scrivere da Fra Paolo; e se pur si volesse sostentare clie sono originariamente del Sarpi queste lettere, bisognerà dire che grandissima libertà si prese il copiatore o il traduttore, ochi volle far comparire il Sarpi per un eretico; libertà che anche dal seguente passo della lettera 4 marzo 1608 (p. io5. t.). apparisce: Imperciocché era detto in origine : lo credo che il Re d’Inghilterra sii mal servito, e che molti di suoi e non solo cotesti s'intendano con Spagna, e il correttore, cioè quello che scrisse il titolo del codice fece: Io credo che il Re dy Inghilterra sii mal servito e che non solo questi ministri ma molti de' suoi intimi s’ intendano con Spagna. Cosicché conchiudendo io pongo a mazzo queste lettere inedite con quelle già stam paté italiane, delle quali il Foscarini dietro maturo esame ha deciso: Che niuna legge di buona critica permette il riconoscerle per sincere ( p. 98. nota 267. Letter. Veneziana ). Lettere inedite di fra Paolo Sarpi a Monsignor Luigi Lollin. I. lll.mo et R. et R.mo Mons.« Proni mio Colen. Ilo sentito piacer grandissimo che il P. Ful-gentio habbi servito V. S. Illma' conforme al suo debito et mio desiderio, et mi ritruovo molto ubligato per li favori che s’ è degnata farli a mia contemplatone, quali abenche siino molti non mi ritirano dal supplicarla per altri nuovi: poiché in quest’anno il convento nostro di costi è fatto statione di molti amici mei, persone che per molte loro buone qualità sono meritevoli della gratia et servitù sua. Vengono al presente portatori di questa il p. fra Leone di Verona, et il p. fra Guilielmo di Vinetia quali faranno benissimo noto le sue virtù senza eh'io le narri, supplico V. S. Illma' favorirli della sua gratia in qualche parte ancora acciò veggano essergli grata la servitù mia. Credo ebe havera sentito piacere della eletione del N. Nicolò Moresini in Savio di Terra-ferma seben non se gli aggiongie nuovo ornamento, poiché di molto tempo inanzi è Savio anco di regione celeste- S’intende il viaggio della S.ta di N. S. il qual mi fa molto rallegrare, dovendo attrae-re qua V. S. Illma’ la quale desidero personalmente servire qualche giorno in questa città, .9 il che sperando faro fine a questa mia bascian-dole la mano. Di Venetia il 20 aprile 1598. Divotiss. Serv. Fr. Paulo di Venetia. II. lll.m° et R.mo Mons. Sig. mio Coll.0 Hoggi ho visitato Mons. di Valenza, et ritrovatolo tanto memore di V. S. lllustr. et fìever. che quantunque io havessi dissegnato dopo le prime parole di complimento fare in primo luogo le raccomandationi sue, egli nondimeno mi ha prevenuto col dimandarmi dello stato suo et commemorare la dolcissima conversatione, che quando era in Venetia tenne con lei, et comandarmi che nella prima lettera le basciassi la mano. Questo Signore si ritruova inchiodato d’un piede in maniera che in modo alcuno non può servirsene, sicché li conviene essere immobile, con dissegno di provare se la medicina del- li fanghi fosse per portarli qualche giovamento, poi trasferirsi a Venetia per viver quivi, quando non possi muovendosi, almeno portato. La necessità che ha di star fermo, lo fa studiare perpetuamente. Ho ricevuto molto gusto dalla sua visita, credo che parimente V. S. lllustr. et Rever. bavera grato intendere di lui, et mi darà occasione di bavere qualche raggionamento suo. Il P. Fulgentio che si ritruova qui per passare a Fiorenza persevera nell'intentione di rivedere cotesti monti, et far riverenza a V. S. lllustr. Del Padre mio G. Antonio non credo faccia bisogno dubitare, ma quando saremo al Natale io farò un rinfrescamento. Son per trattenermi in Padova qualche giorno et aspetto Lettere di Lei, alla quale con ogni humiltà bascio la mano. Padova il 26 Luglio 1599. Di V. S. 111. et Rever. Divotiss. Serv. F. Paolo di Venetia. III. III.™ et Rcv-m° Mons.e prone' •mio oss.mo Come le annotationi di II. Stefano sono appresso le Pirronice et sopra quelle solamente