S. MARIA DELLE VERGINI. 43 Alberto Valier ( vedi Valier ). Aleandri Girolamo 16i3-i617-1623 da Roma. Egli era della Motta Trivigiana. Alessandro vescovo ( vedi Borghi ). Amalteo Attilio (vedi A. arcivescovo). Amalteo Girolamo. Era Opitergino. Anloniani Silvio, 1599 da Roma; era originario di Castello nell’Abruzzo. Barbaro Ermolao, 1617, 3o settembre, lettera nella quale ordina al Lollino di fare solenni esseqnie a mons. Cornelio Sozomeno vescovo di Pola morto nel 19 settembre di detto anno 1617. Sonvi sue lettere anche del 1616. Barbaro Francesco patriarca d’ Aqui le ja 1610, da Venezia. Parla con lode del Cardinal Perrone insigne letterato; e del mss. di s. Giovanni Damasceno. Gli dice ohe rintrac-cierà un altro mss. delle lettere di Francesco Barbaro, che dev*esser in casa. Il Barbaro a-veva fornito il Lollino di varii codici ereditati da’suoi maggiori. Barberino Francesco, da Roma 1623. Gli significa che il Santo Pàdre aggradi le congratulazioni fatte dal Lollino per la elezione di lui al soglio pontificio. Il Rarberino fu poscia cardinale a’a di ottobre di quello stesso anno 1623. Barberino Maffeo cardinale, da Roma 1621. Baronìa Cesare cardinale, i6oa-i6o3-i6o4* ì 606, ec, da Roma. Barozzi Giacomo, 1600-1611-1612 ec. In una di queste lettere accompagna al Lollino un libretto impresso sopra le Considerazioni di Alessandro Tassoni contro il Petrarca. Il Barozzi era patrizio veneto, e possessore di ricchissima libreria di cui egli stesso pubblicò il catalogo nel 1617. In un’altra lettera il Barozzi mostra di non aver gran concetto di Giusto Lipsio, e dice che gli piacque il Commento del Casaubono sopra Ateneo. In altra finalmente ricorda i versi del Lollino in proposito dell’altar maggiore della chiesa di s. Marco accomodato nel 1612. Bartolomeo Senese, 1621, da Vedana. Parla con lode di alcuni letterati, fra’quali di Giulio Strozzi e di Andrea Morosini $ e chiama Stefano Maconi uomo di grande virtù e religione. Basadonna Giovanni, 1617, da Udine, 1620, da Venezia, ec. Bellarmino Boberto cardinale, 1615. Belli Giulio istriano, 1614, da Madrid. È lettera di complimento e scherzosa, dice : » E' vergogna ricordarsi d’alcuni infelici a-n borti del mio povero ingegno. Ora il mise-» ro si affatica e si travaglia in tanta diversi-» tà di materie che mi passano per la testa e » per la penna che ne merita compassione. » Scribatissimo posso esser chiamato, o uno, » e non degli ultimi della famiglia Romana » de’Scribonii, che per me io credo, che si. » denominassero da questo mestiere, e perditi » furono, come dice Tacito, se mal non mi » sovviene, Padroni dell’Istria, ne lasciassero » in quella terra la razza. Di niente mi trovo » averle composto una lettera da niente. So » ch’ella pretende farmi suo gazzettante ; ma n se lo comanda la servirò. « Bentivoglio Guido cardinale, 1599-, da Roma. Bianchetti Lorenzo cardinale, 1597, da Roma. Ricorda il canonicato ottenuto da don Francesco Gusoto. Bon Ottaviano p. v. 1622, da Venezia, ed altre lettere, in una delle quali parla della erezione del collegio veneto per giovani nobili. Una delle sue lettere è in latino elegantissimo. Borghese CaffarelliScipione cardinale 1608, da Roma. Altra del 1618 è relativa a Marcantonio Pagano canonico. Borghi Alessandro , 1J95-1597, e anche dopo che fu fatto vescovo di Borgo San Sepolcro, 1600-1605-1606-1607. Era da Modi-gliano sul Fiorentino. In una delle lettere consiglia il Lollino a recarsi a Ferrara siccome città onorata dalla visita e presenza del papa. Gli manda, con un’altra, un sermone od orazione al clero fatta per forza in tre ore, recitata quasi alP improvviso, e stampata cantra sua volontà; e in quella del 1606 loda il dono che il Lollino vuol fare della sua biblioteca alla Vaticana, ma lo consiglia a fare co-testa offerta a voce a Sua Santità in occasione di andare a Roma; perchè degli assenti non si tiene a Roma conto alcuno, e questa è usanza che cominciò fin nella settima olimpiade, che Roma fu edificata. Bruno frate generale de’Gertosini, 1625, epistola latina. Camerino (di) cardinale (v. Pierbenedetti ). Canini Girolamo, 1616-1620, lettera relativa ad alcune opere di esso Canini che era da Anghiari. Cappello Vincenzo p. v. 1610-1620-1623,