S A Pi SEVERO. (jrli antichissimi Participazii, oggi chiamati Badoari, colla chiesa di s. Lorenzo martire edificaron pure quella di 8. Severo vescovo, la quale per volontà di Orso Par. ticipazio vescovo fu sottoposta alla giurisdizione di quella di s. Lorenzo; siccome abbiamo accennato parlando di quest’ ultimo Tempio. Scrive anzi il Dandolo (Rer. Ital. T. XII. colon. 16£) che Giustiniano Participazio figlio di Agnello doge crealo nel-l’8og, tornando da Costantinopoli fermò sua dimora appresso la chiesa di s. Severo, nè volle andar nel ducale Palagio, sdegnato perchè intese che suo padre eletto aveva-si a socio nella ducea Giovanni minor fratello di esso Giustiniano. Malgrado che i parrocchiani di s. Severo alla fine del secolo XII e posteriormente suscitassero assai molestie al monastero di s. Lorenzo negandogli quei diritti parrocchiali che sino dall’origine avea con legittimo titolo posseduti, e malgrado che anche i preti di s. Severo sul finir del XIII secolo insorgessero ricusando di prestare obbedienza all’ abbadessa, pure in forza di varie sentenze delle autorità ecclesiastiche-rimasero salve mai sempre le prerogative e la giurisdizione del monastero di s. Lorenzo sopra la chiesa di s. Severo come può leggersi ampiamente nel Cornaro (T. XI. p. » 3e seg. ove tratta di questo luogo); ed anzi il Senato circa al principio del secolo XV confermò e prese a pro-teggere i diritti del monastero; e perchè ad ognun ciò noto losse fece affiggere due leoni, stemma della repubblica, nella esterior facciata della chiesa di s. Severo sopra le due parte laterali. Oggidì non veggonsi più, ma veggonsi però le traccie rimaste sul muro ov’erano collocati . Anche questo tempio fu preda delle fiamme del ì io5. Il tempo della riedificazione, e quello della consacrazione è ignoto ; la solennità però della dedicazione avea luogo nel 5 di giugno, come dall’epigrafe al num. 5. Il coperto e la facciata che minaccia-van ruina ristaurati furono sotto il governo della badessa Elena Loredan , che fu nel triennio 1720, 21, 22, come leggo nel mss. ricordato in s. Lorenzo. Questo codice m’indica parimenti che la badessa Cecilia Dolfin nel primo triennio suo cioè dal 1 760 al 1 763 pensò di rifabbricare questa chiesa sborsando un capitale di ducati 5ooo che investiti furono nel Deposito Novissimo in nome di suor Matilde Benesso sua conversa e che altre pie monache tratte dal suo esempio danari molti esborsarono per questo oggetto lino alla complessiva somma di ducati i225o, oltre gl’interessi di altri due capitali di ducati 2 4oo. Ma, qualche ne fosse la cagione, la riedificazione non ebbe effetto, serbando la chiesa e massimamente il campanile delle marche di antica fabbrica .