» cesso a chiamarsi relapso et dapoi anco a » publicar la sentenza del Santo Officio che » fosse degradato , et posto nelle mani del » foro secolare si mulo tutto , et tramortì » quasi per il soverchio timor dal quale fu » assalito. Fu dalla Chiesa di S. Pietro con-» dotto alla degradazione, et sebene a queiii » che si fanno morire per simili delitti ¿i » sogli dare anco due giorni di tempo, et si » era anco publicalo, che haverebbono esse-» guita conira la sua persona mercordì la » giustizia, la mattina seguente tuttavia a » buonissima bora in Campo di Fiore fu im-» picalo per la golla ad uu palo , al quale » poi fu anco abbruggiato. Ha in questa sua » morte nel fine mostrato gran compontione » et pentimento, dicendo sempre con voce » alta che voleva morire nel grembo delia » sanla tliiesa apostolica Romana , reppli-» cando più volte quest’ ultima parola con » grande edificatone di quelli che erano assistenti. La tragedia seguila nella persona di questo infelice ha dato occasione di molti ragionamenti alla Corte per le cose passale, et per esser stalo da questa parte devialo da Yenetia, el anco assicurato delia » proiezione et favore di Sua Santità , et » lauto più quanto che seuza quella abgiu-» ralipne che le fecero fare secretamente al » suo arrivo qui per forza, et come cerimonia, che non volesse levare alcuna cosa, non sarebbe stato dichiarato relapso, ne » 1’ (laverebbero perciò latto morire,’tuttavia » quelli che hanno sentito il suo processo, » al (ormano che ragionevolmente haveva per-» data la protellione della Santità Sua , et » che non si poteva far di manco di non » esseguire nella persona sua la giustizia , » mentre dicova assolutamente nelle medesi-» ine sue scritture : Che San Pietro non era » Capo degli Apostoli — Che il Papa non » era suecessor suo — Che non haveva aut-» torità di far Vescovi — Che il Concilio di » Trento 11011 era stalo universale — Che il » Papa era lieretico con tutti li papisti —