S. AGOSTINO ai 1714. 4. p. 76. 8i. il Riccardi nella Storia dei vescovi Vicentini. Vicenza 1786.4. a p. 184; e Iacopo Grasolari pievano di s. Apollinare nella orazione Ialina nel 1.Ì08 fatta per la promozione al patriarcato di Venezia di Lodovico Contarmi fratello del nostro Leonardo il qual Grasolari dice di Leonardo : che allora era a Padova, utriusque censure consultissirnus idernque tacrarum literarum preslantissimus interpres. 22 MARMORE CLAVDVNTVR CINERES. A TVR-RE QVIESCVNT OSSA VALENTIN! QVI PATER AEDIS ERAT. MENSE MARTII DIE 29. i5oo. 11 Palfero ci dà, come le altre, questa memoria . Egli veramente scrisse cineres noe A tfrre ma Coleti ommise giustamente dal suo manu-scritto hoc . Valenti«0 dalla Torre fu piovano di questa chiesa dal *474 al *5oo. in cui è morto ( Cornato II. 58a ) e fuvvi poi un Alessandro dalla Torre piovano aneli’esso di questo tempio dal 1 308 al 155o ( I. c. e XIV- 189), In altre inscrizioni avremo questo cognome dalla Torre ( a Turre, o Turri ), che fra di noi si dice anche 'Turriani, o Torrioni. E fral-li Veneziani distinti mi piace di notare i seguenti . t. Gioachimo dalla Torre ( Turrianus ) Veneziano dell' ordine de’ predicatori , uomo dotto in greco ed in latino, e in altre lingue perito, fu del 1468, e del 14-7^ priore del Cenobio de’ Ss. Gio. e Paolo di questa città, e amministrò la domenicana provincia per più anni con lode di somma prudenza. Durante questo tempo, cioè circa il 147° insegnò pubblicamente metafisica nel patavino Ginnasio. Morto il maestro generale dell’ Ordine Barnaba Sassone (Saxono ) napoletano nel i486 fu a pieni voti nel capitolo che si tenne in Venezia l’anno seguente 1487, sostituito Gioachimo che ne era vicario generale; e per io anni ed oltre sostenne la sua carica colla universale approvazione. Sotto il suo generalato una gran parte del Cenobio di s. Agostino di Padova fu compiuta, come dagli stemmi suoi, e dall’ epigrafe riportata dal Salomoni. ( p. 100. urbis patav. inscrip. ) 104CU1N0 TARSIANO FENET. GENERALI M. CCCC. XC. Qualche macchia però alla sua gloria attribuiscono alcuni, per avere il Turriani assentito alla condanna di morte nel 20 maggio 1498 sofferta da frale Girolamo Savonarola e da due suoi socii ; altri però lo escu-sano. riflettendo che Gioachimo min proftri la .sentenza,ma si AlessandroVJ, avendo Gioachimo soltanto dovuto essere presente alla traltazion del processo e alla sua pubblicazione . Aveva egli con grande cura e dispendio e da diverse parti acquistala una ricca suppellettile di libri; il perchè tratto dal desiderio di renderla utile agli studiosi, si presentò al Senato offerendo di erigere nel monastero de Ss. Gio. e Faolo una biblioteca sotto il titoli di Biblioteca di s. Marco, e di collocarvi i suoi libri. Accolse 1’ offerta il senato; anzi con decreto undici giugno i4tì4 ordinò che al dalla Torre fossero consegnati anche i libri lasciati alla repubblica per testamento dal celebre Cardinal Besfarione, affinché in luogo separato nella biblioteca stessa fossero diligentemente conservatima il decreto non ebbe escuzione in quanto ai libri del cardinale ; bensi furonvi collocati quelli del Turriani, il quale puossi a buon dritto chiamare il fondatore di quella un tempo ricchissima libreria di cui avvi il catalogo a stampa datoci dal p Berardelli nelli T. XX XXXII XXXIII. XXXV. XXXVII. XXXVIII. XXXIX. XL. della nuova Calo-gerana Raccolta ; de' quali libri molti fra’ l preziosi passarono alla biblioteca di s. Marco in forza del decreto del Senato 26 dicembre 1789 riportato dall’ab Moschini nel voi. II. della storia della Letterat. Veneziana p. 5i. 5a. Gioachimo venne a morte in Boma nel i5oo al primo di agosto, e fu seppellito nel tempio di s. Maria sopra Minerva colla immagine sua sopra la tomba, e la seguente epigrafe, ioacuino tfrriano veneto } theo-LOGO EXIMIO AC ri.IN (sic) | VERITISS. PER OMNta PRAED1R | ORN1S D1GN1TATES GENERALI | AI-SVMPTO ORDO PRAEDICAR | V. OP. B M. RO (sic) | VIX.1T ANN. CIRC1TER LXXXI111 | ROBFSTO CORPORE 1NTEGRIS. QF | SESSI UPS ET 1NTELETV (sic) OBI IT AtiN j IVBILE1 AID. CALEN. AFG. Il Sansovino (Lib. XIII p. 2 5 2 tergo) Io re» registra fralii nostri scrittori dicendo che illustrò i libri di Aristotele de phisica auscultano-ne. La cosa stessa ripetono i suoi continuatori ; e il padre Berardelli sopracilatoa p. 204 delT. XX riporta un codice num. HIII contenenté.