« die far tal gastaldo che se possi exercitar tli bixogni de la scola ai qual non poiria operane alrjun zonfo ouer orbo. Una legge curiosa riguardante le musiche che si facessero iu questa Scuola come in tutte le altre è la seguente registrata a pag. 77. » Primo » febbraj» 1659. L'lllmi Ss. Iseppo Morosi-» ni Mathio Zen et Bernardo Sagredo hono-» randi Proveditori di Comun liavendo dal-» l’espositlione per parte della Corte pa-» triarcale di questa città conosciuto quanto » con zelo proprio di Christiana religione si » procuri di ridur le musiche solite farsi » nelle solennità festive a quella regola de-» corosa e devota che ben corrisponda alla » pietà publicaj mentre massime son passati » gli abusi a tal segno che non solo negli » habiti de musici medemi, ma etiandio ne-» gli instrumeali musicali et nelle parole che » si cantano si vede anzi riguardarsi il di-» letto de gli ascoltanti che la divottione » alla qualle e ordinato l’instituto pio di si-» mil solennità Hanno SS. SS. Illme confìr-» alandosi con la religiosa applicattione della » Corte medema Patriarcale ordinato che in » avvenire siano tenuti li Guardiani Gastaldi » e ogni altra sorte di Capi delle dette sco-» le al nostro magistrato soggiette nelle so-» lennità di musiche non permettere che sia-» no usati islromenli se non gli ordinarli » usitati nelle chiese aslinendosi pariicolar-» niente dal uso di instromenti bellici come » sono trombe, tamburi, e simili più acco-» modati ad usarsi negli esserciti che nella » casa di Dio similmente ohligando li mede-» mi a fare che li musici tutti cosi ecclesia-» stici come secolari vadano vestiti con le » cotte habito proprio da usarsi nelle chiese, » et finalmente a non permettere che in esse * musiche sia fatta trasposittione di parole * ovvero cantate parole inventate da novo e » non descritte sopra libri sacri salvo che » all’offertorio all’elevattion et dopo l’agnus » dei et cosi alli vesperi tra li salmi si pos-» sono cantar moteti di parole pie et devote » e che siano cavate da libri sacri o auttori » ecclesiastici sopra il qual particolar po-» trano et dovrano quelli che non havessero » cognittione bastevole rieever 1 instruttione » da RR. Parochi et Sacerdoti delle chiese, » o altre persone inteligenti sotto pena^ per * cadauna volta contravenendo di ducati 25 » et altre pene che parera h SS. SS. Moie. 639 » ordinando che la presente termmatione sia » registrata sopra tutte le matricole di dette » Scole. — Joseph Premuta coadiut. Off. » Dimorimi DD. Provis. Comunis supra-» script. ». Voi. III. p. 484, col. 2, Un. 27. Trojano — correggi — Trajano. ALLA CHIESA DI S. SEBASTIANO PRESSO S. LORENZO. Fol. II. p. 414. Fra la porta di questa chiesetta, e del convento delle monache di S. Lorenzo, nel mezzo, stava Sepoltura fu del signor Nico-letto Colli quondam Eustachio, ora de’ Signori Giustiniani. — Cosi leggo in un li-bricciuolo mss. spettante già alla sagrestia di S. Lorenzo. — La famiglia Colti era delle Ganceliaresche Veneziane e nell’ elenco mss. appo il Cons.e Giovanni Rossi trovo un Pietro Cotti 4646 quondam Eustachio. De’Giustiniani vedi l’inscr. 4 a pag. 407 del detto Voi. II. ALLA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DEI GEROLIM1NI. Fol. IV. p. 433. H padre Giambalista Borini benemerito di questo Cenobio, come più volte ho detto , esercitavasi molto nella predicazione , e trovo menzione di Panegirici fatti da lui nelle chiese di Venezia dal 4750 al 4 755, sui seguenti soggetti — al B. Benedetto Papa XI. — a S. Giuliana Falconieri — a S. Giuseppe di Lionessa — a S. Pie-tor Begalato — a S. Giacinto — a S. Pao- lo per la sua Conversione — alla B. Chiara di Monte Falco — a S. Agostino per la sua Conversione — a S. Lodovico vescovo di Tolosa — a S. Anna — a S. Barnaba — a’ SS. Gervasio c Protasio — alla S. Croce — all’ Assunta — a S. Rocco — a S. Filippo Neri — a S. Agostino — e al jB. Pietro da Pisa. Voi. IV. p. 142. Abbiamo detto che Livio Podaealaro tcne- ALLA CHIESA DI S. MICHELE ARCANGELO.