rj6 S. MARIA DELLE VERGINI. Altra simile, ma scolpita a spropositi si lesse ilal Casoni che la trovò demolendo un muro. ^ XPVS . KES . VE m . IN . PAYEM DEVS . Z . HO MO . FATO-. EST. La seconda stava sa una vecchia muraglia che nel 1821 dall’ingegnere Casoni fu fatta demolire lungo il canale di s. Pietro di Castello, dove poi venne eretta la nuova muraglia su cui leggesi la seguente epigrafe assai bene adatta al luogo, postavi dallo stesso sig. Ingegnere. HVMILIATVM . EST . IN . LABORIBVS COR . EORVM PS . 106 MDCCCXXII Per erigere questo nuovo muro di cinta convennersi fare varie esoavazioni, ed ecco quanto si è scoperto, e che mi si comunica dal sig. Casoni il quale nella sua Storia dell’ Arsenale manuscritta ne ha fatta menzione: V anno 1822 operando alcune escavazioni in Isola detta delle Vergini, il giorno 20 fcb-brajo si è scoperta una grandiosa fondamenta lungo il lato orientale deli Isola medesima che per la odierna sua posizione e pel lavoro reputar devesi opera vetustissima. Essa è di pietra liburnica in massi disposti a scaglione, basata su di una semplice sassaja, senza palafitte, e tutta di grande proporzione. Il punto di sua superficie, che presumibilmente era esposto al tocco della comune alta marea, si trova adesso metri 2 : 68-6, sotto la ordinaria traccia, ciocché potrebbe indicare aver quella fabbrica circa 2400 anni secondo i calcoli del matematico Zendrini sul progressivo innalzamento della marea. Quanto poi si estendesse resta tuttora ignoto poiché da una parte si dirige verso il propinquo canale di s. Pietro, dalP altra si perde sotto alle antiche fabbriche dell’ isola. Quand’anche però i calcoli del Zendrini non fossero i più esatti, nondimeno le altre circor stanze, provano in modo non equivoco 1’ antichità di quella fondamenta, e può a buon dritto essere compresa nella serie delle antichità annoverate dal Trevisano, come osserva lo stesso sig. Casoni. Sotto questa nuova muraglia nella fonda-menta il Casoni amò di porre in lamina di piombo incisa la seguente inscrizione a caratteri romani. Da una parte della lamina. MDCCCXXII. MARTEDÌ4 26 MARZO, REGNANDO FRANCESCO PRIMO IMPERATORE E RE FV POSTA LA PRIMA PIETRA IN Q VE STA FONDAMENTA AI, LEMBO DELL’ ISOLA DETTA LE VERGINI SVL CANALE DI S. PIETRO DI CASTELLO OVE ESISTE VN MONASTERO FONDATO FIN DALL’ ANNO 1224 POI CON ISTRANA METAMORFOSI RIDOTTO AD ERGASTOLO NEL 1807 QVANDO NAPOLEONE RE D’ITALIA IMP. DE FRANCESI ORDINO' LA SOPPRESSIONE DEGLI ORDINI RELIGIOSI. QVI VICINA SI TROVA SOTTERRA VNA VETVSTA FONDAMENTA CHE FORSE ERA PARTE DEL MVRO ERETTO A DIFESA DELL* ISOLA DI OLIVOLO L’ANNO 888 DAL VENETO DOGE PIETRO TRIBVNO. L’ARCHITETTO DI MARINA GIOVANNI CASONI VENETO PONE QVESTA LAMINA IN PROFONDITÀ' DI VENETI PIEDI 7, ONCIE 8 SOTTO IL PVNTO DI ALTA MAREA COMVNE. Dall’altra parte della lamina. SI FA MEMORIA CHE DOPO VN GOVERNO DI ANNI 1376 IL VENERDÌ» 12 MAGGrO 1797 EBBE FINE LA VENETA REPVBBLICA SOTTO IL DO-GADO DI LODOVICO MANIN DOGE 120, E CHE LA CITTA’ E STATO VENETO PASSARONO A VICENDA DALL’OCCVPAZIONE FRANCESE AL DOMINIO AVSTRIACO, DOPO FECERO PARTE DEL REGNO D’ITALIA, E FINALMENTE IL DI’ 20 A-PillLE 1814 RITORNARONO SOTTO IL DOMINIO DELL ’AVSTRIA COME PARTE DEL REGNO LOM-BARDO-VENETO. QVESTA FONDAMENTA È LVN-GA PIEDI VENETI 176, ONCIE 7. Intorno la stessa lamina. 1. lato DEVS HOMO FACTVS EST. 1823, 2. lato 3 ONCIE VENETE, 3. lato DECIMETRO. 4. lato VENEZIA 1822. Fine della Chiesa e Monastero delle Vergini.