— 37 — in Crimea. Il padre, accompagnandola alla stazione, quando il treno si muove, si asciuga due lacrime e grida: « Addio, addio! » E saluta col fazzoletto. » Così termina questa semplice storia, semplice come la vita di tutti i giorni, ma piena di dramma nella sua apparentemente fredda e oggettiva inevitabilità. Non abbiamo qui un piccolo dramma della piccola vita di provincia, ma il dramma della vita meschina quotidiana, che afferra e distrugge sogni ed illusioni e ciò che è peggio, come in questo caso, lasciando rassegnati e quasi soddisfatti, quelli stessi che essa ha piegato e vinto. Questa storia, che naufraga nella più semplice e stupida vicenda, rappresenta il tragico quotidiano della vita in un aspetto più elementare e diverso, ma forse più crudo, che non nello splendido dramma Le tre sorelle in cui certi slanci passionali, e l’ansia stessa con cui si cerca una via d’uscita e una risposta all’eterno perché, animano almeno di una luce spirituale l’abbandono alla forza ferrea delle cose. 8 — LA FORZA DELLE COSE La forza delle'cose: ecco ciò contro cui va a cozzare e ad infrangersi ogni sforzo di liberazione nel mondo di Cèchov. Nulla per lui trascende questo cieco caos della vita su cui non si può ripetere che un perché, senza risposta; nulla assolutamente: né lo spirito umano come centro e creatore di tutto, né un Dio, come principio e fine di tutti gli esseri.