SANTA TERNITA. ta’.ogo. Ma sembrando a molti che un gondoliere pmo, come si disse, di regolari istituzioni, non potesse assolutamente essere autoredi queste Opere e spezialmente di due voluminosi poemi il Davide e il Salomone, e di alcune Osservazioni contro-critiche sopra un Trattato della Commedia Italiana, pubblicarono a-pertamente che tanta farina non era del sacco del Bianchi, e di questi fu principalmente Giuseppe Antonio Costantini nella Lettera apologetica.| di cui in seguito, il quale lo fa apparire una testa di ferro che nel poema del Davide abbia servito, di giuoco al sublime- talento di Personaggio distinto ed ora serva di zimbello alle altrui passioni ; alludendo, forse, al Doge Pietro Grimani, personaggio veramente eccelso; e alludendo, forseT a Francesco Gri-selini autore della commediai il Marito Dissoluto criticata dal Costantini, e difesa dal Bianchi. I Giornali Letterarii di allora lodando in generale l’Opere di lui, e specialmente il Da vide per la facilità della rima, pe’ concetti, pel modo dell’ invenzione e pegli episodii, non seppero veramente decidere se questa e le altre fatiche fossero- del Bianchi, o di uno, o di più altri, malgrado le continue giustificazioni e difese di lui; e diedero contezza del-l’Opere stesse in modo talora scherzoso, talora serio, da far credere piuttosto eh? essi dubitassero che il Bianchi fosse, almeno in parte, autore di taluna». Nelle Novelle Letterarie dell’anno 1752, pag. 394, 395 si legge : intanto non possiamo che molto consolarci con Monsieur Bianchi poiché non essendo mai stato a scuola per imparar la lingua latina, all? improvviso egli appare commentatore de’sensi di Orazio Fiacco (come a’pag. 18. delle Osservazioni Controcritiche) ne’ due versi : Fida voluptatis ec., cioè, se nella comedia s’ abbiano da introdurre finzioni tali che si discostino dal verosimile. Così pure il P. Francesco Antonio Zaccaria nel tomo VII. lib. I. capo III. pag. 120, i2r, anno 1755, si mostra^assai curioso di sapere: i.° Se del Bianchi sieno le annotazioni stowco-teolo-gali al poema del Salomone ; 1° Se almeno sieno d’altra mano certi tratti nelle Osservazioni controcritiche, come quello ove glossa i versi dell’arte poetica di Orazio Fida voluptatis ec., aggiungendo queste parole : che i poeti nascano hollo inteso, ma che i critici nascano, che nascano i parlatori latini,, onde senza studio di quella morta lingua possano intendere difficili passi degli antichi scrittori, è cosa da non bersi così facilmente. Quanto a me, lungi dallo eli- minare il Bianchi dalla serie degli Scrittori Veneziani e di quelli spezialmente che senza apposito regolare studio, seguendo soltanto la natura e la lezione di buoni libri, si distinsero dagli altri loro pari dico, che tutto in origine è del Bianchi quanto gli si ascrive, spezialmente perchè i suoi poemi stesi, come diceva an-ehe il Mazzitehelli, senza le migliori regole del-l’epica e della lingua italiana, le locuzioni, le particelle, e gli avverbi collocali talora fuori di sito, e gli errori eziandio di ortografia e di costruzione, allontanar possono l’idea che sieno fattura di un uomo dotto e di un valente poeta, che non sarebbe certamente incappato in simiglianti errori. Ma siccome il Bianchi contava assai amici, e fra questi di culti ed eruditi r così è facilissimo che abbianlo ajutato almeno in parte, eome potrebbe essere stato quel prete Antonio Menessali surricordato, il quale pose gli argomenti al Davide, e quel Giovanni Zannetti che il Bianchi stesso dice che andava raggruppando le mie chiribiz-zate, onde farne massa; e forse anche il Cav» e Procur., poi Doge Pietro Grimani soprallo-dato, ch’era mecenate del suo gondoliere Bian*^ ehi, e uomo dottissimo,. Le Opere di Antonio Bianchi gondoliere pervenute a- mia cognizione sono le seguenti, ai stampa : 1. Quaranta Ottave sulla morte del Gigante Golia. Venezia, per Girolamo Marconi, 1731. Queste non furono da me vedute, e le noto giusta quanto il Bianchi stesso dice nella prefazione alla Formica contra il Leone, di cui in seguito. 2. La Malcontenta o sia viazo fatto per diporto alla stessa da dodese compagni sotto nome di cavalieri delP Ariosto. Ottave veneziane, con due sonetti di D. Antonio Menessali. Ven. per Girolamo Marconi, in 4-°- Anche queste io non ho vedute, e ne raccolgo la notizia dalla detta prefazione alla Formica, e dalle Novelle Letterarie 20 novemb, 1751, num* 47? P- 36g. Non veggo che se ue sia fatta menzione dal Gamba- nel Dialetto Veneziano. 3. Il Davide Re d’Israele poema eroico sagro di Antonio Bianchi servitore di Gondola Veneziano. In Venezia Panno MDCCLI per Girolamo Marconi a S. Salvador al Ponte del Lovo, in 4-°- H Bianchi dedica il suo lavoro al signor Giovanni Montini in data 10 settembre 1750 il quale eccitò l’autore a compirlo. Si è veduto che il Montini era cameriere del Doge Pietro Grimani. Gli argomenti