GL’INCVRABlLt. intrecciata da varii letterati per coronar di mio- Martinelli, il ro il d.r Lubrani (Catal. Priuli). Jacopo Grandi medico rinomato in una Risposta ad una Lettera del dottore Alessandro Pini medico del Capitano delle Navi Alessandro Molin sopra alcune domande intorno l’isola di S. Maura l’antica Leucade, e la Prevesa già Nicopoli, dice : Nelle mani del sig. Cristino Martinelli nobile Veneto e di rara intelligenza nelle belle lettere è una ben conservata medaglia di bronzo da una parte della quale è la effigie di Augusto ec. (Venezia 1686. ia.° pag. 53) Domenico Lovisa nel 1710 gli dedicò la nuova edizione dell’Architettura del Barozzi, dicendo essere il Martinelli nelle matematiche e in tutte le buone discipline singolarmente versato. Domenico Guglielmini medico e professore in Padova gl’intitolava nel 1705 la sua dissertazio-epistolare: De Salibus. Venetiis per Aloy- sium Pavinum; e nell’elogio che fu fatto al Guglielmini si attesta che amava con distinzione il Martinelli dottissimo gentiluomo e per la somiglianza degli studii matematici oltre a tante altre qualità a lui singolarmente carissimo. Il Co: Luigi Marsili uel 1711 gli addirizzò il suo Ristretto del Saggio Fisico intorno alla storia del Mare. Antonio Vallisnieri una sua lettera latina sopra la scoperta del seme della Lenticola Palustre, nel 1710; attestando essere il Martinelli arricchito delle più belle notizie delle botanica e delle più scelte erudizioni del secolo. 11 P. Don Angelo Calogerà nel 173» gl’intitolava il Tomo sesto della Raccolta di Opuscoli, lodando in genere più che la letteratura del Martinelli, la sua pietà, la sua prudenza e saviezza. Giangirolamo Zaunichelli a lui diresse una lettera intorno due piante macine, che ha per titolo : De myriopliyUo pelagico, alia-que marina plantula anonyma. Venetiis 1714, upud Andream Poleti. 8. Onorevolissima testimonianza di Cristino faceva in più luoghi il Giornale de’ Letterati di quel tempo. E fra gli altri nel T. II. a. 171 ò parlandosi di una e-sperienza fatta colla macchina pneumatica, si legge : come dottamente ha fatto vedere poco fa in Venezia il signor Bernardino Zendrini nella macchina del signor Cristino Martinelli nolo al mondo letterario per la sua virtù e per le rare qualità che lo adornano. E nel T. XXIX. anno 1718 nella Lettera che scrive Carlo Francesco Marcheselli Ariminese ad Apostolo Zeno intorno alla Vita di Marco Battaglini vescovo di Nocera e poi di Cesena, si ricorda l’amicizia che avea cui 3c> » quale più d’una volta pertossi colà ( a Nocera ) ed oltre all'averlo mirato a se compagno nelle speculazioni della naturai filosofia, tenendo seco lunghi ragionamenti, e continuando in questi con non mai interrotto carteggio, l’osservò ancora savio e gentile. E nel T. XXXIII. Parte Prima p. 4^3 parlandosi in lode di Alessandro Bonis medico e matematico, si dice che amava particolarmente il Sig. Cristino Martinelli patrizio Veneziano personaggio nelle più alte scienze profondamente versato e quanto ricco in se stesso delle propria sue perfezioni sì naturali come acquistale, altrettanto conoscitore dell’altrui merito. Lorenzo Palarol nelle note al Poema Bombycum T. II. pag. 61. parla della detta macchina pneumatica e Germania in urbem nostrani accersitac studio ac liberalitale sitigli!ari viri praestantis» situi Christini Martinelli P. V. cujns incornparabi-les ingenii rnorumq. doles et in unoquoque scien-tiarum genere solertiani rnaximam, tnearum non est virium hoc loco praecouiis celebrare curii tanti viri nomen tum literatorum omnium ani-mis sedeat et plurium jam mona mentis sit im-mortalitati commendalum. Il Majfei ( Verona illust. ove degli Anfiteatri pag. 21 ) parlando di una medaglia di Tito rappresentante l'anfiteatro, dopo averla descritta soggiunge: per sincerità è indubitata ed è unica per quanto finor si sappia degnamente posseduta in Venezia dal n. u. Cristino Martinelli alla gentilezza del quale dovranno averne l’obligo gli eruditi. — Ma chi il crederebbe? Un uomo così dotto per l’universale testimonio do' contemporanei, nulla stampò in questo genere di cose, che si sappia. Io nella miscellanea ms. Codice N. 963 tengo un fascio di lettere originali di varii illustri al Filippo Riceputi della Compagnia di Gesù intorno all’opera che il detto padre andava formando, intitolala: II-lyricu.'n sacrum, e ve ne sono parecchie del nostro Cristin Martinelli dal 1729 al 1734, contenenti anche varii pezzi di sacra erudizione estranei all’oggetlo che aveva il Riceputi. Finalmente dirò, che il padre Fortunato da Rovigo che fioriva nel secolo XVII, e che è autore di un Erbario, di cui diede notizia il valente ed instancabile letterato Filippo dottore Scolari cavaliere ( Treviso. Andreola i838 in iG.mo ) ebbe a fautor de’ studii anche il nostro Crisiino ( P*S- 9-)- In quanto al suenunciato Giornale de’Letterati veggasi nei volumi I. 140. II. 69. III. propru Martinelli