S. MART A. I IN CHRISTI NOMINE AMEN . ANNO NATI-V1TATIS EIVSDEM M. CCCC . LXXX . DIE P.« MENSIS MAY. NOTYM SIT OMNIBYS PRAESENTES INSPECTVRIS OYALITER DIE ET MILESIMO SVPRASCRIPTO NOS ANTONIVS SARACO DEI ET APOSTOLI-CAE SEDIS GRATIA ARCIIIEPISCOPVS CORINTHIENSIS . R.™ D. D. MAPHAEI GI-RARDO MISERATIONE DIVINA PATRIA R-CHAE VENETIARVM YICARIVS GENERALIS CONSECRAVIMVS AEDEMISTAM VNA CVM ALTARE MAIORI AD ME MORIA M ET NOMEN R. MARTHAE VIRGINIS . OMNIBVS AVTEM CHRISTI FIDEIJBVS QVI HANC ECCLESIAM IN DIE ANNIVERSARIO DE-DICATIONIS EIVSDEM DEVOTE VISITA-VERINT QVADRAGINTA DIES DE INIVN-CTIS SIRI POENITENTIIS IN DOMINO RE-LAXAMVS. RELIQVIAE VERO IN PRAE-SENTI VASCVLO INCLVSAE SVNT HAEC SCILICET. LAC VIRGINIS. DE S. LAZA-RO EP. CONF. ET DE S. MARIA MAGDALENA AC DE S. MARTHA ETC. PRAESEN-TIBVS VENERARILIBVS VIRIS DOMINIS PLEBANIS S. NICOLAI ET S. CASSIANI ET PAVLO SARACO NEPOTE NOSTRO ET A-LYS PERPLVRIBVS CLERICIS ET LAICIS. EGO IDEM ANTONIVS ARCHIEPISCO-PVS SYPRASCRIPTVS PROPRIA MANV SCRIPSI ET SVBSCRIPSI. Inscrizione della consacrazione che io traggo dalli mss. Sasso e Curti. Era entro un vasetto colle reliquie. Flaminio Cornaro (VI, g4) la riporta anch’egli con qualche varietà, dicendo SVPRA SCRIPTIS invece di SVPRASCRI-PTO — ECCLESIAM ISTAM invece di AEDEM — QVAMPLVRIBVS invece di PERPI/VRIBVS, ed ommettendo le parole i„AC VIRGINIS. Ella è pure stampata nel piccolo Giornale del Clero Veneto per P anno 1799 a pag. 07, ed è secondo la lezione delli mss. Sasso e Curti, non senza però qualche errore di stampa. Di ANTONIO SARACO o SARACCO ho detto nel primo volume a pag. 35. Di MAFFEO GIRARDO patriarca dirò .'ielle epigrafi di s. Pietro di Castello. Piovano di s. Nicolò a quel tempo, cioè del 1480, era Jacopo de Franceschi (Cornaro V, 36j) e piovano di s. Cassiano era Andrea degli Armani (Galliciol- li VII, 8o-83). Fralle reliquie che non sono mentovate nella detta Memoria, e che in questa chiesa si vedevano era una mano di santa Marta assai ben conservata, (1) chiusa in un particolare reliquiario, la quale fu donata a questo monastero da Ambrogio Contar ini patrizio Veneto rinomato per li suoi viaggi, del quale parlerò già a suo luogo. Trovandosi egli a Costantinopoli nel i463, e avendo inteso dal vescovo della città di Metelino, caduta già aneli’ essa in potere dei Turchi, come in quella veneravasi altre volte la mano di santa Marta, tanto adoperò col mezzo di un Jacopo medico del signor Turco, che potè acquistare e ricuperare detta Reliquia per donarla, come fece, a queste monache (vedi FI. Cornaro Vi, 96-97-98). Quanto poi al Reliquiario ove si conservava, ecco ciò che leggo nelle carte «lai Convento: » 1472, adi 2 ottobre in Venezia, Notimi sit a cui vederà la presente scriptu-» ra come la venerabil madona Orsa Zorzi » abatissa del monestier de Madona s. Marta » de Venexia fazando l’iufrascrite cosse per » nome et de volontà soa : et de tute le sue (1) Questa reliquia di s. Marta oggidì si venera nell’oratorio delia patrizia Veneta famiglia Fti/ìer a Venezia, notizia che ebbi da Mons. Roberto canonico Balbi cavaliere.