36* GL’ INCVRÀB1LI. Roma del i64o. n Si sa bene ebe tutti gli ana-» grammi del Perazzo o sono totalmente puri » o Falliscono in una sola lettera: il che uni-» versalmcnte non si osserva nel Genuini, ben- * chò per altro se ne leggano de’suoi non po-« chi veramente prodigiosi. « E in quanto al libretto num. 2. della Educazione de figli, dice avere il Perazzo con dottrine ed esempli racchiuso in pochissimi fogli quanto iu tal materia è stato scritto e può scriversi dalle penne più erudite di molti. — Ne ha steso parimenti un lungo articolo YEchard (Scrip. Ord. Praed. T. II. 767). II. Innocenzo Perazzo dell’Ordinc de’Predicato-ri, Maestro in Sacra Teologia eia fratello di Giambenedetto. Fu vestito ne’Ss. Giovanni e Paolo per il Convento di S. Maria delle Grazie in Estc dal p. generale fra Benedetto Leoni priore a’18 ottobre del ifc>44- Del i645 a’'9 di ottobre fece la professione per il Convento di S. Agostino di Padova. In quel Cenobio fu del 1676 Baccelliere ordinario; e del 1687 priore di quello de’Ss. Giov. e Paolo. E fu anche provinciale fin dal i683. (mss■. del Convento.) Godette di assai minor fama in confronto del fratello; e di suo alle stampe altro non veggo notato se non se : Il modo da tenersi nel recitare il SS. Rosario di Maria Vergine in 8.° in Lassano per il Rciuondù/i. in. Jacopo Perazzo figliuolo di Perazzo Perazzo tenue un’Orazione intorno alle laudi della saviezza. Ha per titolo : Oratio de laudibus sa-pientiae habita a Jacobo Peralio Peratii f. in Philoponorum Academia ili. atq. cec. d. d. Francisco Frizzo Equiti et divi Marci procuratori dicata. Fenetiis per Franciscum Boba 1626. 4° Egli era, come rilevasi da cotesta orazione, uno degli Accademici Filoponi; Accademia della quale ho detto a pag. 202 del Volume I. delle Inscrizioni Veneziane. 11 Perazzo era stato discepolo di Antonia Mana-sangue institutore dell’Accademia medesima ; e nella lettera all’Erizzo attesta clic il Ma-nasangue (Manasanguius) è vir in primis grae-cis ac latinis lilteris eruditus me non varia ac tnultiplici doctrina atque antiqua eloquentia prae-ditus. Perazzo Perazzo co’suoi figliuoli (quindi anche con Jacopo) furono dipinti da Domeuico Tiutorelto (Vedi Ridolfi Voi. II. pag. 267). a 5. EX no 1IOANNIS FRANCISCI GOZY [ LEGATO | HOC MONVMENTVM POSITVM FVIT j AD COMMEMORANDAM OBBLIGATIONE j DVAR. MISSAR.CELEBRANDAR, f IN SINGYLA HEBDO-MADA | IN PERPETVVM. Nella suddetta sagrestia, sul muro opposto. Di GIANFRANCESCO GOZI o GOZZI benefattore di questa chiesa non ho finora notizie. Un Alberto Gozzi, di cui in seguito dico, beneficò bensì l’ospitale nel 1698; ma non ha relazione con Gianfrancesco. Di tale cognome però troveremo memorie fino dal 1428 nella Chiesa de’Frari in un Roberto e in un Giovanni ove si dicono de Fenetiis. Ma la più nota famiglia GOZZI è quella che nobile di Bergamo venne ad abitare in Venezia nel i5i5. Da questa uscirono quattro rami, ossia quattro colonnelli, i quali del 1600 circa abitavano a S. Sofia, a’Ss. Apostoli, a S. Maria Mater Domini, e a S. Cassiano. Possedevano molti stabili dentro e fuori della città, e in particolare Cristoforo c Giacomo fratelli Gozzi da S. Cassiano fabbricarono un nobilissimo palazzo in villa di Sambughè vicina al Terraglio che va a Treviso. Il primo che abbiamo nell’albero di questa casa è Bonizolo Gozzi del 14oo, padre di Pezolo (da alcune cronache detto anche Bernardo) che nel i44^ con soldati a spese proprie conservò alla Repubblica dalle armi de’ Milanesi la Terra di Alzano. Pezolo generò due figli, Zarùn e Bonisolo. Da Zanin venne la linea dei Veneti patrizii Gozzi: imperciocché Alberto f. di Gabriele q. Giannantonio (detto Missier Alberto dalla Seda pel commercio che ne faceva), veduta la Repubblica angustiata da’Turchi per le cose di Candia, le offerse centomila ducati correnti, e fu perciò co’suoi discendenti ascritto in perpetuo nel libro d’Oro, e dichiarato patrizio veneto nel 1646 a’29 di agosto. Alberto era possessore di belle pitture, e fra!le altre di una Cena del Signore di Jacopo Robusti; ricordata dal Ridolfi (Voi. II. pag. 46). Egli fu anche de’benemeriti sovventori per la erezione dell’Eremo de’Gamal-dolesi nell’isola di S. Clemente l’anno j645-46; e fabbricò un bell’altare ricco di marmi rari e di vaghi ornamenti nella chiesa di S. Moisè; notizie che abbiamo dalle Cronache cittadiue-jclie, Ma questa linea patrizia che abitava prò-