053	ALLA CHIESA DI S. SEBASTIANO DEI GEROLIM1NI.
» ballisiimi, <j latlro spaccai grandi, tatti mi-» tifati, cfdàth’o altri forniti di ebano, e qual* » tra Crocifissi d’avorio pretiosi. » Fol. IF. p. 197, in nota.
  Alla Lettera di Benedetto Caliari pittore clu ho pubblicala a questa pagina, aggiungo la seguente notizia tratta dal CodiceiVlarcia-uo Cu.'CV classe-XIV a p. 76. Ivi è Lettera Autografa del Caliari in data 16 agosto sen-z’ anno (ma pare il 1583) diretla a Francesco Sjranso a Sant’Andrea di Castelfranco in cui, dj()j altftiui ringraziamenti espone tale curiosità : » Mandoli uno anelo da lenir iu dito per » ia ìndisposition sua conciosiacosa che per » quello che ne sento et veduto è di amira« » bil virtù è di osso di cavai maria Io ve-» derà nel LMalioli non mi ricordo il sora uo-» me el è molle setimane che io lo asputavo » per via da il già dolo R. predicatore della » Carita raro et eceleute il quale olirà che » è lileratissiino et a più libri sciiti da lui » in diverse materie c predicamenti che io » non o leto a ancora la medesima „dìletta-» tion di dessegni posti con ogni diligenlia » in libri et colorisse al suo simile di modo » che par di una medesima natura et incli-» natione. Esso come certissimo della virlu » di talle osso riduto iu anello si a laticato » per farcelo aver et io judicaudo esser profilo » che lo proviate sei bisoguo ricerca li lo » mando per segno di amor sol mi doglio che » non prima. De Venetia il 16 avosto suo ser. » benedetto pitor. » ( Nou apparisce il nome del predicatore ).
Fol. IF. p. 205, colonna 1.
Aggiungo un altro di cognome Campana-
io.	¡Mei Tomo 33 4.to. Rime di diluirsi ; codice a penna era del Contarmi, oggidì della Marciana ) del secolo XV di pugno di Marino Sanuto, che contiene molte composizioni poetiche italiane e latine di diversi, risguar-dauti le cose d’Italia alla fine di quel secolo, e la venuta in Italia di Carlo Vili re di Francia (a. 1494) uou che la vittoria dei Veneziani al Taro (a. 1495) , fra i poeti è un Franceico Campanaio, il quale vi ha un sonetto che comincia : El fa chel vede .... l'rababilmente questo Francesco è Veneziano.
Fol. IF. p. 214, colonna prima num. 10.
il chiarissimo Benedetto Giovanelli da Tren-
to, mancato a vivi in quest’anno 1-846 scrisse già e impresse fino dal 1812 in Trento pel Monauni 1’ opuscolo : Iutqrno all’ antica Zecca Trentina e a due monumenti Reti ; nel quale a p. 54 reca propriamente 1’ incisione in rame della medaglia che qui ho illustrato di PIETRO BALANZANO. E soggiunge : E pure memorabile una medaglia qui (cioè in Trento) coniala allora (cioè nel secolo XV) e rappresentante l' ultimo supplizio del celebre BELLINZJAO (così) Capitano e Referendario del Popolo della Cil’.à di Trento (fu decapitalo nel 1412) cht col-r armi ave a tentato di abbattere il pertinace orgoglio e punire i tirannici modi del Fe-scovo di Trento Giorgio de’ Conti di Lich-■tenstein. L’epigrale porlata , dal Giovanelli è fedelissima alla mia : PETRO BALANZAINO
—	NVLA EST REDEKCIO. Rillelle poi a p. 120 nella nata 26 che tale medaglia per quanto egli sappia è unica e del 1812 era posseduta da Aiberto Alberti. Ma siccome i Cronisti Trentini lo chiamano non PIETRO, ma sì RIDOLFO, e non già BELLLNZANO, ma BELLENZANO, cosi il Giovanelli osserva che potrebbe essersi chiamato co’due nomi PIETRO RIDOLFO, sebbene ciò non risulti da documenti, e che questa medaglia coniata posteriormente al fatto ( che fu del 1412), per ordine di qualche altro vescovo di Trento, o da qualche suo cortigiano ignorante del vero nome del BELLENZANO, rechi per errore piuttosto il nome di PIETRO che quello di RIDOLFO, oppure che siasi om-messo il secondo noine RIDOLFO.
  Io	rispetto 1’ opinione del Giovanelli, ma
io	direi col padre Hippolili da Pergine frale riformato iu una sua* Dissertazione eh’ è unita a quella medaglia (ed è esaminata dallo stesso Giovanelli) che appunto per la diversità del nome e cognome, questa medaglia non ispetta al Beliinsano che fu decapitato. Imperciocché non posso supporre facilmente un errore così madornale nel nome in un latto di tal sorte espresso in una solenne medaglia, nè potrei supporre tanta ignoranza iu chi ile ordinò il getto. Io tengo quindi che spetti a PIETRO BALANZANO, Veneziano, essendoché il cognome è chiaro c netto della Veneta famiglia BALANZANO, nou BELLINZANO nè BELENZANO, e il nome di PIETRO in questa famiglia nostra è copioso; e dico che il rovescio della medaglia uon