GIVNTE E CORREZ NELLA CHIESA DI S. ELENA. Fol. III. p. 55-ì. 555. ' * • Alcune notizie in fatto di belle arti spettanti a questa Chiesa sono le seguenti che copio da una scheda che fu dala all’ abate Jacopo Morelli dal padre Abbate di quel monastero Pier l\laria llosini: a 4485 .. 27 dicembre: llomanello pretino miniatore hauetolto ad finire de miniare lu nostro Anliphonario nostro nouo et finire de miniare et de facere ad tucte sue expese. Et anche de finire de miniare doe altri libri de Chie-\ia tucte ad sue expese. Et anche se faro scri-puere due quinterni li deue miniare ad sue expese, che deue essere finiti per^tucto Je-naro tucto d’accordo presente lu nostro sa-cristano per ducati 10. sold. 40. (Entrala ed uscita Lib. dal 4479 al 4482 p. 9.). =3 Essendo priore del monastero di S. Elena fra Bernardo de Scbapi di Bologna e generale fra Francesco della Ringhiera a dì 12 settembre 4459 fu messa la prima pietra de la giexia. Il vertuoxo homo ser Jachonio Zelega ingegniere de nobili procuratori di S. Marco ... si ha voluto far questa lemo-sena de condur el diclo lavoro ( della fa-brica della Chiesa di S. Elena) ed il ucr-tuoxo mislro Zane de Antonio muraro et per so fio Simon dito da Crucichieri si fa la dieta fabrica.de mure ... et il uertuoso maistro Barlolamio tajapiera diclo Tenesala fa tucto lo lauorer de tajapiera. (Lib. Fabbrica 4459 nel Fronlispicio ). zs MCCCCLXII. M. Zuane da Vicenza de-pentor a tolto adi 24 Novenibre a depenzer la nostra tribuna, della Chiesa per due. vini con i palli e conditioni per M. Piero de Pavari. (Libro Fabrica 4462 pag. 4.) Fol. III. p. 414. inscrizione 22. Di fra Sebastiano da Rovigno e di fra Giovanni da Ferona intarsiatori dell’Ordine Olivetano, unitamente a fra Raffaele da Brescia, scrive il Lancelloli anche nell’ Hoggidi, Disinganno XV. Parte II. p. 245. • dell’edizione veneta 4662, iu8.vo; preferendo però nella valentìa del lavoro fra Giovanni agli altri due; del quale fra Giovanni, che tingeva legni a maraviglia, vedi eziandio Annate* des Arts T. II. p/225. Aggiungerò che quelle due tarsìe che ho indicato a IONI VLTERIORI 673 p. 411. 412. furono nel 1846 vendute dagli eredi del fu don Agostino Canonico Corner all’ ora fu conte Benedetto Vulmarana nella cui eredità pur si conservano. NELLA CHIESA DI S. M. DELLE VERGINI. Fol F. p. 22. iiiicriz. 2. Un’ APIOLANO CORBELLI posteriore a quello ricordato in questa inscrizione era amico dell’illustre Friulano letterato e poela del secolo XVII Enrico Allani. Questi dedica al sig. Conte Appiolan Alarla Corbelli una Ode_ clic sla a p. 147 dille Ode deU'AlUini (Venezia, Zaltoni 1680 12.) il cui argomento è: ch'io non desidero le ricchezze, perchè sono caduche; ma che bramo le virtù perché sono immortali. * • NELLA CHIESA DI S. GIOVANNI IN OLIO. Fol. F. p. 563. nota (1). • Di Francesco Rembo poeta, vi ha pure un Sonetto nelle Compositioni volgari et lutine in lode de IT ecc. sig. Attilio Parùio et della sua nuova inventioue d'horOloiji, inserite nell’ Operetta : Discorso dell’ Éce. D. di Leggi il sig. Attilio Purisio saprà la sua nuova inveiilione d’horolugi con una *olu ruota ec. Venezia, AngeJieri, 4598. 4. NELLA CHIESA DI S. MARIA DEI SERVI. Fol. 1. p. 59. colonna primaj inserii. 6. Francesco Emo3 dell’ordine de’ cittadini, teologo della repubblica era figliuolo di Lio-nardo Emo éd uno de5discendenti di Francesco Emo patrizio vendo di cui qui sollo. Fol. I. p. 60. inscriz. 45. LIONORA ROD. EMO. Io ho interpretalo quel ROD. per RODELLA, ma è invece RO-DRIGVEZ. In effetto in un m.s del padre Berganlini che citerò più abbasso intitolato ■Memorie della famiglia Emoj a p. 306. si rileva che Diego RODRIGVEZ di Antonio cavaliere della Banda di Sebastiano re di Portogallo passato dopo la sconfitta di questo l’anno 4590 in Vencz’ia con ELEONORA