SANTA TERNITA. 267 ediz. 1744. ) ) anche dal Riccoboni a pag. Mjstagogicae ex jure canonico ec. Patavii 1697 141 • t-° del libro De Gymn. Patav. 15y8 (i)-, fot. dal Lequien (T. (II. Oriens Christ. pag. dal Papadopoli più volte nel libro Pruenoliories 881. (2)5 dal Sasselli D’Era (Memorie della » lavoro; e molli ancora lo avrebbero voluto forse recato a più temperata misura, (a) Ma non è di tutti, nè « di ogni slagione la pazienza d’ infinite ricerche giudiciosamente studiosa ; perchè lunghezza di fatica, 11 benché profittevole e gloriosa, suole dai più venire non pur fuggita, ma dispregiata : massimamente in « questa età pazza ed arrogante, nella quale il sonno oraziano par rotlo a non essere più ridormito. Tu «non dimeno, pazientissimo e ingegnosissimo, meritamente sicuro della riconoscenza de’tuoi concitta-v dini, profondi tutto che spetta a illustrare Venezia, e insieme provedi alla curiosità delle cose minute. » E abbracciando quanto di popoli, di memorie e di fatti si collega alla patria, presenti l’opera tua quasi « maestoso albero, i cui rami si protendono a occupare i differenti punti dello spazio. Tanto che senza « l’ajuto di essa non credo si possa dare di quella grande repubblica una istoria compiuta; alla quale è « pur da augurare più liberalità di potenti e intenzione manco servile. Sperabili effetti, se i forti studj » tra noi si richiamino, per mostrarci almeno più solleciti custodi della gloria del nome italiano. « (1) 11 Riccoboni dice: Bernardus Surianus Corcyrae archiep. a Gregorio XIII in locum demortui Anto-nii Cauchi electus est. Ora questo è un errore, perchè si è veduto superiormente che il Cocco viveva quando fu eletto il Suriano in suo luogo. (2) Il Lequien colloca con quest’ordine Arcivescovi di Corfù: XV. Jacolus Caucus 1546— 1547- XVI. Antonius Caucus i56o. XVII. Joannes Petrus Fortiguerius 1679. XVIII. Bernardus Surianus i58a. XIX. Alphonsus Paleottus i5gi ec. Ma noi dalle cose precedentemente dette e provate rettificheremo quell’elenco così: XV. Jacobus Caucus 1533 usq. 1565. XVI. Antonius Caucus i565 usq. i5yy. XVII. Bernardus Surianus 1677 usq. 1583. XVIII. Maphueus Venerius 1583 usq. i586. XIX. Joannes Balbi i586. — In falli si è veduto che Jacopo Cocco moù arcivescovo del 1565 ; che Antonio Cocco suo coadjutore fino dal i56o, fu sostituito nell’arcivescovado l’anno 1565 ; che Antonio rinunciò nel 1577, e vi fu allora poslo Bernardo Suriano. Che poi il Suriano sia morto del i583 lo abbiamo dal Codice Possessi summentovato, ove a pag. 3g si legge: Die 18 junii i585. Bailo Corcyrae. Vacante Archiepiscopatu Corcyrae per obituni R. D. Bernardi Suriani ec., e lo abbiamo anche dalla Orazione in funere recitatagli da Paolo Grisaldi, e stampala in Venezia nel 1585 (cinque) con dedicazione a Domenico Molino 28 aprile i583 (tre). Cha Maffeo Veniero sia succeduto al Suriano lo dice lo stesso Codice Possessi alla della pag. g3, giacché il Papa diede l’arcivescovado al Veniero, e la Repubblica confermò l’elezione, e mise in possesso il Veniero nel 18 giugno 1583 (tre). E finalmente, che a Maffio Veniero morto nel i586 per islrada tornando da Firenze sia slato sostituito dal Papa nell’ arcivescovado di Corfù Zuanne Balbi frate osservante Jigliuolo di Francesco lo dicono gli Annali ms. della Repub. di Venezia appo di me, Codice num. 1017 a pag. 14 7• E dove collocheremo Giampietro Forteguerra e Alfonso Paleotto? Intanto il Paleotto non fu mai Arcivescovo di Corfù, ma bensì Arcivescovo di Corinto. Il Lequien seguì l’errore dell’ Ugheìli (T. II. pag. 46, ediz. 1717) giustamente corretto dal Coleti che soslituisce la parola Corinthiensis alla Corcyrensis. I11 quanto poi al Forteguerra, il Lequien appoggiò similmente all’autorità dell’ Ughelli ne’Vescovi di Bilonto, il quale dice (T. VII. pag. 690, num. 33 ). Joannes Petrus Forliguerrus Pistoriensis ex episcopo titulari Corcyrensi et suffraganeo ecclesiae Monlisregalis in Sicilia factus est Bituntinus anlisteS die ig (cioè 26 nel margine) aprilis 1574 (setlanlaquattro). Ma primeramente quest'epoca 1574 non combina con quella 1579 posta dal Lequien , giacché nel 1579 era Vescovo di Bitonto e non Vescovo tilolare di Corfù. In: secondo luogo io il credo un altro abbaglio dell’ Ughelli : prima, perchè avrebbe dovuto dire archiepiscopo e non episcopo ; poi, perchè si sa che il Fortiguerri fu vescovo col titolo di Cirene prima del 1 574 j ed è quindi probabile che l’Ughelli abbia usata la parola Corcyrensi invece che Cyrenensi. Che poi sia vero essere staio Vescovo di Cirene si legga la Vita di Giampietro Forteguerra vescovo di Bitonto scritta da Giam-batista Fortiguerra suo fratello pubblicata dal P. Francesco Antonio Zaccaria nella Bibl. Pistojsse (Augnstae Taurin. 1752, 4-lo> Pag- 276, 277, 278) il quale Giampietro non fa pur motto del preteso lilolo vescovile di Corfù. Per errore di stampa nel Dondirologio ( l. c. pag. 62) si legge che il Fortiguerra fu traslatato alla Chiesa di Pistoja, giacché Pistoja non l’ebbe mai a Vescovo, ed era soltanto sua patria. (a) Intorno a quanto qui dice Fornico Veludo è d’uopo leggere l’opuscolo mio dato fuori sotto nome di Rasilio Grammatica col titolo: Osservazioni sopra l’articolo inserito nel Vaglio di Venezia 10 agosto 1839 num. 3a intorno alle Inscrizioni; nel qual Opuscolo ho esposto le ragioni per cui mi sorto allargato nel metodo delle Illustraci >ni.