63'} ALLA CHIESA DI S. MARIA DELLE VERGINI fatici legiero : et qual son aggravalo dal mio peso. Amen. Deo gratìas lionor et gloria.. Seguono le rubriche dei Capitoli della Terza parte, e il Codice finisce alla stessa carta 244 tergo con queste parile : Questa Traduttori dii Pastorale da lengua latina in la volgare e sta folta ad instantia de la R.da suor Marina Barbara abbatessa de le Fergenti Observante nel miUecinquecentovintisei adi vintisei aprile. Questa versione fu ignorata dall’ Argelati ( T. Il, p. 333, Volgarizz. ) e da Giampietro Zeviani che il primo stampò un suo volgarizzamento della stessa Opera, in Verona nel 1766, in 8.vo. — Appiedi della prima carta vi ò miniato Io stemma di Casa Barbaro e vedesi che il codice alla stessa Radessa perteneva. — La versione allumina è molto rozzamente latta. ALLA CHIESA DI SANTA MARINA, Voi. I. pag. 331. A questa chiesa e al suffragio de’ Sacerdoti ad essa addetti spelta il seguente opuscolo : Matricida seri Constilutiones Fene-randi Subsidii Rii. Sacerdotum saecularìum eredi in parocliiali et collegiata ecclesia Sanctae Marinae sub titillo et inoocatione B. Mariae Firginis de Consolatione an. 1098 innovata anno 1752. Feudtiis apud Milocco, 1752. 8.vo colf effigie della Beata Vergine. Appariscono fondatori di questa pia istituzione: Matteo Gelich cappellano curalo di ,s. Giustina, Andrea Tabladini cappellano curato di S. Proculo, Antonio Surina cappellano ivi, Giovanili Pretejani titolato di Santa Temila, e Giovanni Guini cappellano delle monache di S. Maria del Pianto. L’ oggetto era di sollevare con elemosine i confratelli Sacerdoti infermi, e di pregare per li de-fonli. — Fu eretto il Sussidio nel 25 lebbrajo 1697 ( cioè 1698 a uso comuue ). E circa Il 1752 si rinovarouo le Costituzioni. Fol. I. p. 334, II. 439, IF. 676. Siccome ugni storico deve cercar più che può la verità, così non deve spiacergli se da chi potè indagarla viene corretto negli abbagli. Io pure ho errato , e gii errori ho nille giunte più volte corretti. Ciò premesso reco quanto segue : « Copia di paragrafo di lettera di Gian- » francesco Ferrari Moreni da Modena , di, » retta a Girolamo Negrini in Ferrara ,• adi » 10 novembre 1843. » Scorrendo 1’ opera del Cicogna sulle /«-» scrizioni Feneziane nel voi. I. p. 334 e seg. » lessi ciò che riguarda Taddio della Folpe » Imolese, ma vi trovai qualche errore, di cui » però può discolparsi per essersi appoggia-» to ad una storia d’Imola sortita nel 1810 » la quale era da supporsi dovesse essere » fedele. Uno scrittore Imolese dello scorso » secolo dice , che allorquando Giambalista » Volpe ebbe compiuta la storia del fratei » Taddeo celebre condottiero delle venete ar-» mi, la dedicò al Senato Veneto con sua » lettera latina posta- innanzi alia storia me-» desiina. Questa storia, o a meglio dire, » Commentario latino elegantissimo, dovreb-» be al certo trovarsi in Venezia nella Mar-» ciana o nell’ Archivio dell’ antico Seuato. » Sulla scorta di esso corregger si potrebbe » l’articolo del eli. Cicogna il quale ha delto » ciò che sapeva. Il titolo del Commentario » ialino di Giambalista Volpe è il seguente : » Thaddaei Fulpii Forocorneliensis fortissimi » èquitis gesta militarla a Joanne Buptista » Fulpio ejus fratre descripta. — Precede una » bpeve Prefazione di bellissima latinità, poi » la dedica al Senato Veneto, quindi il Coni- mentario in venti titoli. Ilo creduto benu » indicar ciò ónde serva per un cenno di » descrizione per rinvenirlo più facilmente. » Soggiungerò alcuni cenni esalti sul Folpe » Taddeo. » Nacque da Nicola, non da Uguccio, nel » 1474. Nel 1498 fu capitano sotto la con-» dotta di Otlaviauo Riario alla guerra Pi-» sana nel 1499. Militò sotto il duca Valen-» lino Borgia nel 1504. Combattè con fedeltà » e valore alla difesa del duca , e dopo la » cadula di questo militò per Giulio li, e »nel 1509 fu fatto condottiero di 100 ca-» valieri al servigio del Senato di Venezia. » Salvò l’esercito Veneto dopo la sconfitta » avuta all’ Adda ; ricuperando Padova nel » giorno di S. Marina; riportando vittoria » contro il Trissino, Gonzaga, Dionisio Nal-» di ; difendendo Arcoli ; riprendendo la Stcl-» lata; espugnando Mirandola; e salvando » 1’ esercito Veneto presso le porte di Bolo-» gna ; combattendo alla difesa di Brescia al » Bacchiglione, e conservando Treviso. Feri-» to e prigioniero a Gradisca fu liberato col