i8i SANTA TERSITÀ. sua affatto^ particolare, cioè a tagli perpendicolari o diagonali leggeri, e rigonfiali poi con tocchi di bulino simili a punii allungati pia o meno forti, secondo che dovevano essere piti o meno risentiti per far ispiccare il contorno o il chiaroscuro degli oggetti che doveva ritrarre. Watelet copiato dal Milizia dice che talsj maniera di incidere non è da imitarsi ; e che malgrado questa bizzarria le stampe del Pitteri hanno qualche verità e del colore. Il Gori Gan-dellmi chiama l’arte del Pitteri mirabile, dicendo che le sue stampe sono stimate perchè non mancano nè di verità ne di colore ; e il Périés osserva che il Pitteri ha saputo produrre opere notabilissime, malgrado gl’ imitatori malaccorti che ha avuto in seguito. Della qual voce malaccorti assai giustamente si doleva il chiarissimo professore abate Antonio Meneghelli di Padova in una Lettera al Conte Nicolò da Rio, osservando che d’imitatori non ' i è che uno, cioè Vincenzo Giaconi, e che tutt’altro poi che malaccorto si può questi chiamare, mentre il Giaconi portò al sommo della grazia e della finezza il taglio del suo precettore Marco Pittati. Non usò per altro costantemente in tutte le sue produzioni Indetta maniera; ma sonvi parecchie che se ne discostano seguendo la comune de’tagli incrociati in sensi diversi. Le stampe però che si allontanano dal solito suo stile non sono di molta entità ; tranne il bellissimo Ritratto del Maresciallo di Schulemburg, eli’è giusta lo stile del Faldoni, co’tagli secondo il senso del muscolo, e l’andamento de’panneggiamenti e delle pieghe ec. Di varii pittori egli eseguì in rame le opere, ma soprattutto essendo piaciuto il suo metodo ai celebri Pietro Lon-ghi e Giani batista Piazzetta, avvenne che le più belle opere del Pitteri sieno tratte dai dipinti o dai disegni di que’ due. Varii soggetti incise, la più parte Ritratti di uomini illustri del suo tempo, e immagini sacre in grande e in piccola forma secondo la com-messione che ne aveva. E siccome di varii mecenati godeva la protezione ; e di varii artisti la estimazione e la benevolenza, così dedicò a taluni di essi alcune delle sue opere, come al Cardinale Carlo Rezzonico nepote di Clemente XIII, all’Areivescovo di Milano Nunzio Apostolico io Venezia Gaspare Stampa, e al Maresciallo Conte di Schulemburg; e così agli amici Carlo Goldoni, Giambettino Cignaroli, Giuseppe Nogari ec. Le più riuomale sue stampe sono gli Apostoli, i sette Sacramenti, la Caccia in Valle. I Rifratti dt-lfo Schulemhnrg, del Goldoni, del Maifei, del Piazzetta, di se stesso, del Doge Alvise Mucenigo ec., e alcuni quadri di Davide Teniers il giovane. Elogi ebbe da’ contemporanei ; e per esempio, Giain-batista Albrizzi nella piviavione allo Studio di Pittura del Piazzetta lo chiama celebre nostro intagliatore Marco Pitteri che nella sua professione si è f ragli altri assai distinto ; l’editore dell’officio della Madonna inciso in rame, lo dice Magni caelalor nominis Marcus Pitteri ; Carlo Goldoni scriveva: Gli uomini grandi, conosciuti, e stimali per tutto il mondo, come lo è il valorosissimo sig. Marco Pitteri, accreditano coll’affetto loro le persone che amano. Tommaso Tetnanza lo dice uno defili bravi incisori de'nostri tempi. L’ editore del Virgilio inciso in rame, dice: figuras aeri incidit prac-stantissimus celcberrimusq. vir Marcus Pitteri Venetus. Molte delle piastre in rame incise dal Pitteri finirono in questi ultimi anni nel Negozio di Calder.ijo Pedrali ch’era a S. Giovanni Evangelista , e da di là passarono poscia in varie mani, e per lo più tagliate, o raschiate furon fatte servire ad altro uso; Gne solito della maggior parte di tali oggetti, resi forse anche logori e inservibili ad esibire prove ulteriori di stampe nitide. Fecero menzione del Pitteri fra gli altri le Lettere Pittoriche pag. 3o5. T. II. e pag. 3oo, 3to, 311. T. IV. (Roma, 1766, 1767, 8.vo grande), ove sono due Lettere di Carlo Gol-doni al Pitteri, una di Anton Maria Zanetti al Cav. Gabbimi, uria di Tommaso Teman/a a Gio. Bottari, e una di Fra Giminiano da San Mansueto, tutte in laude del Pitteri. Il Gori-Gandellini T. 111. pag. 63 delle Notizie istoriche degli intagliatori (Siena, 1 77 1, 8.vo) e l’Ab. Luigi Angelis nelle copiose sue giunte al Gori-Gandellini (T. XIII. pag. i3'^. i3J, 134) il quale de Angelis cita il Watelet, il Basan, e VHuber. il Dizionario storico di Bas-sano (T. XV. pag. 147)- H Milizia (Dizionario delle Belle Arti del disegno (Bassano, 1822, 8.VO, seconda edizione). La Biografia Universale Voi. XLIV. pag. 353, art. di Périés (Venezia, 1828, B.vo). 11 chiarissimo Meneghelli (Giorn. della Italiana Letteratura T. LXVI. pag. y5. Padova, 1828, e Notizie dell’intagliatore Vincenzo Giaconi Padovano, dedicate al chiariss. ab. Giannantonio Moschini. Padova, Crescini, 1829, pag. 12). Il Ticozzi (Dìzion. degli architetti ec. T. III. pag. i58, Milano, i832). Joubert (Manuel de Vamateur d’estarn-