sarà stato certamente per la stampa dei Privilegi che furono poi lacerati dalla maggior parte delle copie. Ivi pag. ii5. inscriz. 6. Intanto che Flaminio Cornaro altamente do* levasi, che le monache di san Zaccaria avessero distratta gran parte del Corpo di san Pancrazio, quelli di Montecchiari, cui fu donata da esse, giubilavano dell’ acquisto, e imprimevano il libro : Componimenti poetici per la solenne traslazione delle insigni Reliquie di san Pancrazio da farsi in Montecchiaro a’ xm. di maggio del mbccxli. consecrad al merito d,elle illustriss. e reverendiss. Monache di san Zaccaria di Venezia. In Brescia mdccxli. dalle stampe di Marco Vendramino. 8. di pagine 87. colla figura in rame del cavaliere S. Pancrazio. Ivi p. 124 e 44»- Aggiungerò qui altre opere del Vittoria che si scopersero dopo la pubblicazione di questo secondo Volume. 1. Due Statue di marmo grandi, rappresentanti 1’una S. Anorea, l’altra S. Paolo, ambe fatture di Alessandro Vittoria, di cui in una resta il fragmento del nome, furono levate dalla Scuola che fu della Misericordia, e trasportate nella vicina Chiesa dello stesso nome per cura del chiariss. e benemeritiss. abate monsig. Canonico Pietro dottor Pian-ton I. R. Censore. 2. Busto in terra cotta rappresentante il patrizio Pietro Zeno, sta in casa Zeno a’ Frari, e sperasi che per dono del nobil possessore abbia a passare a decorar le pareti del nostro Seminario. Ha il nome dello scultore. 5. Busto in marmo di Lorenzo Cappello Senatore, stava in casa Cappello a santa Maria Formosa, comperato nel i85o da monsignor Canonico Moschini, e da esso regalalo alla città di Trento. Se ne diede una Relazione dietro le dotte parole del chiariss. nostro professore nell’ I. R. Accademia delle Belle Arti Luigi Zandomeneghi nel Messaggier Tirolese, in data di Trento ai 6 di dicembre i85o, e se ne riprodusse la notizia nella nostra Gazzetta privilegiata, ad onore eziandio dell’ illustre Donatore. 4- Statue due di uomini in marmo in casa Rezzonico a san Barnaba col nome del-]’autore Vittoria. Sembra che servissero già 515 come prigioni a sostenere 1’ architrave di qualche focolare . Ora sono collocate ai lati della porta grande nella sala superiore, sostenendo l’una il globo celeste, l’altra il terrestre. Ivi p. 102. in nota. Dalli Diarii di Marino Sanuto ( Voi. xxvii. pag. 473) si rileva, che adì do settembre i5i9 C Altissimo poeta ottien privilegio di poter far stampare un’Opera sua in versi intitolata An-tenorea, ed un’ altra Varia, pure in versi volgari. Non mi consta che siasene poi eseguita la stampa. Ivi pag. 168. inscr. 65. 66. Una nota mss. di pugno di Tommaso Te-inanza ad un esemplare che vidi del libro di Girolamo Zanetti: Dell' origine di alcune arti principali appresso i Viniziani (Venezia 1768. 4. a pag. 92 dice s Anno 864. Orso Porteci* pazio mandò a donare all'imperadore d'Orien-te x 11. campane. Vedi Sabellico p. 59. Quindi si scorge che alla metà del Secolo IX. in Venezia era in fiore l'arte fusoria. Vanno i35o fu gittata una campana di bronzo pel campanile delle Monache di san Zaccaria di Venezia. Il diametro in bocca era piedi tre, ed era alta piedi due et un oncia. Sulla periferia di essa campana v’ era in caratteri comunemente detti gotici la seguente Inscrizione : orrs NICOLAI ve venetits fecit anno mcccxxx. FACTA FV1T A IAVDE E ONORE .... SOR MARCES1NA va mvsto badissa fieri fecit. Vedi Zibaldon primo lettera N. Nel i554 un tal Vicenzo gettò campana di bronzo pel campanile di san Salvatore di Venezia del peso di libbre 2141. Vedi Cronaca di san Salvatore di Francesco de Grada p. 72. Nel corso di queste Inscrizioni ne vedremo più antiche del i55o spettanti a campane. NELLA CHIESA DI SANT'AGOSTINO Voi. III. p. 59. linea 22. col. 1. Ilieronymum — Hieronymam NELLA CHIESA DI SANT ELENA Voi. III. p. 554. linea 55. Nella sala delle pitture antiche dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia si osserva