8	S. AGOSTINO
Guerriera Spartana — II Pazzo Politico— Il Pericle Effemminato — Il Principe Corsaro — La Regia Pescatrice — il primo, componimento scenico, e gli altri tutti drammi recitati in Venezia parte nel teatro alli Saloni, e parte in quello di s. Apollinare dall’anno 16.TO al 1673 inclusivamente ; di che vedi nella Drammaturgia dell'Allacci ( Venezia 17.V5.4-) Di questo Giacomo Castoreo vidi un’opuscolo in prosa intitolato, ha Croce descritta Discorso n/.l' illustrissimo et eccellentissimo Giannanto-mio Zen patrizio veneto senatore amplissimo . Venezia per Andrea Giuliani 16r>6. in 4- Si dà minuto ragguaglio in esso di una gran croce tutta d argento posseduta da Giovanpietro Tie-polo, di esquisifo lavoro d’intaglio con rilievi, bassorilievi, fogliami ec. la cui base era a forma di triangolo sostenuta da sei cavalli marini di metallo corintio dorati ec. il sito poi della custodia del Ss legno era composto di un cristallo in sei pezzi connessi tra se con cornice d’ oro . Non si dà 1’ altezza nè il disegno di questa Ciò-ce, ma dicasi che alcune figure eran poco meno di un piede. Si vede che il possessore volendo farne un lotto, ebbe pregato il Castoreo a descriverla, e lo fa con una lunghissima scrittura allegorizzata ec. secondo il gusto di allora.
  Francesco Castoreo, forse della stessa famiglia di Carlo, fu pievano di questa medesima chiesa dal 1725 al 17^4 ( Cornare 1. c- ).
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VORACIBVS REPENTE FLAMMTS ABSVM-PTVM I CHARITATIS FLAMMA ILLICO RE PAR ATV’M | NICOLAO TORMENTINO ANTISTITE ANNO SAL. M.DC.XXXIX.
  Si legge questa inscrizione scolpita sul fregio della maggior porta esteriore .
  Arsa la chiesa colla casa del piovano, come ho detto nel proemio, fu cosi grande la diligenza e solleciludine del parroco Nicolo Formenti-m, che in breve tempo coll" elemosine del pubblico e dei privati fecela ristorare nella forma in cui oggi si vede sul modello di Francesco Contini, insieme colla casa, e ciò nel 1655. Cosi scriveva il Martinioni ( Lib. IV. p. 164) attestando pienamente della verità dell’epigrafe. Il Cornaro (II. 58o) avendola male riportata, cioè coll’ anno MDCLIX, e avendola/pur male corretta (XIV. 188) coll’anno MDCXLIX. disse che del i63g arse, e che in dieci anni, cir-è lino al 16^9 fu rifabbricata .Ma il fatto dell’ epoca MDCXXXlX sulla pietra, riferibile
e al tempo <Jell' incendio e dell'immediato ri-stauro, toglie ogni dubbio.
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D. 0. M. | ANDREAS DELPHINVS I Q." GA-SPARIS ALOYSY | IIII. NONAS 8BRY.
  Andrea figlio di Gasparo Alvise q. Andrea Dolfin patrizio veneto abitava a san Paolo. Era nato del i658. Del 1680 ammogliossi in Manetta Falier, e del 16O4 in Margarita Orsetti. Mori del 1724 >n ottobre . Cosi dai libri d’oro del Coronelli, e dalle patrizie geneologie dei continuatori di M. Barbaro . Nulla mi accade di notare su lui, se non, col Cappellari, che do1 po varie cariche fu nel 1714 eletto Signore di Notte al Criminale.
  Suo padre Gasparo Alvise era nato fin dàl i656.
  La epigrafe ho veduta sul suolo in piccola pietra dinanzi il primo altare entrando in chiesa alla sinistra per la porta maggiore. 11 Co-leti di suo capriccio pose all’ epigrafe l’anno
1534.
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SEPVLTVRA DELA SCOLLA DI | MERCANTI ET BOTTEGHIERI | DALL OGLIO ! MDCXXXXIII.
  Stà sul pavimento a destra dinanzi al primo altare . E duplicata.
  Nell’arte de’ Mercanti da olio (' secondo che lasciò scritto fin del 1800 Apollonio del Senno circa le-Arti e Mestieri Veneziani all’ epoca 1797) si poteva entrare con una contribuzione di lire ottanta . Avevan la privativa della vendita dell’olio di uliva al minuto nelle isole di s. Marco e di Rialto, come i Postieri da olio ave-anla nelle altre situazioni della città. Eran in numero di 41 tutti costituiti come Inviamenti parte di ragion pubblica, e parte del pio luogo detto la Ca de Dio calcolati in pieno del valore di 5o mila ducati. Fu trasfusa in questo corpo de’ mercanti da olio anche la privativa di vendere al minuto del sapone . Ascritti poi all’ arte n’ erano io3; e 1" origine del loro concentramento in un corpo risaliva al 1 565, e gl individui ammessi potevan essere veneti e dello stato, mediante la filiazione o garzonato per cinque anni dagli anni 12 ai 16, o la anzidetta benintrata di lire 80.
La Confraternita poi loro che in questa cbie*