2 ¡A SANTA I ricordia, e anche (li quella di San Marco, in ■cui teneva un bel ritratto di lui fatto dal celebre Sebastiano Bombelli, lodato dallo Zanetti (Pittura Venez. pag. 399). Questo Marcantonio fece Testamento nel due marzo 1626, che fu pubblicato stante morte di lui nel 1626 a’io marzo. Egli stava a S. Vitale. Aveva libreria. Non bisogna confonderlo con quel Marcantonio Magni, di cui parla Don Eugenio Gatnurriui a pag. 43 del tomo II. della Storia Genealogica delle famiglie nobili Toscane ed Umbre (Fiorenza, 1671, fol.), e che era grande antiquario. Domenico Tintoretto poi aveva eseguito ¡1 ritratto del nostro Celio, come si rileva dal Ridolfi (Vite de’Pittori Parte li. pag. 266) e dal souetto che principia : Mentre ne’tuoi color sì propria miro, eh’ è a pag. 267 dello stesso Ridolfi, e già anteriormente impresso a pag. 192 delle Rime. Moltissimi amici letterati ebbe Celio Magno, come vedremo in seguito; ma fra questi il più caro fu Orsato Giustiniano. Questi due ama-vansi per uniformità di genio e di studio come fratelli, e ben sovente andavano a ritirarsi da tutte! le altre applicazioni solo per godere se stessi nel delizioso podere del Giustiniano posto nella villa de’ Pradazzi sul Trivigiano, e di questo loro scambievole affetto più saggi abbiamo nelle Rime di ambedue. Fu pure amico suo Orazio Toscanella il quale avendo fatto il suo testamento in Venezia l’anno 1578 a’ 19 gennajo (more veneto) cioè 1679, rogato in atti di Girolamo Savina lasciava al Magnifico Celio Magno quattro anelli che si ritrova avere, cioè uno smeraldo, una fede, una biscia, e una vera d5 oro , lo istituisce insieme con Giarnbatista Recanati suo commissario . raccomandando a tutti e due l’impressione della sua Istoria Universale ; e lascia una parte della sua libreria al suddetto Marcantonio figlio di Celio : delle quali cose hassi memoria ne’Codici Cittadineschi e in Apostolo Zeno fFontan. I. 87, 88). La stima poi che faceva il Toscanella del Magno vedrassi meglio dalla tavola degli autori intorno al Magno che noterò in seguito. Passando ora a registrare gli scritti di Ce* iio Magno andrò possibilmente serbando l’ordine de iempi per quelli a stampa secondo che pervennero a mia notizia. 1. Sonetto che comincia: Quel lume che del vostro alto valore sta a pag. 223 del Tempio alla divina S, donna Giovanna d'Aragona. Venezia. Pietrasanta, i5545 8.° raccoglitore Gi- ERN1TA. roiatno Ruscelli che dedica al cardinale Cn-stoforo Madruccio in data i5 dicembre 1554- Io credo che questo sia il primo souetto a stampa che abbiamo di Celio il quale allora contava dieciotto anni di età. Notisi che alcuni esemplari di tale Raccolta hanno l’anno 1555 sul frontispicio, e che altri hanno mutato il frontispicio colla data di Venezia per Francesco Rocca i565; ma l’edizione è una sola, cioè quella del 1554- Questo sonetto del Magno non fu ristampalo nelle Rime sue 1600. 2. Sonetti e Canzone. Stanno a pag. 16, 24 delle Rime di diversi nobilissimi et eccellentissimi autori in morte della signora Irene delle Signore di Spilìmbergo. Venezia, Guerra, i56t, 8.° Sono sei i sonetti ed una la canzone. Vennero ristampati due di questi sonetti che cominciano: i.° A che la vostra bella.... e l’altro: Tra r altre donne____, e la canzone Giacea presso al suo fin.... nel libro delle Rime 1600; ed anzi il sonetto: A che la vostra bella, lo dirige al clarissimo sig. Giorgio Gradenigo fu del clariss. sig. Andrea. Convien dire che il Magno non abbia trovali degni di ristampa gli altri quattro sonetti, o che non sieno suoi, ma attributi a lui per errore, cosa che succede spesso in simili Raccolte. 3. Sonetto il cui principio è : Queste rime talor, è in laude delle Rime di Giacomo Zane, e sta dopo la dedicazione di Dionigi Ata-nagi fatta a Monsignor Carlo da Pesaro nel libro : Rime di M. Giacomo Zane. In Fene-tia, i562, 8.° appresso Domenico e Giamb. Guerra fratelli. Questo sonetto è ristampato a pag 20 delle Rime, 1600, nelle quali alla stessa pagina trovasi altro sonetto del Magno : Ecco del bel parnaso sopra la ristampa delle Rime del clariss. Giacomo Zane $ ma, come osserva Apostolo Zeno (Fontan. II. 69) questa ristampa non si è mai veduta. 4- Sonetti due che cominciano: i.° Qual di steril terren .... 2.0 Di quei celesti---- stanno a pagine. 117, 117 tergo in lode di Fr. Luca Baglioni, nel libro: li1 Arte del predicare contenuta in tre libri secondo i precetti Rhetorici composta dal reverendo padre fra Luca Baglioni de l’ordine de frati Minori Osservanti. In Finegia appresso Andrea Torresano e fratelli, i562, 8.°. Fu ristampato il secondo sonetto a p. 19 delle Rime 1600, con qualche varietà. 5. Sonetti e Canzoni. Si leggono a p. 100 b: 123 del libro secondo de le Rime di dipern nobili poeti toscani raccolte da M. Dionigi Ata-nagi. Venezia, Avanzo, 1565, 8.°. E sono trea*