SANTA TERNITA. *8fa. qual TOMMASO fosse tutlor vivo all1 epoca i5Ì5. E infatti c'è negli alberi Antonio f. di Tommaso q. il suddetto NICOLO’, il quale Antonio vi si dice morto del 1573. Comunque sia, non avendo io veduta la pietra, noterò che NICOLO trovavasi ricchissimo a Negroponte nel-l’anno >47° *d momento della presa di quella città fatta da’Turchi, leggendosi ne’Diarii del Sanuto (XXXIX. 186) sotto il dì 28 luglio i5a5; fu posto per lutto il Colegio con sit al tempo de la perdeda di Negroponte fusse data provesion al anno alla mojer e fiala di sier Nicolò permarin ( la moglie prima ch’egli aveva sposata nel 1468, era una figliuola di Lion Yeuier q. Dolfin, la seconda sposata nel i47°) era da Candia, e non ne apparisce il nome dal Libro Nozze ) qual era richissimo a Negro-ponte, le qual sono morte per tanto sie preso che al ditto sier Nicolò permarin e do so fioli sier apolonio, e sier thoma (questo TOMASO potrebbe essere il secondo Tommaso ricordato nella epigrafe, ma negli alberi non trovasi fra tei suo di nome Apollonio) li siano dati per e'etnosili a in vita Ihoro videlicet all’anno all’officio di le biave stara 4 firma, al sai ducati 2 et alloficio di le legne cara 4 di legne ut in parte. Fu presa la parte con i5o voli favorevoli. Noterò eziandio essere errore de’coutinuatori delle Genealogie di Marco Barbaro, l’aver detto che quel TOMMASO padre di NICOLO' PERMARINO. di cui nell’epigrafe, fu alla difesa di Romano Castello del Bergamasco nella guerra col Papa ed altri collegati del j483; mentre esso fu veramente Tommaso di Primaro, condottiero nostro rammentalo dal Sanuto (Fitti de’dogi p. 1229, e Guerra di Ferrara p. 92 ), e che alcuni storici copiando male intitolarono Primanio invece di Primaro (Vianoli, tomo I, pag. 773 ). Del resto la famiglia PERMARINO è delle antichissime in Rialto, notando le cronache che provenne da Jesolo nel secolo Vili, o IX, e che i suoi individui furono de’primi Tribuni. E per notare cronologicamente alcuni dei più distinti: 1. Bencutajci (da qualche cronaca detto Ben-cutasi, e BencostaJ Permarino soscrisse nel 1122 al privilegio fatto a quelli di Bari, del quale ho detto nel voi. IV. pag. 5ip della presente Opera ; e soscrisse anche alla Quietazione fatta dal Doge Domenico Moresini nel ii5j a’fratelli Pietro e Giovanni Baseggio della quale parimenti veggasi nel detto yoL IV. pag. 563, Non in tutte però le copie di quest’ultimo documento trovasi segnato il Premarino 5 motivo per il quale il genealogista Barbaro non l’ha indicato come soscrittore al documento ii5ij bensì a quello del 1122, 2. Nicolò Premarino fu uno de’ sopracomiti o governatori delle galee mandate da’Venezia-ni a favore di Alessandro III. centra il Barbarossa nel 1177. I nomi se ne leggono a p. 24 del libro Venuta di Alessandro IH. Papa in Venezia, descritta da Girolamo Bardi, o con altro titolo Vittoria Navale ec. Ven., 1 584) 4-°* 3. Buggero Premarino, detto anche in dialetto Ruzier, che ho altre volte ricordato, fu uno de’ Quaranta che elessero Doge Aurio Ma-stropiero nel 1 178 (Sanuto pag. 520 ); poscia nel 1 183 uno dei quattro Consiglieri di Venezia, e nel 1192 generale ossia capitano con Giovanni Morosini nell’armata contro i Pisani a Pola e ne riportarono vittoria. ( Sanuto p. 520). Uno de’quarantanove Governatori delle galee nostre sotto la direzione di Enrico Dandolo Doge andò Ruggieri nel 1202 coll’armata-alla ineuperazione di Zara (Bamusio, Guerra di Cosp. pag. 28, ov’ è detto Renier Premarmo altri lo chiamano Ruggierf Da Pietro Zia-ni Doge fu invialo nel 1 ao5 insieme con Ruggero Morosini, Benedetto Grioni, e Paolo Que-rini a Baldovino conte di Fiandra eletto imperatore di Costantinopoli, per allegrarsi della comune vittoria, e della sua creazione, per regolare l’armata nostra, e persuadere a’ Veneziani colà abitanti di obbedire al Doge di Venezia, e finalmente per conservare alla Repubblica la benevolenza dei principi francesi e dei greci (Caroldo, pag. 47 tergo del mio esemplare). Del 1206 il Premarino con Rinieri Dandolo, capitani di trenta una galee presero Cor-fù eh’ era stato occupalo da Leone Vetrano corsaro genovese, e nove galee dello stesso, e il fecero appiccare; e l’anno seguente 1207 impadronironsi di Modone e Corone occupati da altro corsaro. L’armata poi si divise, e il Premarino andò a torre il possesso dell’isola di Candia. Del 1212 era podestà de’Trivigia-ni, come nota il Bonifacio (Lib. IV. p. 162, ediz. ij44)’ Giunto l’anno 1216-1217 il Premarino con Marino Storlado, e Marino Zeno furono spediti atnbasciadori a Papa Onorio III. sì per congratularsi della elezione sua seguita nel 1216, sì per assistere alla coronazione di: Courtenai in Imperadore di Costantinopoli. In questa occasione dall’ imperadore e dall’ imperatrice Jolanta, o Jole, ottennero gli oratori veneti la confermazione de’ patti che fece Enrico Dandolo nell’acquisto di Costantinopoli,