S. MARIA DELLE VERGISI. rale, com. La trasandata etade e il debil fianco. Il terzo intitolato Neve, com. Bianca non già, ma di pallor funesto. Il madrigale: Cara patria de' nembi ; e l’altro: Sleale lusinghiero zefiro alpino. L’amico Scolari mi spedì anche una sua versione di un epigramma latino del Lollino che è il seguente ove lodasi la sopra ricordata villa Castions. » Haec loca Castalidum ducunt de nomine nomen } » Ast decus e docti carmine Pierii. » Qui genio et placiti captus dulcedine ruris » Transtulit line studiis otia grata suis. » Vien dal Castalio il nome a questa sede : » Ma del Pierio il carme onor le diede. r> Preso al genio, e al piacer de’ campi a-mati, » Ei qui volle a’suoi studi ozii beati. i 7. Sono a notarsi anche fraile sue opere inedite quelle che sono annoverate tanto nel sopraindicato opusco’o Praefatio Jámbico carmini noctua inscripto, quanto nel So/ilo-quium, cioè: Traduzioni dal greco. 1. L? armonia Evangelica di Esichio. 2. Lettere di Folio patr. costantinop. 3. Trattalo de Fila in Christo di Nicolò Cabasila. 4• Am-filocliio (cominciava a tradurlo). 5. Gregorio Nisseno contro Eunomio (anche questo principiava a tradurlo). E anche alcune dotte postille fatte dal Lollino ad alcuni autori greci esistenti nella libreria Lollinia-na in Belluno si ponno porre nel numero delle operette inedite di lui. Il canonico Panciera gentilissimo me ne diede la nota, e sono i seguenti : » Orationes Aristidis » de Generatione et interitu. Lucae mdlxvii, » Simplicii Commentarli in quatuor Ari-» stotelis libros de Coelo. Venetiis, Aldus » MDXXY11. Ejusdem in octo Aristotelis Phi-» sicae Auscultationis libros mdxxvi. Ejus-» dem in Praedicamenta. Basileae mdli. Pla-» tonis de animarum immortalitate. Basi-» Ieae bidlvi. Athenaei Dipnosophistaram , » hoc est argute, sciteqne in convivio disse-» rentium. Lib. xv, Basileae mdxxxv. Com-» mentaria Cajetani Thienensis in tres » libros Aristotelis de anima. Vicetiae » hcccclxxxyi. Comment. decem librorum » moralium Aristotelis in almo Parisiorum >• studio. MDxvi. Alexandri Aphrodisiensis 37 » in priora analitica Aristotelis Comment. » Venetiis Aldus mdxx. Syriani, Sopatri Marcellini Comment. in Hermoginis Rhe-torica. Venetiis mdix. « Ed aggiugne il sig. canonico, che ve ne sono degli altri molti dal Lollino postillati, spezialmente latini, se si volesse prendersi la cura di esaminarli singolarmente. Gli accennati però dimostrano la sua erudizione, ed il perfetto possesso della lingua greca, in cui sono pure scritte le annotazioni. Parlando ora della celebre libreria che il vescovo Lollino aveva messa insieme, giova recare una nota latina originale dell’ illustre Girolamo Aleandro, scritta vivente il Lollino, e trovata in questi ultimi anni frammezzo all’Epistole dirette al Lollino •, dalla qual nota apparisce come i più distinti codici greci, eli’e’possedeva, se li fece copiare dagli antichi che nel monastero dell’ isola di Patmos si conservavano, e come poi, temendo non dopo la sua morte andasse dispersa la sua libreria, pensava di disporne stabilmente. » Aloysius Lollinus (dice l’Aleandro) Bellu-» ni episcopns vigiliti ab bine annis exorato » primum Pathmici monasteri-! praefocto (que-» sto abbate aveva nome Fileta) ut indicetn « antiquorum codiami qui illic incredibili » cura asservantur ad se mitteret, deinde fa» » cultate exseribendi impetrata, duos eo mo-» nachos Basilianos ortographiae peritissimos » ex Creta, unde illis genus, ire jnssit, qui » vetera illa esemplarla transcriberet, quod « et praestitere summa fide, et tertio post-» quam illue appulerant anno, litterariam » liane gazain e penitissimo aegei maris an-» gulo Venetias in Lollinas aedes advexere} » ubi nunc maxima ex parte visitur una cum » pluribus aliis haud promptis inventi! volu-» minibus, inviseturque dum vivet. Post o-» bitum vero, oum subvereri sibi veniat in » mentem ne maximo labore parta dilaban-» tur, praesertim nullo suae gentis haerede si-» bi subcrescente, iccirco comuni bono, san-» ctaeq. Romanae ecclesiae in primis commo-» do, cui sunimae curae hnjusmodi suppellex » ornili aevo fuit, cupiens consultimi, in hanc » cogitationem denique venit ut Bibliothecae » Vaticanae omnes suos mss. codices legaret, » ac quicquid interea otii sibi obtigisset to-» tum id vertendis in latinum graecis aucto-» ribus tribueret nondiim evulgatis. Haec sua