,aG S., MAßT A. Francia con Vincenzo Gradendo, e Giovanni eia e di Spagna; fece dar soccorso di danari Delfino straordinari!. In questa ambasceria fe-*- ad Enrico IV die ne aveva richiesto. Le (Incesi molto onore : Potete esser certo ( lesesi cali conservate nella famiglia di tutto ciò nel diploma ducale 3o marzo 1596) che le parlan con lode ( a 1 febb. 1 596/7, 12 luglio fatiche vostre sono gratamente vedute et il va- >597, 10 maggio e 29 luglio pur 1597). Il /ore el diligenza che usate, nel publico servizio re Enrico concesse al Duodo di poter inquar-pienamente conosciuta dalla patria vostra. Pro— tare nelle sue arme lo scudo di Francia e di curò infatti colà gran copia di frumento, e la Navarra, e ciò con diploma 3 settembre 1597. mandò a Venezia che ne abbisognava avendo Tornato in patria fu ammesso fra’Savii di prima ottenuto il permesso dal re. Parlò a Terraferma nell’ànno159& (1) Poco dopo favor della pace tra le due corone di Fran- appo Rodolfo.imperatore si inviò il Duodo Quest’è una delle belle nostre Relazioni, tuttora inedita, per quel die credo, nella quale parla della divisione del regno, delle sue provincie,. governo ei., e la quale sola,, a giudizio anche dell’illustre nostro senatore Nicolò Balbi ( di cui vedi in più siti delle giunte al vol. IV delle Inscrizioni) bastar potrebbe a far comprendere il sommo ingegno e straordinario talento del suo autorei giacché tutto in essa raccogliesi quanto può penetrarsi dalla profonda scienza del saggio e più acuto politico Governo.. (1) Abbiamo Lettera del Duodo, come Savio di Terra Ferma alla Scrittura in data 20 gennaro-1598, diretta al celebre generale della Veneta fanteria Giambatista del Molitele la Risposta di questo. Esistono in una Miscellanea ch’era già della Libreria del Co: Calbo Crotta, ed oggi appo il patriarcale Seminario. Essendo breve e l’una e l’altra, qui le pubblico. ,, Al sig. Gio. Battista del Monte generale della fanteria. Li capi sopra li quali è stato ,, ragionato nella consulta et delli quali si desidera il parere in scrittura di V. S. son que— „ sti : 1. Se è bene continovare a lasciare armate le genti d’armi nel modo che si ritro-,, veno rolla lancia et armate di armatura conni sono, o pure levar con le lancie et dar „ loro il pistoletto et armarli a tutta botta, a-. Se dovendosi disarmare di lancie si dove-,, ranno disarmare tutte, o parte,, e se in tutte le compagnie deveno esser parte lancie et ,, parte corazze,, et quante per ciascuna compagnia, o pur far le compagnie intere, o „ tutte dì lancie o tutte di corazze et quante. 3. Se sia bene far qualche sorte di armata— „ re alli cavalli cosi nella testa per rispetto delle archibugiate come nelle spalle, rene, et ,, Ganclii per le spade. l\. Se oltra il pistoletto e la lancia deveno haver spada o stoclio o ,, altra sorte d’armi.. Il che è tutto quello che posso dire a V. S. alla quale nel resto ba-,, scio le mani. Di Palazzo li 20 genaro 98, di Venetia, ail'.mo s.re Pietro Duodo Cav.ro ,, savio alla scrittura. (Risposta) all’ili.mo sig. Pietro Duodo Cav.ro savio di Terra Fer-„ ma alla scrittura. Ricercato da V. S. ili.ma con sua poliza a doverli dire in scritto il pa— ,, rei- mio sopra di quattro capi che furono proposti in Consulta vengo con la presente a ,, replicarle quello che jeri le dissi di voce. Et quanto al primo capo. Per opinion dé pri-,, mi et più stimati capitani che nella guerra ho conosciuto, et per molte isperienze se-„ guite in molti luoghi, a tempi miei et nelle quali mi son.trovato io stesso dico,, che la ., lancia sia arme di principale stima nella Cavalleria et che Sua Serenità non debba in ,, modo alcuno in tutto privarsene per introdurre il pistoletto,.et armargli uomini a fui-,, ta botta. Nel quale parere tanto maggiormente mi confermo quanto vediamo lo Staio „ di Milano c|ie confina con questo Ser.mo dominio tiene ordinaria militia s! di gente ., il armi come di Cavalleria leggiera, e nondimeno avendo li spaglinoli ¡guerreggiato con ,, ii Francesi, et havuto comodità di conoscere li vantaggi dell’una et dell’altra arme, ,, parmi lecito credere congionta la ragione con l’isperientia si sarebbero appresi alla ni -,, triiore. Lt chi considera la qualità ile cavalli che per il grave peso ilei 1 e arme ricer-., oliera la corazza verrà in facile conoscenza, che posto queste militie si troveno in ,’ compagnia la lancia combàtterà sempre a voglia sua contra la corazzarla corazza porla ,, 1 stesso (.ontro la lancia; e qual differenzia sia fra il combattere di necessità o per vo-,, u.uu. 1 e\e essere di facile giuditio a cadauno. Al 2. perche la qualità di paesi cenile ai-