S. MARTA. i'4 n inclinazione ed un’abilità singolare. La coiti tivazione delle amicizie letterarie lo arric-» chi di cognizioni, ma ancora più l’assidua » lettura de’libri ch’egli usava per ajnto del-» la memoria compilare scegliendone il buo- * no e il meglio5 quindi la ricca messe di n Zibaldoni che si sono trovati nel suo studio n de’quali faremo più sotto menzione. Cosi » dopo aver condotta una vita tranquilla, o-» norata, e piacevole mori d’idropisia a’ 26 » di novembre del «727 d’anni 53, (i) e fu « sepolto nella chiesa di santa Marta, nel mo-» munenti» de’suoi maggiori. Tra’suoi figli, *• due furono i superstiti, cioè Francesco, (2) » e Romualdo, ambedue colti e studiosi 110- * mini, e delle virtù paterne emulatori. Il » primo d’essi, presa moglie, n’ebbe un mali scliio per nome Pietro, nel quale terminò » cosi qualificata famiglia. Eredi ne furono » due sorelle di quest’ultimo, l’una marita-» ta in casa Borromeo di Padova, l’altra in » casa Rizzo di Venezia. I principali tra gli n amici di Lorenzo furono in Italia il Torre, » il Fontanìni, l’Astori, il Maffei, il Maglia-■» bechi, il Poleni, il Fardella, il Mongitore, » il Pontadera, il Vallisnieri, lo Zeno (3). 01-., tramonti tenne poi corrispondenza colfamo-» so Gisberto Cupero, con Gianjacop» Scheu-» chzero illustre botanico Svizzero, collo » Schvvart pub. prof, di Altorf, colMenkenio, « col padre Montfaucon, e col gesuita Tour-» nemine. Alcune delle lettere che ad essi » scrisse (4) scelte tra molte, come le più eru-» dite, vennero la prima volta fatte pubblio » che nella citata edizione del 1743 che ora n descrivo. (1) Mori d’anni 53, mesi 5, giorni 10. (2) Giambatista Cappello speziale all’insegna de’Tre Monti in campo a s. Apollinare nel suo Lessico Farmaceutico chimico impresso più volte, nell’edizione 1754 appresso Domenico Lovisa, a pag. 228, del Trattato delle Droghe, parlando dell’ Aloe dice: Queste due specie di aloe (cioè Epatico, e Socotrino) le ho vedute fiorire nell'orto botanico dell’ illustrissimo signor Francesco Patarol, degno figlio del suo gran padre, ed erede non meno della di lui virtù che della gentilezza e generosità nel favorire chiunque amante sia delle scienze più tevere 0 della più amena letteratura. (3) Oltre le lettere citate vedansi anche lett. 478-622-6G8-681. (4) Tra le lettere del Patarol ne vennero inserite una del 3Iontfaucon, quattro del Cupero, una dell’Almelovveen, ed una dello Schvvart, le quali fanno bella testimonianza non meno della dottrina di que’letterati, che della molta riputazione in che era il nostro autore di la de’monti. Appo il conte Giovanni Correr, trovansi molte lettere autografe di diversi al Patarol, e sono: di Giangioseffo Orsi 1709-1710 da Bologna^ di Girolamo David 1718 da Fontane Bianche5 di Gioseffo Ferdinando Guglielmini da Bologna 1724$ di Giuseppe Monti da Bologna* di Giulio Pontedera da Padova 17ig; di Lelio Trionfetti da Bologna 1709-1711 ^ di Giuseppe Lanzoni 17 18-1719 da Ferrara- di Girolamo Baruffahli AuYer-rara 1704-1706-1706-1708-1709-1719-1723 •, di Giusto Fontanini Arciv. di Ancira 1702- 1 7o3-i 705-1 70Ò-1709-1 7 11-1 7 19-1 720-1 729^ del Cardinal Gianfrancesco Barbarigo da Padova 1720-1726} di òcipione Maffei 1719 Verona 1721 da Firenze 1722 da Verona} di Giovanni Poleni A a Padova 1710-1722} di Giambatista Morgagni da Padova 1711-17-18-19-21. Avvene di Apostolo Zeno da Venezia 1701 da Vienna 1719-24-25-26-27, e da Medi in 1725, tutte inedite a riserva di alcune le quali sono a stampa nel voi. Ili, e IV delle Lettere Zeniane pubblicate dal Morelli, Parecchie ne sono di Giandomenico Bertoli datate parte da Aquileja, parte da Udine dal 1^21 al 1727 inclusive, le quali sarebbero interessanti se già le lapidi di cui son piene e con disegni talora di mano dello stesso Bertelli, non fossero state pubblicate nell’Opera di questo Antichità di Aquileja. Aggiungaci a ti e < i Alfonso Alvarotti da Padova 1710-16-18-19, di Sebastian Gussoni Giuliani da radova 1705} di Giovanni Cantpel/i dall’ordine de’ Segretarii della Repubblica, due let-