35a GL’INCVRABILI. relli al chiudere del Maggior Consiglio nel 1297, e quindi essendo passati nell’ordine cittadinesco ebbero varie cariche a’cittadini spettanti. Trovo in fatti nel Sanuto ( Diarii XXX11I. pag. 317, 318) che una sentenza dei Consoli de’Mercanti emanata nel i522 mese di luglio, a favore della compagnia del q- Cristoforo Ascarelli contra il Banco de’Garzoni fu intromessa (appellata) alle Quaranlie/ e negli stessi Diarii (Voi. XXXIX. 164) si ha che un Alvise Scarelli (lo stesso che Ascarelli) proponeva al Collegio nel i5a5 un Ricordo per trovar danari e levar il dazio del vino. Tra i distinti poi nella letteratura veggo : Bortolo Ascarelli giureconsulto f. di Giacomo q. Bortolo dottore. Fiorì nel secolo XVI. Egli ha una lettera, un sonetto, ed una elegia latina diretti tutti a Giovanni Donato Censore, ne’quali gli racco manda una sua causa che pendeva da dieci anni. Stanno nel Codice CXXIII della classe XII. in S. Marco. La lettera comincia: Ragionando io alli passali giorni con un certo amico mio della causa che tosto serano dieci anni eh’ io la incominciai al-V Avogaria.... In questa prega il Donalo ad interporsi presso l’Àvogador Tagliapietra che «spedisca la causa. Non avvi data, ma la si ha sapendosi che il Tagliapietra era avvogador del Comune nel 1564 corne dalle genealogie del Cappellari. —• 11 Sonetto comincia : Signor illustre il proprio nome havete. L’eglegia latina comincia : Summa Senatoriali laus et patriae deeus ingens; e la direzione di tutto il foglio è al molto cl.mo et illustre senator il sig. ms. Giovanni Donalo Censor dig. et sig. suo singultir e sempre lion. Venetia. In birri a S. Cauziono. E il titolo è : Barthei Ascarelli. Jur. Cons. Carmen. Alvise Ascarelli ha a stampa: Tariffa delli Da-tii de i Legnami che entrano et escono fuori di Venetia fatta a pubblico et parlicolar beneficio sì de Venetiani come de forestieri ec. In Venetia appresso gli heredi di Francesco Rampazetto. 1582. 12.“ dedicata dall’autore Alvise Ascarelli ad Andrea Bianchini. Io credo questo Alvise fosse f. di Giacomo q. Bortolo dottore, quindi fratello del suddetto Bortolo Ascarelli. Francesco Ascarelli che ha il titolo di Monsignore scrisse un sonetto che comincia : Quella eli’adorna de le occhiute piume: in risposta ad nn altro di Alessandro Maganza che comincia: Tu la cui fama con dorale piume; « tulli e due hanno per soggetto la morte di Giainbatiàta Burchelati Amiconi. Trovami a pag. 16 del libro: Poesie diverse volgari e latine di molti saggi e pellegrini ingegni per la improvvisa et miserabil morte del sig. Gio: Battista Burchclati Amiconi. Trevigi per Evangelista Delinchino MDIC- 4-° Giacomo f. di Giovanni q. Giacomo Ascarelli, fu scrittore di più cose, le quali abbiamo alle stampe. Egli in esse intitolasi dottore, nobile patavino, cittadino veneto, e nobile Aretino. Conosco di lui : 1. La Pseuda Anacorita. Lo 5tocco dello sdegno e lo scudo di Amore. Dedicati al serenissimo principe don Luigi da Este. In Venetia MDCXL1V presso Francesco Miloco. ^.“Quest’è una raccolta di prose e di poesie per lo più amorose sul gusto depravato di quel secolo. Vi sono delle dedicazioni parziali dell1 autore a Bernardino Renier podestà di Brescia, e a Pietro Diedo avogador e provveditor sopra l'estimo di Brescia, in data primo genna-ro i643/4, eie risposte di questi signori. Sonvi di Angela moglie dell’Autore due Lettere nella stessa data, l’una a Faustina Renier moglie del suddetto Bernardino, l’altra a Paulina Barba-rigo moglie del Diedo, colle quali raccomanda le composizioni del marito. Avvi eziandio una Lettera all’Autore di Antonio Piscina del 9 novembre 1643, ed un sonetto di lui. Tre figliuoli, raccoglisi da questo libro, avere avuti ¡’Autore, cioè Giovanni del quale sono due sonetti a pag. 48, e 48 tergo \ Giovanna della quale è un sonetto a pag. 21 tergo che comincia . Volesse il del che in me fosse virtute ; col quale si professa obbligata ad uno che le porta affetto e amore puro; e Natalina giovanetta d’anni 12 defunta nel 26 novembre 1643. L’Autore in una sua lettera a pag. 1 10 tergo diretta al Principe dell’Ac-cademia di Arezzo di Toscana dice che la famiglia Ascarelli trae la sua origine già tanti secoli da Arezzo •, e da un sonetto di C. M. P. ch’è verso il fine si sa che l’Autore Ascarelli era dedito non solo alla penna, ma anche alla spada. — Luisa Bergalli non si dimenticò di porre fra le illustri Rimatrici la suddetta Giovanna Ascarelli ristampando il sonetto suentin-ciato (pag. i45. Ven. J726. Parte Seconda. Comp. poetici). 2. Documenti morali con VAbecedario sentenzioso triplicato. Venezia. Nicolini 1660. 12. (Calai. Valeniiua) dedicati ad Ottaviano Mali-picro senatore. 3. Le Oscuritadi illuminate ovvero la Sfinge Metaforica di Giacomo Ascarelli Veneto, dottor,