aio SANTA indicandosi con quell’aggiunto ch’era di famiglia cittadinesca. Nacque circa il 1660, e nel 1675 a’ 16 di maggio con dispensa del Nunzio Apostolico di Venezia, per non avere ancora compiuti gli anni quindici, abbracciò 1’ istituto Domenicano nel cenobio de’Ss. Giov. e Paolo. Fatti gli studii di metodo fuori di patria, vi ritornò ed ebbe parecchi gradi onorevoli nel suo Ordine; sendo stato nel 1692 maestro di studio, del i6g3 bacelliere, del 1695 reggente. Passato poscia a’Padri dell’Osservanza, si distinse molto in questa, e nella sacra eloquenza, e calcò con molta fama i principali pergami dell’ Italia , esclamando contro il vizio e promovendo il cullo delle virtudi non già, (dice il P. De Rubeis) collo strepito altitonante delle parole, ma col fervore apostolico ; il perchè fece di grande frutto, e fu accetto a Clemente XI. Aveva anni settanta quando il colse malattia forte di petto, che continuogli per un biennio, e finalmente morì nel convento di S. Maria del Rosario ¡11 Venezia, detto delle Zattere, nel 6 febbrajo 1785, d’anni 72. Egli lasciò mss. 1. Quaresimale, volumi quattro in 8.°. 2. Àggiunta al quaresimale, voi. due in 8.°. 3. Prediche annuali, voi. tre in 8.°. 4. Avvento e Novena del SS. Natale di Gesù Cristo, in 8.°. 5. Riflessioni morali nelle festività principali di M. V., in 8.°. 6. Discorsi morali sopra il Salmo Mìserere, volumi tre in 8.°. 7. Tromba evangelica per eccitare a penitenza i fedeli nel Santo Giubileo in sette discorsi fatti per comando del Santo Pontefice Clemente XI. e predicati nella chiesa di S. Maria sopra Minerva in Roma nel mese di giugno 1711, in 8.°. 8. Discorsi, in sette tomi in 8.° (sono tutti sacri). 9. Miscellanee appartenenti alle Prediche, in 8.°. Vedi di lui il P. Gianfrancesco Bernardo Maria de Rubeis a pag. 47^ del libro : De rebus Congregalionis sub titulo B. Jacobi Salo-monii etc. Venetiis, iy5i, in 4-°- E il Moschi-ni (Letteratura Veneziana III. 11). XI. Giulio Maria Bianchi Veneziano, che fino dal 1641 entrato era nell’Ordine de’Predicatori, che fu agli studii in Ispagna? poi in Ro- TERNITA. ma, e che per la sua scienza essendogli state offerte varie cattedre vescovili, costantemente ebbe a ricusarle, ha già un articolo nel Maz-zuchelli (II. 1155), perchè essendo stato nel 1684 sostituito a Jacopo Ricci nel posto di Segretario della Congregazione de’Riti, compilò ed impresse l’Index librorum prohibito-rum; indice però che io non vidi, nè so in uale anno sia stato pubblicato. Accade quin- i soltanto di correggere il Mazzuchelli, il quale appoggiato a ciò che dice l’Echard (II. 776. Script. Ord.) scrive che il Bianchi fu segretario dell’ Indice dal 1684 fino al 1710 che fu quello della sua morte; mentre il nostro Flaminio Cornaro (Eccl.Ven, tomo VII. p. 274 citato dallo stesso Mazzuchelli) scrive, tandem uetat. suae anno LXXX. Romae obiit die XXIX. ianuarii anno MDCCVI1 (1707). E in effetto che sia morto del 1707, e non del 1710 lo si conferma dalla copia, ch’io tengo nelle mie schede, della fede del suo battesimo, così: Anno Domini 1627 (millesimo sexcentesimo vige-simo septimo) die 29 (vigesiina nona) mensis augusti Dominus Christophorus Irzcienshi Archi-presbyter Cracoviensis baptizavit loannem speda-bilis DD, Ludovici Bianco Consulis Cracoviensis et Annae conjugis legitimum fihurh; sotto alla qual copia si legge: Obiit Romae in conventu S. Ma-riae supra Minervam die 29 ianuarii 1707 fletei« suae 80. Ora essendo morto, come dice il Cornaro, di anni ottanta, è chiaro vedere che ciò succedette nel 1707 (sette) e non nel 1710 (dieci). Dalla testé indicata fede si scopre eziandio che il Bianchi nacque in Cracovia sendo colà Console (probabilmente per la Veneta Repubblica) Lodovico Bianchi Veneziano, e che il nome suo al secolo era Giovanni. Aggiungerò che il padre Giulio Maria Bianchi è ricordato come uno degli opponenti alle dottrine trattate neH’Accademia de’ZJi-scordanti»istituita in Venezia dal dottore Pietro Conti Romano nel mese di novembre i65a nella rasa del Doge Carlo Contarini (non già nel 1618 come a torto dice il Zanon nelle Accademie pag. 284, seguito dal eh. Michele Battagia, pag. 34- Àccad. Ven.), come può vedersi a pag. I. XVI. e LXXXIII. del libretto^: Apologia in difesa d’una dottrina del dottor Pietro Conti Romano ec. In Francofourt (ma Venezia) in 4-° — Anche il Coronelli (Tom. VI. pag. 26. Bibl. Univ.) ricordava il Bianchi ; e il P. Giambenedetto Perazzo ha un anagramma italiano che si legge a pag. 71 dei libretto Literaliurn Metathesium. Vene un, 1686,