trioti croati che non sono riusciti a fuggire al-1’ estero sono tenuti d’ occhio dalla polizia, imprigionati o assassinati. L’ultimo di questi delitti, i cui autori non sono mai stati ritrovati, è quello del professor Sufflay, abbattuto misteriosamente quattro mesi or sono, in piena città di Zagabria. Un odio inesplicabile per i serbi di Belgrado, nutre oggi tutta la Croazia. Occupata da 100 mila soldati serbi, (tutte le reclute croate, senza eccezione, fanno il loro servizio militare fuori del loro paese natale) Essa attende l’ora che crede vicina, in cui le circostanze le permetteranno di spezzare una unione che ha salutato con le sue acclamazioni 14 anni fa e che non è più per essa che un giogo intollerabile. Ai macedoni bulgari delle provincie meridionali annesse n¿l 1918 e che un odio antichissimo separava dai serbi, questi ultimi hanno applicato un regime del quale il meno che si possa dire è che giustifica ogni rappresaglia ». Avversione alla Francia « Chiusura delle scuole, delle Chiese, delle biblioteche bulgare, obbligo a tutti di serbizzare i loro nomi; proibizione, sotto pena della prigione, di leggere o detenere libri e giornali bulgari; legge marziale, proscrizione ed esecuzioni in massa; chiusura ermetica delle frontiere; occupazione militare; 700 mila abitanti abbandonati senza possibilità di ricorso, al buon piacere dell’amministrazione serba e delle sue creature. « Ma quale odio sotto la apparente servilità di queste popolazioni, che io vedevo in questi giorni salutare fino a terra al passaggio di un semplice ufficiale di polizia! quale corsa alle armi il giorno in cui il giogo che le paralizza, si spezzerà! Anche - 156 -