SANTA T diamanti. Inoltre fu fregiato del titolo di cavaliere col privilegio di aggiungere allo stemma della propria famiglia anche i gigli di Francia , come da autentica pergamena esistente nell’Archivio Sagredo con originale «ascrizione di Luigi XIV. L’ ambasciadore Sagredo usava cortesia con ciascheduno, impiegando spezialmente gli ufficii suoi a quella corte per li bisognosi di soccorso. Il perchè, dicesi, eh® raccomandando al Cardinale suddetto un povero soldato, Il Cardinale abbiagli risposto : Vostra Eccellenza s? incarica di troppi rompimenti di testa ; il mondo è troppo grande per abbracciar la difesa di tutti. Al che l’ambasciadore abbia replicato: Vostra Eminenza deve considerare che un cittadino di Repubblica senza umanità è un albero di fiori senza frutti. La mia patria è nata ed alimentata nel grembo della pietà verso i forestieri ; e come vuole V. E. che io degeneri? (Leti. Ceretnoniale Historico Parte VI. Libro III. p. a84-; Amst., i685, i2.mo. Relation de la Cour de Paris de /' a ance 1660, 1661, 1662, de Merlò pag. 28.). Frattanto per li meriti della sostenuta ambasceria , gli fu data la carica di Savio del Consiglio, benché non vi fosse luogo vacante e fosse assente. Dopo tre anni di legazione restituitosi appena in patria, avvenne, che, cessate le rivoluzioni del regno d’Inghilterra , per le quali la repubblica aveva tralasciato di spedire colà ambasciadori r venisse primo il Sagredo nell’ anno 1655 a’5 di giugno eletto ad Oliviero Cromwell, dichiaratosi Protettore di quel Regno dopo la decapitazione di Re Carlo L, straordinario Ambasciadore. Quindi è che col corteggio di molti Gentiluomini Veneziani delle primarie case, che furono Luigi Grimani, Girolamo Gradenigo , Domenico Morosini, Paolo Giustinian, Conte Anuibale Gambara , e Girolamo Giavarina Segretario , con alcuni francesi, ed abbondante numero di officiali, passò a Roano, indi a Dieppe per recarsi poscia a Londra, Appena Cromwell seppe l’arrivo iu Inghilterra del Veneto legato gli spedì una nave gueruita di mille marinari, e di cento pezzi di artiglieria, sopra la quale fu condotto in Londra, e con ogni orrevolezza ricevuto e trattato. Il motivo della missione del Sagredo era quello di rinnovare l’antica amicizia della Repubblica con quella Corona, ed eccitare l’animo di Cromwell cupido oltremodo di gloria a segnalarsi con qualche valida espe-dizione contea l’ottomano comune nemico, il quale colle formidabili sue armi aveva invaso ERNITA, tG3 il regno di Candía; ma per io timore di turbare appresso i Turchi il commercio della nazione inglese, Cromwell non diede al Sngred » certa speranza di potere in ciò soccorrere alla Repubblica (Nani. Storia. Lib, VII,, p. 3;<>, 377. ). Undici mesi stette in Londra il Sagredo, che vi si era recato ne! settembre ¡655. Terminata tale sua legazione, sostenne Giovanni nel Collegio le incumbenze di Savio Grande, ossia Savio del Consiglio, e del i(>5<} a’ 7 di marzo venne eletto Provveditore Generale a Palma jms. Reggincriti). Applaudirono al suo governo colà i soldati e i cittadini inalzandogli in quella piazza una statua di marmo al naturale, in piedi, con questa onoraria epigrafe che io estraggo dalla più citata Vita ms. inedita, correggendone alcuna parola che non regger al senso grammaticale; IO ANNI SAGREDO EQVITI I AC | IN PROVINCIA FOROJVLIENSI PROVISORI GENERALI j VIRO AD OMNIA SVMMA NATO | AC IN SVMMIS REJPVBLIC/E MVNE-R1BVS SEMPER VERSATO j CVI | AMPLISSIMI MAGISTRATVS DOMI GESTI | CLARISSEVLE LEGATIONES FORIS OBI-TjE I SVMMVM PEPERERE SPLENDO-REM | QVI | IN SENATV VENETO TAN-QVAM IN ORBIS THEATRO | ELOQVEN-TIA , SAP1ENT1A , CONSILIO ELVX1T l IN FOROJVLO REGENDO ITA NVMEROS -SV OS IMPLEVIT | VT RELIGIONE, jEQVI-TATE, PRVDENTIAr CHARITATE | O-MN1VM MENTES DEVINXERIT | HOC MEMORIS GRATIQVE ANIMI MONVMEN-TVM ¡ POSVERE | MILITES, CIVESQ. PALMENSES | MDCLX j . Indi nell’agosto 1660 passò al reggimento di Padova come Podestà. Statovi però due soli mesi '(Orsato, pag. 69) venne nell’anno medesimo 1660 a’»4 di ottobre eletto Ambasciadore ordinario a Leopoldo I. Imperatore; per la qual legazione sembra però che sia partilo soltanto nel luglio dell’anno seguente 1661. I Padovani, malgrado il brevissimo tempo della sua reggenza, gli collocavano lapide onoraria nel Palazzo Prefettizio^ che leggesi a p. 491 di quelle raccolte dal Salomonio alcune parole della quale sono : Hic se ita gessit ut cum lùhil ad gra-tiam ageret, omnia grata essent, quae facer et; tantumque desiderii e provincia deportavit, quantum reliquit exenipli MDCLX. Avevano allora i Turchi già occupale alcune terre dell’Ungheria e quindi Leopoldo in ¡scabrose circostanze versava. In queste non mancò il Sa«