ALLA CHIESA DI S. zione ; c cosi molto mono pare vero che l’autore ne sia stato bruciato, come pretende il Renouard ( Catalogne de hi Bibliothé-que d' ut» amateur. Paris 1819, T. Ili, 84, 85.) dicendo : On suit que sm auteur fui brulé pour ij avoir immolò les mocurs et la religioìi à ses plaisanleries indécèntes. Malgrado però che, per quanto cousta, gli esemplari di tal libro non sieno stati bruciati, essi però sono rarissimi a trovarsi, e a carissimo prezzo ascesero. E il motivo di questa rarità io lo dedurrei piuttosto dall’ essere andati a male molti esemplari durante il loro sequestro fuori dell’ officina libraja, e dall’esserne, forse, stati comperati molti dai frati o da altre oueste persone calla mira lodevolissima di toglierli al commerciò sopprimendoli. e forse anche bruciandoli. Ma ciò non è che una oonghiettura. In quanto al merito dell’ Opera ripeterò ciò che dice il Morelli ( Della cultura della Poesia presso li Veneziani. ( Operette Voi. I, 199 ), ed altri prima* di lui, cioè, esser libro pieno non meno di goffaggini che di empietà, e in cui senza bellezze poetiche vi sono mólti sentimenti irreligiosi ed osceni. La cagione poi dell’odio .e della maldicenza del Fabricii versò i Zoccolanti può essere certajnente provenuta dall’ averlo essi, forse, gabbato o in altro modo offeso negli interessi, che, come dissi *in principio, avevano insieme, e. spezialmente allorquando il detto bastimento «ra vfeino a pericolare :■ imperciocché narra l’autore in un Proverbio manoscritte, che do-vèndosi. gittare in mare delle merci per alleggerirne il peso, i frati, che v’ erano sopra di passaggio, scolsero le merci déll’autore e gR-taronle via a pre%enza di ' quelle degli 'altri. Vero è però che il Fabrizii cerca di giustificare * riti principio dell’ Opera questa sua licenza dì scrivere, disapprovando quanto disse in offesa della Fe'de, e dicendo che intese di parlare soltanto di quegl’ individui la cui condotta è veramqpde riprovevole. Lo stile poi dell’ Opera è ripieno di latinismi, e d’espressioni bizzarre, delle quali molte'sono in dialetto Veneziano ; il perche giuntaci amiche l’antica ortografia, non cosi faerle si rende, anche ad un italiano, la iiitelligenza-de? concetti dell’ autore. Non ha nemmeno 1’ 0-pera, come fu già da altri osservato, il pregio di essere la' prima in questo genere, perchè è preceduta da’ Proverbi! del Còrnaz- MARIA DELL’ ORTO. 5S9 zano.; e- il Fabricii prese molte delle -sue novelle^ e dal Cornazzano, e. da Masuccio Salernitano, e dal Moriino, e dall’ antica raccolta delle cento nuove novelle scritte in lingua francese, come osserva 1’ autore di una as^ai erudita Lettera intitolata Lettre de M. D. P.***; a M. D. L.*** aut sujet du livre iu-titulé : Origine de volgari Provcrbii di Jloi-se Cijnthio delli FABRITII. Veuetia, Bernardino et lìlatllieo de Filali, ISSO, in fol ; la quale *LettePa trovasi inserita a p. 213-22G del Tomo nono, anno nono, mese di settembre 1780 de VEsprit des Journaux. Varii ricordarono il libro del Fabrizii e fra questi il Stfhsoyino, 1’ Alberici, il Superbi, il Crescimbeni, il Quadrio ; anzi il Superbi ( Trionfo Glorioso degli Eroi Feixpziuni, Lib. Ili, p. Ili ) aggiunge che’oltre a’Pfo-verbii il Fabrizii scrisse un libro di '¡liine amorose ; ma questa notizia*, mjn si ha da aUrr, uè si è . mai veduto tale libro ; c io lo credo uno sbaglio preso dal Superbi stesso. Fe-cer menzione del Fabrizii più moderni bibliografi fra’ (piali 1’ Haim, il Morelli, il Borromeo, F. Peignot, M. Renoaard, il Bruuet ec. e ultimamente il Contò Gaetano Melzi a p. 236 del I Volume del Dizionario degli Anonimi. Fra tutti gli esemplari che di tal libro si conoscono, tre soii sono pregevolissimi. Il primo quello già posseduto dal Conte Borromeo irr.Padova ( Catalogo di Novellieri Italiani, 1805, pagina 26), che con-teneva un sonetto ed una sestina dell Mutare medesimo che mancano in quasi tulli gli altri: esemplari per esser queste - composizioni pervenute alle mani dello stampatore dopo, che ne aosa spacciate quasi tutte le còpie; come egli stesso avverte ; e’ questo' esemplare, Con tutta la Raccolta de’ Novellieri del 'Borromeo, fu venduto in Londra. Il secondo è quello che ha in fine manuscrittti di pugno dell’ autore una satira ossia uh Proverbio dedicato dal Fabrizii al suaccennato suo amicissimo Pietro Cuitimio scritto probabilmente dopo la stampa 1326, nel quale frqjle altre cose fa ricordanza, del bastimento e delle mèrci sue gittate in mare, come li» detto di sopra : ed ha pure quattro' sonetti dell’autore scritti da aliena mano, Jà quale è forse del Cuitimio : in uno de’quali sonetti si scaglia contro Francesco Pesaro Capo, de’ Dieci che a\£va proibita la pubblicazione del libro ,con notabile pregiudizio dell’autore' ad istanza