ALLA CHIESA DI S. ZACCARIA. 667 C. Due Busti in terra cotta, colle iniziali A. V. F. stanno nella stessa Galleria e Musco Manfrin all’ ingresso nel pian terreno che conduce al giardino. 7. Busto di cavaliere di Malta, in marmo statuario, con lunga barba. Non vi è nome di autore, ma lo stile è affatto del Vittoria. E assai facile che rappresenti Giustiniano Giustiniani q. Lorenzo q. Bernardo Cavaliere della Gran Croce e Vicegran Maestro della Religione Gerosolimitana, morto del 1562 d’anni 74 circa. Era nella chiesa della Croce alla Giudecca ed oggi è nel luogo sottoposto alla Sagrestia della Chiesa della Salute. E indicato come d’ignoto cavaliere a p. 89. num. 5. del libro La Chiesa e il Seminario di S. Maria della Salute in Venezia descritti da Giannantonio Moschini. Venezia, Jnlonelli. 4842. 8.vo. Voi. II. p. 431, col. 2, Un. 28. Oltre la lettera scritta da Gasparo dalla redova qui indicata, ne abbiamo un’altra, la notizia della quale io debbo alla erudizione dell’ ab. Vicebibliotecario Andrea Baretta, che non si circoscrive soltanto a catalogare materialmente i Codici Contariniani già pervenuti alla Marciana, ma li collaziona diligentemente con altri e vi nota le più importanti diversità, dal che ne viene e scoprimento di autori, e conoscenza de’ migliori, fra’ varii, esemplari di un’ opera. Bartolomeo Saliceto con una lettera da Roma mandata a messer Giammatteo Gerardo patrizio Veneto in data 25 settembre 4509 tentava di rovesciare sopra i Veneziani la colpa di aver fatta nascere la infelice guerra di quegli anni. Il Girardo rispose al Saliceto in difesa della Patria con una lettera in data di Venezia 31 ottobre dell’anno stesso 4509, nella quale con sode ragioni e in istile misto di parole latine, come portava Fuso di quella età presso di molli, dimostra quella guerra essere avvenuta per sola invidia de’ Principi. Prima però del Girardo un anonimo aveva dettata una lettera pur di risposta al Saliceto in data 25 ottobre dello stesso anno nella quale, come dice il Foscarini (Letteratura Veneziana p. 292, num. 204 ) cogliendo 1’ opportunità dell’ aver Udito leggere quella al Gerardo ribalte punto per punto le accuse e le maldicenze di Roma diiigen-tií-simameúte ; e questa lettera sebbene di maggior mole e più erudita, è però di stile Toa. V. poco migliore. Ora di questa lettera anonima mi accenna il Barella tre codici esistere in S. Marco : 1’ uno proveniente dalla Libreria Contarmi, l’altro da quella di Apostolo Zeno, e il terzo Marciano, tutti del secolo XVI. 11 cominciamento della lettera nel codice Marciano è: Ritrovandomi hozi in uno ceto de molti nobili et homeni da bene : udij Ivgtm una lettera de V.a Sig.a scripta al mag. mess. Joanmatlieo Gerardo cc. li fine è : Vu-leat foelix Dominatio Vestra cui me romen-do. Ex urbe Vene tu die XXV octobris M.U.IX. Poi segue quel letrastico già stampalo dal Foscarini (1. c.) da cui apparisce che ne sia autore uno di Casa Vedova. Restava però saperne il nome; e questo lo scoperse il Ba-retta nel Codice Contariniano, ove di pugno di Maiino Sanulo contemporaneo ed amicissimo del Vedova si legge : Gaspari a Viduu llcsponsio minine' Jo: Muilhaei G. Cosicché non è a dubitare essere autore di quella e-rudita lettera quel Gasparo dalla Vedova del quale ho qui ragionalo. Vedi Codici Marcia-ni Classe VII. Hai. num. DCCLXXV. — Classe XI. Ita!, num. LXY1. — Classe VII. Hai. num. DCCCIIL Voi. II. p. 432. col. 1. Un. 44. Per cattivarsi il voto degli elettori per la nomina di Gran Cancelliere della Repubblica, Gasparo dalla Vedova léce del 1517 ciò che si farebbe anebe adesso, cioè diede festa e cena a quelli che gli potevan esser favorevoli . — Ecco il documento nel Volume XX11I p. 453 de’ diarii del Sanuto. Adi 22 f'ebb. 4516/ 47. » In questa sera a » caxa di Gasparo di la Vedoa sccrelario » dii Consejo di X fu fatto una festa o ver » recitar di egloga e comedie comenzo a » borre 21 fino borre ... di note e poi » dete cena a tutti li invidali, quali sonno » li consieri tutti dii Consejo di X presenti » excepto g Francesco Contarmi Cao , g » Priamo da Lcze, tutti quelli dii anno » passato fo dii Consejo di X e alcuni » altri patrizii et fo cena eccellentissima » con pernise, fasani, ostrege frite, marza-» pani, confetti, colombini, e altro con tut-» te le musiche e virtù di quesla terra. » Questo a fato perchel desidera esser Can-» zelier grando in loco di questo presen-» te noviler electo » ( cioè di Zuampiero Stella ). Sperava forse che essendo infer- 84