-141­ tana del Golfo Antonio Bernardo che era all'ala destra, vole~ vano attaccare le unità al largo, ma il Ludovisi, contrariato perchè non erano venute ad unirsi anche le navi del Cappello e le galere di Candia, decise di entrare nella baia di Suda ad .'lLtendervi le altre unità veneziane, in modo da poter venire a battaglia con tutte le forze della Lega. Giunto alla Suda il Cappello coi suoi vascelli e le galere della Guardia di Candia, l'Armata cristiana risultò composta eli 61 galere, 4 galeazze, 36 vascelli ed altre unità minori. Riunitasi la Consulta si discusse vivacemente sulla oppor~ tunità di venire a combattimento col nemico. I! Ludovisi si ma~ nifestò ancora contrario, perchè sosteneva che, data la stagione avanzata, una vittoria non avrebbe permesso ulteriori azioni per la riconquista della Canea. Prevalse invece l'idea di uscire per dar battaglia al nemico, sopra tutto perchè il Capitano Ge~ nerale veneziano ed i suoi Caoi da Mar dichiararono che lo avrebbero fatto da soli se gli Ausiliari avessero deciso di non partecipare all'azione. I! 16 settembre la flotta uscì dalla Suda, ma dovette rien~ trar e appena al largo per il vento impetuoso da nord che si mise a soffiare subito dopo l'uscila dalla baia. Attesa una cal~ mata di vento l'Armata cristiana uscì nuovamente da Suda il 28 c;ettembre recandosi nel golfo di Canea ed ancorando nei pressi dell'isola di S . Teodoro, do le sfidò replicatamente il ne~ mica ad uscire dal porto. Mentre però stava per cominciare la battaglia un altro furioso colpo di vento da tramontana obbligò la flotta cristiana a cercare nuovamente rifugio nella baia di Suda. I! Manfroni scrive (1) che all'insuccesso delle due sortite contribuÌ « più di ogni altra cosa il malanimo di alcuni tra i « federati (che) impedì che di sessantanove belle galere e di .« quaranta vascelli si traesse quel vantaggio che tutti erano in (( diritto di attendersi)) e ciò risulta in modo evidente da una lettera scritta dal V crazzano al Granduca Ferdinando II in data 9 novembre 1645 che il Manfroni riporta integralmente, nella quale il Verazzano accenna alle ingiuste accuse che i Cavalieri (1) C. MANFRONI: Opera citala. Cap. IV. (10) -MARIO NANI MOCENIGO: Storia della Mmina Venez/ana.