S. SEVERO io3 stesso (1). Studiate in patria le umane lettere» di s. Salvatore in Lauro, e due anni dopo, cioè e in Padova il diritto civile e canonico »otto i nel i654 fu traslocato all’episcopio di Brescia, celebri professori Fortunio Liceto, e Bartolo- Angelo Corraro patrizio veneto ambasciatore meo Vecchj, riportonne la laurea. Nel i63o alla corte di Roma, tessendo 1* elogio dell Ot. passò a Roma per apprendere il maneggio de* tobon nella relazione che fece del 1661 al Se- gli affari in quella Curia da Giambattista Cuc- nato e che trovasi anche in francese ( Leide cina decano della Rota, e .uno de’più chiari chez Almarigo Lorens i663. 12) dice chela giurisperiti del tempo suo. Sperimentata la città di Brescia era troppo ristretta perchè il dottrina e la prudenza dell’ Ottobon, Urbano Cardinale esercitar potesse la sua virtù ; e che Vili ebbelo creato abbate, e referendario dell’ il dispendio che vi faceva sarebbe stato meglio una e 1’ altra segnatura ; occupollo nel governo impiegato in una legazione o in una carica di parecchie città dello stato ecclesiastico, e fra considerevole di corte di cui era meritevolissi- queste di Rieti, di Terni, di Città di Castello, mo. Indi internandosi il Cornaro nelle cagioni e incaricollo di sedare i tumulti eh’erano in* per cui il cardinale era stato mandato a Crescia sorti tra gli Spoletani e i popoli vicini a cagion e quindi in onorevole esilio dalla corte, le at- de’confini. Dicesi che sia indi stato promosso tribuisce alla virtù stessa dell*Ottobon, dicendo al vescovado di Torcello, ma però questa noti- (per servirmi del testo francese) tant parce zia dataci dal Gradenigo nella Brixia Sacra p. que d’ordina ire la vertu est regardee d' un 3ga, é taciuta e dal Ciacconio, e dal Palazzi, e oeil d'envie, que parce que dans le conclave dall’Ughelli, e dal Cornaro nella serie de’ve- ilfit beaucoup pour reUnir la brigue qui ba- scovi Torcellani posta nell’ indice delle venete lancoit et qui traversoit les desseins des au- chiese . È bensi vero che 1’ anno 164», come a tres. (p. 85. 86. ). Alla sede di Brescia scor- veneziano, gli fu conferito il carico di auditore si dieci anni rinunciò nelle mani di Alessandro di Rota; ed abbiamo alle stampe il suo libro: VII. Fu fatto abbate commendatore di Vanga- Decisiones sacrae Rotae Romanae coram R. dizza, e lasciato il titolo di s. Salvatore otten- P. D. Pietro Ottliobono veneto nunc S. R. E. ne quello di s. Marco. In seguito egli ebbe la presbitero cardinali episcopo Brixiensi. Romae Dataria; annoverato fu fra le principali Congre- 1667. fol. L’anno poi 1651 venne nominato a gazioni di Roma, e nel 1687 ebbe il vescovado canonico di Padova al qual posto però ha ri- di Porto. Finalmente dopo avere assistito ai nunciato Panno appresso. Tenne 1’auditorato conclavi di Alessandro VII, dei due Clementi circa dieci anni, e cotanto dottamente, che me- IX, e X, e a quello di Innocenzo XI, fu egli rito di essere promosso a prete cardinale da stesso assunto al soglio Pontificio col nome di Innocenzo X nel i65a il 19 febbrajo col titolo Alessandro Vili nel 1G89 a’sei di ottobre. (1) Errarono quelli che assegnaron V anno 1620 alla nascita di pietpo, fra' quali è il p. Vincenzo Coronelli nelT. II. della Bibl. Universale p. 881 che dice essere nato a’ 19 aprile i6ao; e il Gradenigo nelle Giunte al Querini p. 371; imperciocché se non bastano questa epigrafe, e le genealogie patrizie, produrrò anche la fede di battesimo che ho cavata da’ libri della parrocchia . Adi aa aprile 1610. Piero e Vito f. del elmo s Marco Ottobon e della cima signora Vittoria sua legma consorte fu battizato da me Paolo Bozi capellano ( questo Paolo Bozi è veronese letterato e scrittore di più. cose già stampate ). Vedi Lib. Ili Battezzati di s Severo, lettera P. Quello che è incerto è il dì in cui nacque, imperciocché il Tondi dice a’ 17 aprile, il Coronelli e il Gradenigo dicono a' 19 aprile ; il Dondirologio a’ 21 aprile ; d Carrara nel "Dizionario degli Uomini Illustri, a' 10 di aprile; le genealogie di M. Barbaro colla continuazione, a' aa di quel mese. Nè la incertezza vien tolta dal libro de' Battezzati, il quale fa fede soltanto del dì in cui ricevette questo sagramento, non del di della nascita. Il Tondi poi grossolanamente errò nello asserire che nacque a Firenze : Nacque il grande Alessandro (egli dice con uno stile degno dal secolo) per essere maggiore de i massimi, e migliore degli ottimi, come addita il glorioso cognome ; cioè buono nell’ ottavo grado, che vuol dire incapace di maggior perfezione, alla gloria del Camauro, allo splendor del triregno, al decoro della monarchia ecclesiastica, nella città di Firenze ove allora Marco suo padre risiedeva in qualità di ministro per la sua repubblica .... l’anno del mondo 1610 ai diecisctte d'aprile per far brillare il mondo in una primavera di contenti e di felicità.